sabato 22 dicembre 2012

natale

Siamo soppravvissuti tutti al 21 Dicembre?
Qui sì.
Proporrei un minuto di silenzio in ricordo di tutti gli albero tagliati per stampare libri su questo fatidico bluff.
Il mio disinteresse per la faccenda non mi ha impedito di fare alcune considerazioni al riguardo, come questa mattina in Magazzino, quando mi ha fatto pensare che ieri, ad alcune persone, il cervello abbia smesso di lavorare.
Lasciamo perdere. Non ho voglia di rovinami ulteriormente lo spirito natalizio.

Spirito natalizio che è arrivato, in maniera del tutto inaspettata e vagamente preoccupante, giovedì pomeriggio.
Già giovedì mattina avevo dato segni di diozia prenatalizia, in negozio da Guida, canticchiando canzoncine natalizie mentre confezionavo ceste e servivo i clienti. Ovviamente con il cappellino rosso e bianco in testa.
Guida che mi guardava perplessa (allarmata?) e i suoi colleghi che se la ridevano.
Poi Università.
Anche lì compilavo la tesi ascoltando la mia playlist natalizia dal Tubo.
Poi al ritorno ho iniziato a ridacchiare come un'idiota e a pensare alla scatolina per la famiglia di Bella e Kàlos.
L'aver comprato un semplicissimo quaderno blu quablock mi ha mandato in brodo di giuggiole!
Se non è idiozia questa!

Comunque, prima che lo spirito vada e approdi in altri Lidi, me lo tengo stretto e viaggio verso Venezia.
Quindi niente connessione e pc per un paio di settimane.

A tal proposito, TANTI AUGURI A TUTTI VOI; ALLE VOSTRE FAMIGLIE E ALLE PERSONE CHE PIU' AMATE!

Ci sentiamo nel 2013!



Seya

martedì 18 dicembre 2012

Golden Gate

Vikram Seth è uno dei miei scrittori preferiti. E' colui che mi ha fatto ridere con la storia tutta indiana de "Il ragazzo giusto" e che mi ha emozionato con una delicata ma non stucchevole storia d'amore, "Una musica costante".

Adesso torna e scrive in versi.
"Golden Gate" è il primo libro che ho letto dopo un lungo periodo di pigrizia letteraria.
Potrei dire che mi ha emozionato ma non è esattamente così, oppure che mi ha entusiasmato, ma sarebbe esagerato.
Mi ha stuzzicato.
Una storia dalla voce polifonica, una rima vispa e non scontata, un generale senso di determinatezza.
Non è un libro che vuole spiegare il mondo, coglierne aspetti particolari o insegnare qualcosa.
E' più una finestra sul mondo.
La vista di alcune persone, con le loro gioie, i loro pensieri, le loro vicissitudini e anche i loro errori, rivisti in rima.
Mi piacerebbe leggerlo in inglese per scoprire se alcune delle (geniali) rime presenti sono dell'autore o siano frutto di un'ottima traduzione.
Prima o poi leggerò, poi dirò.

Questo è il libro che ho deciso di regalare a Mela.
Non l'ho scelto per motivi particolari. E' stata una scelta dettata dalla spontaneità e dal senso di familiarità che mi ha trasmesso.
Lo stesso che provo ogni volta che la vedo, come tornare a casa.


Seya

lunedì 17 dicembre 2012

biscotti

Avevo detto che avrei fatto biscotti a nastro, no? Ecco, vi lascio un idea del mio lavoro..ne apprezzeranno l'opera i miei bimbi delle ripetizioni (GiC, Bimbo e BimbaAstuta)..
besos





domenica 16 dicembre 2012

regali

Oggi, giorno di pacchetti.

A me piace fare regali, vuoi per natale, vuoi per Compleanno però ho la tendenza a trovarmi all'ultimo e di solito, con pochi soldi in tasca.
Alcuni anni fa ero più diligente e in un qualunque periodo dell'anno, se trovavo qualcosa di adatto a tizio o caio, lo prendevo e tenevo da parte. Non so perchè ho perso l'abitudine.
Mah!

Comunque, sono abbastanza soddisfatta dei miei pacchettini.
Per Bella e Vale-Vale ho un paio di fiori in vetro. Poi per la famiglia di Bella e Kalos, visto che sono sempre estremamente gentili e ospitali con me, ho deciso di preparare una piccola scatoletta con il necessario per il cake-desing, che so piacere molto a loro.
Per Angioletto e Al ho preso due chiavette usb mentre per Stellina uno scaldamani (una specie di boul dell'acqua calda ma più piccola). A Medico una teglia per dolci, così si ricorda di cucinare e mangiare tra un paziente e l'altro, e infine per Mela un libro.
Poi biscotti e dolci a nastro.
Con Kalos siamo d'accordo di aspettare i saldi.
Poi per la famiglia, beh, lì devo ripetermi come un mantra "I love my family"..altrimenti piango!



Sono molto indecisa se fare qualcosa per Principessa. Conoscendomi, alla fine le preparerò un sacchettino con dei biscotti o qualcosa di simile, ma solo per edcazione: regalo qualcosa a tutti i burattinai, quindi mi sembra scortese non prenderle niente.
Eppure non so con che spirito farle qualcosa.
Sono giorni che ci penso e non so come comportarmi con lei.
la sto evitando più per impedire a me stessa di ricadere per l'ennesima volta nel vortice del "me la faccio passare e aspetto la prossima crisi". Mi è passata, mi è passata da un pezzo. Però non vogli ricaderci.
A quanto pare, anche al mio masochismo c'è un limite.
E lei non è stupida.
ha capito che qualcosa non va e ha smesso di cercarmi. Si limita a salutare e buttare lì un "come va" quando ci si incontra.
Sono sicura che per lei sono una stronza ma è lei quella che non ha voluto un confronto quando gliel'ho proposto. Adesso deve fare lei il passo.
Solo che io devo imparare a conviverci.




Seya

giovedì 13 dicembre 2012

evoluzioni

Stasera Mamma è fuori a cena da sola. Cosa che succede due volte l'anno per la forte protezione (possessione?) del marito, e per la sua indole.
In ogni caso, Seya non riesce a rientrare prima che la donna parta e quindi le manda un sms, ricordando quello che la madre le dice ogni volta che è lei ad uscire la sera.

Seya: "Stai attenta con la macchina e copriti che fa freddo! Non fare tardi..e se lo fai, avvisa!..ah, sì, divertiti!"
Mamma: "Non copiare"
Seya: "non copio, imparo"



Seya

mercoledì 12 dicembre 2012

nuovo mondo, vecchie regole

Avere a che fare con GiC mi permette di conoscere un lato del mondo della scuola finora inesplorato.
Conosco altri ragazzi down che hanno finito da poco la scuola ma il mio ruolo di amica non mi permeteva di conoscere le loro problematiche e esigenze all'interno del mondo scolastico.

Come ho già detto, GiC sa perfettamente quali sono i suoi diritti, primo tra tutti quello di restare in classe e seguire le lezioni.
La professoressa di Matematica, però, sembra non essere della stessa opinione.
Ogni scusa sembra buona per mandarlo fuori dalla classe con l'assistente sociale, spesso accompagnato da qualche altro alunno indisciplinato in modo che il povero cristo del sistema sociale sia costretto a fare il guardiano.
Tra l'altro, tra insegnante e assistente sociale c'è pochissima comunicazione e questo fa sì che la famiglia sappia le cose con settimane di ritardo.
Mi sembra quasi che la donna stia seguendo le regole di un mondo passato, morto, in cui i ragazzi con problemi non erano tenuti a ricevere un'istruzione. Potrei pensare di farle recapitare per Natale la costituzione, con evidenziati gli articoli per il Diritto allo studio. Le si aprirebbe un nuovo mondo.

Questo ha ovvie ripercussioni sul programma di GiC e, più importante, sulla sua integrazione.
Non mi ha mai detto niente di cattiverie o bullismi in classe, anzi sembra amato da tutti, come come si può pretendere che si integri a livello sociale se non può neanche partecipare alle lezioni.

La madre di GiC, esaurita dal comportamento della donna, rifiuta di andarle a parlare, "altrimenti dovrei portarmi dietro un carabiniere", parole testuali.
Mi domando se non potrei fare io qualcosa.
Vorrei andare a parlare con l'insegnante, non tanto del suo metodo di insegnamento o del suo lavoro, quanto per capire che cosa ha intenzione di far studiare al mio bimbo da qui a maggio.

Oggi, ad esempio, avrebbe dovuto fare compito di Geometria sul teorema di Pitagora (e il fatto che sia già arrivata al teorema di Pitagora dimostra quanto vada veloce nella spiegazione).
Ieri mi è stato detto che GiC non avrebbe dovuto sapere i casi particolari (semi-quadrato, semi-equilatero) ma solo la regola generale.
Peccato che abbia passato tutta sabato pomeriggio a spiegarglieli con i pennarelli colorati, i post-it e le formule.
Ieri le sapeva ancora e mi continuava a chiedere: "Ma perchè non posso dirli visto che li so?".
Per la prima volta mi è sembrato di trattarlo veramente come un'idiota, costringendolo a risolvere gli esercizi con il metodo completo, invece che con le formule rapide che mi snocciolava con facilità.

Ora, io non mi lamento del tempo "perso" a insegnarli le formule o dei soldi che la famiglia mi ha dato per queste lezioni (per quanto mi senta in colpa ad accettarli).
Vorrei solo che lui non mi guardasse di nuovo con quell'espressione delusa da "io so e non posso dimostrare".

Settimana prossima altra verifica sulle proporzioni (mai vista una classe fare così tante verifiche in un trimestre). Come pensa che io possa aiutarlo nel risolverle, se lei lo lascia fuori dalla classe, impedendogli di avere per lo meno un'infarinatura, e non comunicando le sue scelte all'assistente sociale. Io so già che tutto questo che gli farò tra venerdì e sabato, poi martedì non servirà.

Vorrei veramente parlarci. Per lo meno per capire il perchè di tutta questa difficoltà. E' ovvio che all'interno di una classe di venti persone sia difficile star dietro ad un ragazzo con i problemi di GiC, ma esiste l'insegnante di sostegno per questo.
L'insegnante di sostegno resta in classe, scrive quello che la professoressa dice e ripete al ragazzo i concetti base.
Poi il resto del lavoro se lo cucca la famiglia, visto che viviamo in una nazione in cui i servizi sono ridotti all'osso.

Secondo mia madre non devo andare dall'insegnante per due motivi (non sbagliati, eh!):
Primo, potrei mettere in difficoltà la famiglia, rischiando di aggravare l'antipatia (perchè altra causa non la vedo) dell'insegnante verso GiC. Secondo, rischio che la donna non "insegni" più nulla al ragazzo pensando che tanto ci penserò io a tappare i buchi e le falle delle sue non-spiegazioni.
Voi cosa mi dite?


Seya

lunedì 10 dicembre 2012

cantiam cantiam

Sottofondo del mio lavoro di tesaggio (ovvero scrittura della Tesi con l'orrido programma Latex) sono le sigle dei cartoni animati degli anni '80-'90.
Piu` alcune piu` moderne che mi piacciono particolarmente.

Perche` la scelta?
Per caso.

Per scrivere al pc presso l'aula infromatica dell'Universita` ed evitare disturbatori o rumori esterni, avevo messo su una mia playlist da youtube.
Mi addormentavo.
Poi ecco suonare questa e risvegliarmi di colpo!
Da allora ha preso il via questa abitudine.

Un po' pazza, un po' peculiare. Ma tutta mia!

Ora tocca a questa:

...e devo stare attenta a non mettermi a cantare!

Seya

domenica 9 dicembre 2012

fortuna

L'altro giorno, correndo per Venezia in preda al ritardo, stavo pensando a quanto sono stata fortunata nella mia vita.
Ho visto molti posti, ho vissuto molte sensazioni.
Non capisco come possano esserci persone che non amano viaggiare e preferiscono spendere i loro soldi in abbigliamento e hi-tech, piuttosto che muoversi.  Angioletto è uno di questi. Ed è uno dei nostri punti di lontananza. Io non capisco lui, lui non capisce me.
Si sorprende che io mi muova, oggi Padova, domani Venezia, poi Firenze, dunque Londra e la Spagna. Per lui sono sempre in giro.
Mi chiede come io faccia visto i costi. Poi mi mostra la camicia nuova e mi dice di essere stato fuori a cena e poi disco con Al e amici.
Gli faccio notare la differenza, eppure mi sembra non capisca.
E alla fine, eccoci qui, diversi eppure entrambi convinti di essere fortunati.

La mia fortuna, le mie avventure.

Ho visto l'alba, la prima, dalla spiaggia australiana, ho nuotato nella barriera corallina, ho vissuto la libertà di San Francisco, e mi sono immersa nella frenetica notte di Miami.
Ho odorato le spezie di Les Lafayettes di Parigi e il profumo delle rose dei giardini a Versailles.
Ho corso in giro per Londra e mi sono addormentata sulla terra rossa della Spagna.
Ho navigato per i canali di Cambridge e passeggiato lungo l'Arno, la Senna, il Tevere, il Brenta, il Danubio, il Tamigi.

Poi torno a casa e mi sento sempre più piena. Mi convinco che non potrei mai emozionarmi più di così.

Poi entro a San Marco.

Un giro veloce, una visita turistica, panoramica, molto poco seria e accurata.
Eppure sempre così profonda.

Adoro i mosaici in vetro dipino nella genesi, nell'atrio, e le tessere in foglia d'oro dell'arcata principale.
Le storie della Bibbia in perfetto ordine, raccontate in maniera intuitiva e precisa.
Prima della venuta di Cristo i simboli, dopo le figure antropomorfe.
Una moltitudine di colore, quasi mostrosa se messa a confronto con la semplicità e naturalezza della cripta, tanto bassa da costringermi a tenere la testa piegata.

Ho toccato le colonne in avorio, cesellate, del baldacchino; ho seduto sulle sedie della navata principale, ho percepito l'odore misto di incenso e cera dell'altare.

E poi la Pala d'oro, girata verso il pubblico per le celebrazioni dell'Immacolata. Le colonne. I mosaici del pavimento, splendidi giochi geometrici in marmo e pietra dura.

Uscendo ripensavo alla fortuna di poterci tornare per Natale ed assistere alla messa di mezzanotte.
Credevo che la serata sarebbe finita con quell'emozione e sono rimasta senza respiro.
Nevicava.




Seya

giovedì 6 dicembre 2012

Csaba

L'altro giorno (a dire il vero era Domenica scorsa) ho acceso la tv poco prima di pranzo e mi sono vista Realtime. Nello specifico, un particolare programma di tale Csaba della Zorza.
Mia madre, la cui cultura in tema è quasi spaventosa, mi dice che la tizia in questione è una signora di casata che si pronuncia di stile e insegna a cucinare.

Il programma di per sè non è diverso da uno dei cento programmi di cucina che attraversano la tv, quello che cambia è il tono della tizia.
La signora, nella fattispecie, veste con gonne anni Cinquanta, usa un trucco acqua e sapone e parla come si stesse riferendo ad un povero idiota, sussurrando parole e "bacchettando" con affetto quanti prestano poche attenzioni.
"In cucina bisogna fare attenzione!" dice lei per poi sorridere con una delle espressioni più plastiche che io abbia mai visto.
Poi si rivolge ai suoi quattro figli, anche loro inglobati nel format e che, ovviamente, non hanno dei nomi "standard" (o magari lo posseggono ma non viene usato) e risultano rispondere ai nomi di Dodo, Jakie, Lily e Non-mi-ricordo.
Questi poveri bambini, che sembrano usciti da una rivista burberry-under-ten e che rispondono alla mamma con un mesto "sì, mamma/No, mamma" (che io ho sentito dire per l'ultima volta quando avevo dieci anni e guardavo l'ennesima replica di Pollyanna, o qualcosa di simile), aiutano la mamma a dosare gli ingredienti (già precedentemente pesati) o dispongono i biscotti e i cupcakes (che lei chiama "LE" cupcakes..ma quando mai?!)  sulle alzate (che tutti hanno in casa!).
Poi ovviamente, uno dei bimbi combina un guaio e la mamma lo riprende con uno stucchevole:
-Oh, Dodo, che pasticcione che sei! non si fa così. No, no-
Al che il bimbo si allontana dalla scena e la tizia, guardando dritta in telecamera, afferma:
-I bambini sono un pò maldestri. Ma si divertono tanto. Questo può essere un ottimo momento da passare con i vostri figli. Si divertiranno tanto-
Ma certo, perchè tutti hanno una cucina all'americana limpia e brillante, che repelle lo sporco, un kenwood pronto all'uso con tutti gli optional per montare qualunque consistenza, e sopratutto quattro figli che ti rispondono "No mamma" o "Sì, mamma".

Poi la scena si sposta in salotto, tutta arredata per Natale (e non è ancora passata l'Immacolata, quindi avere l'albero già pronto porta sfiga, tié!), il caminetto acceso e i bambini seduti per terra, su una coperta, ognuno con un orsetto.
-Il momento della merenda è un momento speciale per ogni bambino. Prendete una coperta e stendetelo in un angolo tranquillo della sala, creando un ambiente magico e intimo, in cui i bambini possano rilassarsi per mangiare qualcosa e riposare prima di riprendere le loro attività-
Ovvero distruggere casa, impolverare le stanze e distruggersi i giocattoli reciprocamente.

La puntata si conclude con la tizia che ripercorre le ricette fatte e le idee proposte.
E tanti ringraziamenti a inservienti, babysitters, truccatori e cuochi vari.




Seya

lunedì 3 dicembre 2012

Pomeriggio all'italiana

Ieri pomeriggio, per tutta una serie di motivi, mi sono ritrovata in un bar a sorseggiare un the` caldo.
Mi e` sembrato di essere entrata in uno di quei film italiani, commediole, che raccontano spaccati vita, che a volte ti chiedi dove avvengano.

Piccolo bar, pioggia fuori, roulettes che vanno, proprietari cinesi che azzardano battute nel loro italiano acuto.
E vecchiotti che guardano la partita di calcio, chiacchierando del campionato, di politica e del tempo.

Difficile die se piacesse loro parlare piu` del caligo di questi giorni, di Donadoni o del goto de vin che piacerebbe loro bere in compagnia di Bersani.

Erano cinque o sei, mai una parola sulle rispettive consorti, poco interesse per i nipoti degli altri e totale disinteresse per tutto quello che dice il giornale, eccezione fatta per le pagine conclusive, quelle dello sport.

E nell'intervallo? Gratta&Vinci, ovviamente.


Un curioso siparietto.




Seya

mercoledì 28 novembre 2012

GiC

Ho iniziato a far ripetizioni di matematica al figlio di un collega di mia madre.
Fin qui, niente di strano.
Il fatto e` che il ragazzo in questione e` affetto da una sindrome neuro-motoria e rientra, pertanto, nel mondo dei disabili.

A livello mentale e di apprendimento, ci sono problemi piu` che altro riguardanti la lentezza nell'apprendimento e alla difficolta` nell'individuare alcuni concetti: Per lui l'astrazione (quindi concetti di area o superficie) e` molto difficile da concepire.

Ero molto spaventata all'inizio. Sono abituata alla sindrome down, non ai problemi di apprendimento.
Eppure i miei timori sono stati spazzati via per due motivi: i genitori mi hanno messa subito a mio agio, spiegandomi cosa fare e dandomi supporto e fiducia; e, soprattutto, il ragazzo e` tutt'altro che tonto.

Credo sia uno dei ragazzi piu` svegli che abbia mai conosciuto.
E trovo molto piu` stimolo e orgoglio nel vederlo raggiungere i suoi obiettivi, piuttosto che sapere che BimbaAstuta o Bimbo prendano buoni voti.

Anche egli, che chiameremo GiC (Genio in Carrozzina), ha tredici anni e fa la seconda media (quest'anno tutti allo stesso livello me li trovo) ma, a differenza degli altri due, ha da completare un programma semplificato, ma non per questo non impegnativo.

Uno dei problemi maggiori che ho riscontrato e` proprio dettato dall'insegnante.
L'esimia docente, infatti, e` un'arzilla signora che attende la fine dell'anno per andare in pensione e che ha poca pazienza per seguire il suo inserimento speciale. Da quelo che ho capio aveva fatto richiesta per non averlo nella propria classe ma e` stata costretta a tenerlo. Non un buon presupposto per partire.

Il secondo problema e` l'insegnante di supporto che, per quanto competente (voglio sperare), tende a non scrivere correttamente cosa GiC debba o meno studiare. E sapere se e` necessario fargli memorizzare o meno la Formula di Erone, non e` poco.

Il terzo e`, ovviamente, legato al suo problema fisico.
GiC non e` infatti in grado di scrivere. La mamma mi ha informato che l'anno scorso si pensava di fargli scrivere la matematica con il computer (GiC riesce a scrivere con la tastiera, molto lentamente) ma nessun programma e` tanto veloce e performante, e quindi risulta migliore arrivare con le cose gia` scritte e poi completarle insieme.
Il non poter scrivere ha, tra le altre cose, una conseguenza molto ovvia: tutti quelli che sono i "procedimenti di penna", ovvero i metodi che non si imparano ma si memorizzano a forza di scriverli e riscriverli negli esercizi, lui non li memorizza velocemente.
Lui le cose le deve capire talmente tanto a fondo da poter poi dettare il procedimento allo scrivente di turno e quindi fare il compito.

Ha una memoria incredibile.

La cosa che, pero`, apprezzo di piu` in lui e` la grande consapevolezza che ha di se stesso, sia considerando la sua natura, sia considerando la sua eta`.
Non sono tanti i tredicenni che sanno cosa la legge gli garantisce, cosa la scuola gli deve permettere e fornire, cosa i genitori gli devono dare e insegnare.
Sa tutte queste cose.
E le sa talmente tanto da essere perfettamente in grado di sostenere una conversazione in cui si parla di diritti, di responsabilita` e di problemi, legati a quella che e` la sua disabilita`.
La prima cosa che mi ha fatto intendere quando l'ho conosciuto e` stata:
"Io so quali sono i miei limiti. Non li potro` mai superare pero` tu aiutami a raggiungerli".

Non so se il mio aiuto gli servira` e in che misura. So solo che da lui avro` grandissime soddisfazioni.



Seya  

sabato 24 novembre 2012

Andrea

Ho volutamente lasciato passare alcuni giorni dal fatto per commentarlo.
Avrei potuto fare come tutti gli altri fatti: informarmi, farmi un'idea e lasciarla al parlato.
Stavolta ne scrivo qui.
Ho evitato l'ashtag #ioportoipantalonirosa su twetter o l'avatar total-pink su FB, ma non perchè la vicenda non mi tocchi.

Inutile che ripeta cos'è successo.
Leggete un giornale di alcuni giorni fa e saprete tutto.
Su quelli di oggi non troverete nulla, o comunque poco, perchè come tutti i fatti importanti ma scomodi, "scade" in 24h.

Non starò qui a ripetere il solito "mi spiace", il solito dito contro famiglia/amici/scuola, il solito brontolio da "non doveva succedere".

E' ovvio che mi dispiaccia e cui tutti ne sia rimasta ferita.
E' ovvio che ci siano colpe anche a livello familiare, scolastico e sociale.
E' ovvio che non sarebbe mai dovuto succedere.
Ma piangere adesso non serve a nulla. Sarebbe servito dare un sostegno prima, chiudere una pagina FB, ovvia opera di bullismo, creare un punto di sostegno per un ragazzo solo.

Piangere adesso serve poco.

L'unica vera azione che mi viene in mente è portare il mio sostegno ad altri ragazzi che mi sono vicini, dire loro "io non ti giudico, tu per me non sei diverso", e al contempo educare chi mi circonda, anche con gesti stupidi.
Girare la testa o lasciar correre chi dice "finocchio", "frocio", "ricchione" non è più tollerabile.
Educare una persona significa avere nella società una persona in meno che si sentirà libero di ridicolizzare gli altri.

Nella vicenda sembra sia implicata un'insegnante che si è permessa un'osservazione, forse neanche la prima. Ora, io non so se fosse una ripresa, un commento negativo o una battuta. In ogni cosa è un'azione scorretta.
Tu, insegnante, ti meriti un Vaffa con i controfiocchi. Sei figlia di ignoranza e il tuo voler ricoprire il ruolo di educatrice rende la tua ignoranza assolutamente miserabile.

Forse a causa della settimana "religiosa" che ho passato, mi è venuta una riflessione.
Tra le poche cose che so di Dio è che egli ci ha creato a sua immagine e somiglianza. Mi risulta inoltre che egli sia perfetto e assoluto. La somma di queste due proposizioni ha un'unica ovvia conseguenza: ognuno di noi è perfetto così come nasce.
Ma a quindici anni ci si interessa a Dio e alla perfezione?
Non lo so. Non lo ricordo.
Forse però una parola positiva avrebbe potuto fare la differenza.

Ora le cose si sgonfiano. Nessuno ne parla più.
Spero solo che non passi l'ultima versione che ho letto: sembra che il nonno del ragazzo abbia fatto delle dichiarazioni per cui il nipote non è mai stato omosessuale, era vittima di bullismo però innamorato di una ragazza.
Vorrebbe l'istigazione al suicidio con la condanna per diffamazione.

Spero non passi questa tesi perchè sarebbe come ucciderlo di nuovo.

Negare l'omofobia che è dietro alla sua morte è come negare la sua natura.
Non si può permettere.

Il nostro diritto penale non ha bisogno dell'ennesima condanna per diffamazione, ha bisogno di una legge contro l'omofobia e una prima condanna per omofobia.
E' necessaria per rimetterci al passo con tutto il mondo, per correttezza e giustizia verso il ragazzo e quanti come lui hanno perso la vita.
Ma anche per tutti quelli che sono vittima di bullismo.

La società non cambia dopo una fiaccolata.
La società cambia con un progetto chiaro e continuativo.

Ora come ora, la società, anche se mette gli occhiali, non vede l'uguaglianza ma solo la diversità.


Seya


giovedì 22 novembre 2012

La Madonna della Salute

Ieri mattina, sopo essere andata a lezione, mi sono seduta su una panchina di Campo Santa Margherita (Venezia) a leggere il libro del momento, Radici di Alex Haley.

Mentre Kunta Kinte si lamenta dei suoi Massa e delle strane abitudini dei taubog, intorno a me si dipanano le vicende di moltissimi veneziani e alcuni turisti, quelli non mancano mai.
Molti bambini a casa per la Festa della Madonna della Salute.
E quindi, finchè nasce Kizzy, alcuni bambini, allietati da n cielo ceruleo e limpido, fanno giocato con il frisbee.
Finché Kunta si lamenta della moglie, le nonne si trovano e si congratulano a vicenda di quanto siano belli i loro nipotini.
Infine, mentre Kunta medita l'ennesima fuga dal latifondo, le siore si dipanano tra i banchetti del piccolo mercatino dell'antiquariato di Campo San Barnaba.
In lontanaza un delizioso profumino avvisa che Tonolo, la pasticceria, sta sfornando le sue prelibatezze. O è Colussi?

E' stata una mattinata tranquilla e leggera, di quelle che non mi capitavano da una vita e che avrei voluto non finissero. Ma non era possibile, bisognava assolvere ai propri doveri.

Mi sono lanciata nella grande festa cittadine con le altre donne della famiglia (Mamma, Zia e Cugina) e insieme abbiamo degnamente festeggiato la Madonna, la Salute e tutti gli annessi e connessi.

Prima si mangia la castradina, una minestra tipica della festa fatta con verze e castrato di montone, utile perchè il grasso della carne, dopo 24h di bollore, aiuta gli ammalati, ma non la dieta.
Poi ci si dirige come in processione verso la Chiesa della Salute e si comprano le candele, o si riciclano quelle di Natale.
Infine si fa la coda e si entra in Chiesa, tanto per aiutare chi ha male ai piedi.

Insomma, si arriva con lo spirito giusto.

Si prega, si accende la candela (che dopo una decina di minuti viene spenta per consentire a tutti  di eseguire la pratica, e non dar fuoco alla chiesa) quindi ci si porta al centro della Chiesa, punto segnato sul pavimento con un tondo di pietra blu e "sul cielo" con la ghianda del lampadario, e si chiede la benedizione.
Questa parte io l'ho evitata. Io e la Vergine siamo d'accordo che, io faccio lo sforzo di entrare in Chiesa, lei mi solleva da altri obblighi religiosi.
Comunque, dopo aver adempiuto al proprio ruolo di cristiano, si esce dalla Sagrestia, ammirando i meravigliosi Tiziano esposti e bellamente ignorati, e si va alle bancarelle di cibo, in perfetto stile sagra, dove si mangiano ciambelle fritte e frutta secca caramellata.
La globalizzazione vuole che ora, sui banchetti, si trovino anche croccanti, cremini, ciambelle americane, paste di mandorle e specialità sicule.
Personalmente, preferisco la frittella gigante e bollente.
Si recupera un palloncino e si torna a casa.

Il tutto dura un paio di ore, non di più, eppure il continuo viavai di gente, di veneziani, fa capire che la città tutta si mobilita perchè è attaccata alle proprie tradizioni.
E non importa se per un giorno non si produce, se ci si prende ferie o permessi, se si va contro il modello tedesco. E' la nostra tradizione.
E va conservata.



Seya

PS: Ovviamente, dopo essere andata a farmi benedire, nel vero senso della parola, sono a casa ammalata con la febbre. C'è da farsi qualche domanda..

lunedì 19 novembre 2012

c'erano una volta due ragazze..

La pigrizia dell'ultimo periodo e` molto legata al disinteresse quasi totale per alcune delle persone che mi circondano.
Non e` disinteresse legato a superiorita` o a cattiveria, e` una sorta di difesa dal male che mi hanno fatto o che mi stanno facendo.
Risulta piu` facile allontanare il dolore piuttosto che affrontarlo, si dice come a voler puntare il dito contro chi lo fa.
In realta` anche allontanarlo non e` poi cosi` indolore.
Specialmente quando l'hai affrontato talmente tante volte da uscirne esaurita.

Con Principessa i rapporti sono strani.
Mi ha ferito molto in profondo e non vuole vederlo, non vuole parlarne, non vuole preoccuparsene, forte del fatto che "io sono cosi`, sei tu che non mi capisci".
E' convinta di essere nel giusto, di avere ragione, di essere lei la povera vittima immolata.

Mi far stare male.
Anche perche` fa finta che non sia successo niente. Da una settimana a questa parte e` tornata a comportarsi come la Principessa che ho sempre conosciuto, a parlarmi tranquilla e serena, a entrare e uscire da un'aula solo per salutarmi.
Cerco di essere educata. Di rispondere ma di non farmi coinvolgere o mostrarmi piu` interessata di quello che sono.
QUesto comportamento sta portando al disinteresse verso di lei.

Una parte di me sta molto meglio.
La mia parte "zerbino", quella che tende a fungere da punchball per il malumore altrui, a essere di gomma in modo che, se mi tocchi, non mi fai male. Questa parte qui era stata messa a dura prova e la gomma a poco a poco si stava seccando e rompendo.
Ora sta ricostruendo utili cellule elastiche.

Ma una parte di me ci sta male. Malissimo.
E la cosa peggiore e` che gli altri, quelli che ci sono, sembrano non preoccuparsi della cosa. O perche` hanno un brutto rapporto o alle strette con la ragazza, o perche` non vedono il mio malessere.
Ci sono poi quelli che sono solo contenti della cosa, visto che da un paio di settimane a questa parte sono molto piu` equilibrata e serena.
Vorrei che qualcuno mi chiedesse come sto.
Kalos l'ha fatto ma non posso chiedere ad un diciasettenne di prestarmi la sua spalla per piangere. Primo perche` ha la sua vita, i suoi problemi, le sue cose; seocndo perche`, per quando estremamente maturo, non capirebbe.
Forse, in realta`, alla fine sarebbe l'unico a capire.

Mi sembra di essere una pazza complessata in mezzo ad immaturi.
Non e` che forse sono io l'immatura?

L'unica persona, ora come ora, che vorrei al mio fianco, ovvero Stellina, non puo` esserci. E` legata a Principessa ed e` meglio che le stia molto vicina perche` il giorno in questa capira` quanto e` vasto il divario che si sta creando tra noi, soffrira` come mai prima e solo lei potra` sostenerla.
Io, sola come sempre, vado avanti.


Seya

domenica 18 novembre 2012

rumore

Sono reduce da una nottata in discoteca, discoteca gay, ovviamente.
Il che significa che non eravamo più di 20 ragazze, trans comprese. Probabilmente l'unico locale di Padova in ci non c'era coda per il bagno femminile, mentre per quello maschile serviva la prenotazione!
Non è stato male. Ero lì con Al e Angioletto, cosa che mi ha fatto sentire un pò come terza incomoda in alcuni momenti, ma loro sono dei tesori e non me lo fanno pesare. Comuqnue, non è quello che mi ha dato fastidio.

Io non sono un animale da discoteca. Una volta a stagione mi basta e avanza, eccezione fatta per il Village estivo che ha un, unico, grandissimo privilegio dalla sua: è all'aperto e dunque la musica si spande i tutte le direzioni, non solo verso di te, stordendoti.

Comunque, il posto aveva appena cambiato gestione per l'ennesima volta e quindi si era lì per un'altra apertura.
Il locale è letteralmente un buco: una grande sala con una piccola console, divani sparsi che impediscono il movimento (per sedervisi si pagava un supplemento), bar interessante.
La serata è decollata tardi, intorno alla Mezzanotte. Prima eravamo tutti all'Anima a far finta di conoscerci, di essere amici e di trovarci simpatici quando in realtà si era solo in esplorazione per capire chi portarsi a letto per quella sera. 
Grandi ospiti gli animatori del Village.

Di per sè, dunque, niente di male.

Il problema è stato il rumore.
A me piacciono tutti i tipi di musica, sono molto eclettica. Quindi, mettete su qualunque cosa e inizierò a ballare, muovere la testa a tempo e dimenticarmi chi sono.
Ma evitate di perforarmi i timpani.
Il volume della musica era altissimo e il remix faceva abbastanza pena, viste le contiminazioni techno che sembrano piacere tanto ultimamente.
Gli animatori poi, quelli del Village, il loro lavoro lo sanno fare decentemente. Solo i dj hanno pensato bene di settare i loro micofoni (oltre ad un volume esagerato) con un impronta particolarmente acuta e un riverbero che faceva tremare il pavimento.
Dopo due ore, non sentivo più niente.
Mi sono allontanata dalla pista, ho ordinato una bottiglia di acqua (stavo facendo la sauna) e mi sono messa dietro a woofer cercando di tornare sulla terra.
Gli altri due hanno continuato a ballare, più che altro perchè loro potevano permettersi di ignorare la musica e dedicarsi l'uno all'altro.
Dopo un'ulteriore ora di quel caos, ho ceduto, salutando e tornando a casa.

50km/h e attenzione massima.
Non sentendoci, non ho voluto rischiare.
E' capitato che tornassi a casa dopo aver alzato il gomito. Ecco in quelle occasioni mi sentivo più sicura rispetto a ieri sera.
Ho abbacciato il cuscino e mi sono addormentata con il ronzio nelle orecchie.

Stamane va molto meglio. Non ci sono i miei e dunque non ho sollecitazioni e gente che parla. Ho messo su un leggerissimo piano di Rachmaninov e resto sul divano.

Della serie,  buongiorno giovani della notte, leoni, che la mattina vi svegliate coglioni!


Seya

PS: piccolo siparietto.
Angioletto balla, bello e tranquillo. Io copro Al. Un tizio si avvicina ad Angioletto e gli mette in mano un foglio di carta con numero di telefono, nome e ovvia proposta erotica.
Al sgrana gli occhi, afferra il foglietto, lo butta a terra e inizia a saltarci sopra.
Io mi stavo sganasciando dalle risate.
Fortuna che il ragazzo non è geloso!

venerdì 16 novembre 2012

numeri

Il bimbo delle ripetizioni sta facendo la radice quadrata e mi dice che non si può calcolare la radice di un numero con il meno davanti.

Mi sono dovuta trattenere dal raccontargli dei numeri complessi...e anche dei numeri negativi visto che non ha fatto neanche quelli!!



Seya

martedì 13 novembre 2012

l'Arpio

L'Arpio non è il maschio dell'arpia.
Troppo facile!
L'Arpio è l'arpista maschio, ovvero il musicista che, in barba agli stereotipi e ai canoni musicali decide di dedicarsi ad uno strumento prettamente femminile, l'Arpa.

Nella fattispecie, l'Arpio in questione è Emmanuel Ceysson.

Ieri sera ha tenuto un concerto presso il Conservatorio di Padova cui sono intervenute, del tutto impreparate ma molto curiose, anche Seya e sua madre.

Il repertorio per Arpa Solista non è molto vasto ma può contare su alcuni grandi maestri che hanno creato pezzi notevoli e su arrangiamenti di pezzi per pianoforte che sfruttano la grande varietà di suoni di questo meraviglioso strumento.
Tra i maestri troviamo Prokofiev, Bach figlio, Salzedo e una sfilza di giapponesi.
Tra gli adattamenti, meravigliosi i pezzi operistici come la Fantasia della Carmen o Les Contes d'Hoffmann di Offenbach.

Seya e Mamma, come abbiamo detto, sono intervenute completamente impreparate e questo ha avuto dei risvolti molto comici come:

Seya: -Sono curiosa di sentire questo pezzo giapponese- (Gesine di Hosokawa, ndr)
Mamma: -Secondo me sarà una di quelle musiche da meditazione-
Seya: -Sdeng, pausa; sde-deng, pausa?-
Parte la musica.
Sdeng - pausa - sdeng - pausa - sdedeng - pausa..
Seya: -Mamma, sei un genio-

oppure

Arpio annuncia il bis nel suo francese stretto.
Seya: -Fantasia..ma de che? Non ho capito? Carmel?-
Mamma: - Non ho capito-
Parte la Fantasia della Carmen.
Seya (a voce alta, senza volerlo): -Ah, ma è la Carmen!-
Mezza sala che si gira verso di lei.
Seya: -Ops..-

In conclusione un concerto estremamente piacevole che ha aperto a nuove sonorità. Seya e Mamma hanno comprato i cd dell'Arpio con grande piacere (e che crepi l'avarizia) e ora si daranno allo studio.





Seya

domenica 11 novembre 2012

estate di San Martino

Oh Novembre, come sei bello
abiti in un castello,
ornato di fronde e foglie d'oro
che brillano come un tesoro.
Tu porti foglie di tutti i colori
e per i morti tanti fiori.
Tu ci porti la festa dei Santi
vino e castagne per tutti quanti.
E con la festa di San Martino 
è contento ogni bambino.


...Specialmente la "piccola" Seya!!

Il nostro San Martino

Non so se si nota il matello rosa-paris-Hilton del mantello. No? Guardate qui:
dettaglio del colore
E con i resti cosa si fa? Si prendono gli avanzi della torta e si decora in perfetto stile Pollock!



Oppure, si può sempre farsi una cura di glucosio con le dita in ciotola!




Seya

sabato 10 novembre 2012

da Guida

Seya si reca in bottega da Guida per darle una mano.
La cassa di cui è dotata la bottega è di quelle elementari, prive del programma cui Seya è abituata.

Seya vuole aprire il cassetto del registratore per recuperare uno scontrino.
Sulla tastiera non trova il pulsante apposito e schiaccia il pulsante che le sembra più corretto. La cassa le dà errore e inizia e suonare. Seya schiaccia "C" per eliminare il comando. Il bip. si ferma, la cassa continua a dare errore.

Seya volge occhi disperati verso Guida che le fa segno di aspettare un minuto che finisce di parlare con un cliente.
Seya annuisce e proprio in quel momento nota una signora con spesa sul bancone, in attesa dello scontrino.
Seya e signora si squadrano per alcuni secondi poi la signora dice:
- mi potrebbe fare lo scontrino?-
Seya:- ehm un secondo, ho schiacciato pulsanti a caso e adesso la cassa è bloccata-
Seya sente Guida scoppiare a ridere alle sue spalle.


Seya

a volte la differenza di età è solo un numero

Ieri sera mi sono trovata a cena con Guida, Ricciolina e Rosy, ex volontarie della Cooperativa.
Sono tutte più grandi di me, e non di poco se si considera che tra me e Guida ci sono 13 anni e le altre due sono parecchio più grandi di lei..eppure non mi sono sentita la bambina.
Inevitabilmente tante cose non le posso capire però sono tutte persone molto semplici, non complessate, o meglio non ai livelli cui sono abituata io almeno, e hanno un grande spirito.
Mi sento parte del loro gruppo perchè mi coinvolgono, perchè mi accettano e perchè mi fanno sentire competente.
Siamo molto legate alle questioni del Commercio Equo, del volontariato, di quello che dovrebbe essere una cooperativa. Ci piacerebbe molto aprire un nostro posto.
Secondo me sarebbe una carta vincente ma nessuno di noi ha i capitali iniziali da investire.

E' stata una serata divertente, tranquilla e molto spontanea. Eravamo tutte molto stanche e provate dalla giornata o dal periodo.
Io ieri mattina ho avute le mie solite diatribe in ospedale e mi sono sentita sbucherellare non poco per fare un prelievo. Poi pranzo da una parte, ripetizioni e saluti veloci con i miei che se ne sono tornati a Venezia.
Guida sta passando lavorativamente un periodo di grande stress a causa della molta mole di lavoro e della scarsa organizzazione.
Ricciolina, orafa e gemmista, lavora moltissimo in questo periodo, specialmente con il mondo arabo.
Rosy ha subito la perdita del padre da poco tempo e la madre non sta bene. Inoltre è senza lavoro e questo influisce molto sul suo umore. Inevitabile.

Tornando a casa, stanotte, stavo rifletendo su un'osservazione di mia madre di qualche giorno fa. Lei non è molto contenta del mio "girare" con Kalos per la differenza di età tra di noi(5 anni). Non perchè non gli piaccia il ragazzo o perchè ci siano implicazioni "strane" tra noi, ma perchè vorrebbe che io uscissi e frequentassi miei coetanei.
Io ho messo il muso e le ho detto che preferisco frequentare persone che mi apprezzano e mi vogliono bene per come sono, anche se molto distanti da me per età piuttosto che annoiarmi o arrabbiarmi con persone che pretendano che io sia diversa da quello che sono.
Io ho sempre avuto problemi con i miei coetanei, forse per maturità, forse per indole e riconosco questo stesso atteggiamento in Kalos, quindi non lo giudico, non lo reprimo e lo lascio libero di scegliere la compagnia di chi preferisce.

Stessa cosa tra me e Guida. Tredici anni sono tanti, quasi una vita diversa. Però ci capiamo nel lavoro, ci veniamo incontro nelle questoni di vita e non ci reprimiamo a vicenda.
Lei mi aiuta a prendere sicurezza e a sviluppare capacità che altrimenti resterebbero latenti in me.

Per questo, dicendolo fuori dai denti, mia madre può cuocersi nel suo brodo.
Se queste persone mi fanno stare bene, mi basta.


Seya

venerdì 9 novembre 2012

out

Sto uscendo dal periodo di zerbinaggio profondo nel quale mi sono chiusa ultimamente.
La cosa sarà ancora lunga e per nulla indolore, ma ce la devo fare altrimenti mi seppellisco sotto strati di piumoni, cioccolatini e thé caldi...cosa non molto conveniente.

Questo mio tentativo di uscire si sta traducendo in molti modi.
Un pò cerco di sorridere di più ed essere più positiva, un pò ho preso l'abitudine di truccarmi ognitanto, un pò cerco di uscire e farmi viva con le persone che mi fanno meglio, tra cui Guida, Grazia, Kàlos, Angioletto e Bella.
Credo che ad aiutare in questo processo fondamentale sia il periodo di gare di pattinaggio che la Rai (grazie al cielo!) trasmette quasi interamente. Non c'è più infatti quel senso di inadeguatezza nel guardare fuori dalla finestra e pensare "potrei usicre, potrei fare" perchè quello che faccio quando sono a casa è quello che mi piace.
Mi fa stare bene.

Questo micropost è un pò contorto e confusionario però..questa sono io! Contorta e particolare!

Ci sentiamo più tardi: adesso c'è Johnny alla Cup of Russia!!



Seya

giovedì 8 novembre 2012

lunedì 5 novembre 2012

pranzo con Mela

Oggi pranzo con Mela.

Niente cretinate del tipo "e` come se ci vedessimo tutti i giorni" o "anche se non ci sentiamo, ci vogliamo bene".
No, o meglio ni, perche` noi, bene, ce ne vogliamo.
Ma siamo pratiche.

La distanza, l'avere amicizie diverse e vite parallele ha cambiato il nostro rapporto nato sui banchi di scuola.
Lo abbiamo accettato e siamo andate avanti.
Forse il nostro andare d'accordo nasce proprio da questa accettazione, come se l'implicito cambiamento che e` avvenuto tra di noi, seppur doloroso, sia stato da collante.
E non e` come se ci vedessimo tutti i giorni perche` in poche ore una volta al mese non puoi raccontare quello che diresti se si trattasse del solito pranzo settimanale con Angioletto.

Rapporti diversi.

Indubbiamente mi piacerebbe sentirla e vederla di piu` ma il sapere che se per due settimane non le scrivo, lei non si offende, mi rassicura.
Una rassicurazione che vale molto piu` del "sei importante" o del "ti voglio bene" di altre persone.

Credo che la sua grande forza con me sia dirmi chiaramente quello che succede o non succede.

Non abbiamo mai litigato ma ci siamo sempre confrontate.

Non so se il nostro rapporto continuera, si evolvera in meglio o si spegnera`.
So solo che, come e` successo con tutte le persone che sono passate per la mia vita, ricordero` le cose belle e scartero` quelle brutte.
E il pranzo di oggi non e` stato male!


Seya

domenica 4 novembre 2012

56 anni..

Pranzo da Zia insieme a Cugina e genitori.

Zia: -Tesoro (Cugina), porta via i piatti e prepara il caffé-
Padre: -Dai, ti do una mano che se no poi qui dicono che mangio a sbaffo-
Zia: - non è vero, non te lo ha mai detto nessuno-
Padre aiuta Cugina e, una volta adempiuto l'arduo compito, guarda Zia e chiede:
-Adesso posso guardare il Gran Premio?-

Le quattro donne presenti scoppiano a ridere.


Seya

mercoledì 31 ottobre 2012

happiness

Le cose proseguono in maniera altalenante.
Non riesco a vedere in positivo il fatto che Principessa sia tornata a parlarmi, anche se fredda e distante, o che Kalos apprezzi molto la mia presenza.
Ho paura che una nuova scemenza possa rovinare tutto.
E purtroppo non e` una paura campata per aria, sento che arrivera` presto e vicina un'altra rottura, un altro dolore.




Seya

lunedì 29 ottobre 2012

il senzatetto

Oggi sono andata da Zia per pranzo, nonostante l'ora abbondante e i 2 autobus necessari per giungere a destinazione.
Tornando indietro, seduto in bus, mi è successa una cosa strana.
Guardavo fuori dal finestrino, nelle orecchie la musica a tutto volume, occhiali da sole Route 66, la città che scorreva di fronte a me.
L'autobus si ferma per un semaforo rosso e i miei occhi catturano un senzatetto, seduto sul marciapiede. Barba bianca e lunga, giacca autunnale logora, bastone per camminare mollato in mezzo alla strada forse per attirare meglio l'attenzione.
Il cappello, a terra, conteneva pochi centesimi.
Muoveva la mano callosa e supplicava quanti entravano ed uscivano dalla palestra o dal bar vicini per avere qualcosa.
A un certo punto sembra notarmi. Alza lo sguardo verso di me, si porta la mano alla fronte e la muove in segno di saluto militaresco. Poi mi sorride.
Non ho potuto far altro che sorridergli di rimando e alzare la mano in un amichevole "ciao-ciao" quando l'autobus è ripartito.

Ci sono rimasta male. Sorridevo, cercando di apparire fiduciosa, eppure mi sentivo triste.
Una parte di me urlava di scendere e dargli quel poco che avevo in tasca, un'altra parte mi ricordava quanto letto sui giornali e sentito in giro, riguardo la "mafia dei senzatetto".
Persone con pochi scrupoli e ancora meno remore, infatti, porta i senzatetto o i disabili fisici in giro per la città, li costringe a sedere sul marciapiede per un'intera giornata, ruba quando guadagnato, in cambio, si spera, di un tozzo di pane e un posto per la notte.

Eppure forse quello che ho avuto di fronte non era del giro.
Ma non lo saprò mai perchè, anche se tornassi lì domani, non lo troverei.
Forse la cosa più intelligente da fare sarebbe stato fermarsi al primo bar/market, comprare panino e acqua e darglieli. Quelli sarebbero stati suoi sicuramente.

Mi sento ancora triste e mi sembra che le scemenze della giornata e le futilità da cui sono circondata siano ancora più inutili.
Non so se sia una reazione normale oppure io la stia sopravvalutando.
So solo una cosa.
Mia madre, quando mi comporto male, ha l'abitudine di chiamarmi per nome scandendo bene ogni singola lettera e aggiungere un drastico "vergognati", per poi partire con la tiritera di turno.
Quel vergognati lo sento ancora nelle orecchie.
Eppure quello che so è che solo quando avrò perso la mia umanità e la mia compassione dovrò veramente vergognarmi.


Seya

domenica 28 ottobre 2012

Ho bisogno di una vacanza

La settimana sta finendo. Innalziamo una reghiera al cielo.

Ho bisogno di una vacanza.

Alla fine il Prof ha apprezzato la mia tesi e mi ha detto che per lui può ritenersi conclusa, previa alcune modifiche linguistiche e un complessivo miglioramento linguistico.

Ho bisogno di una vacanza.

Hanno dimesso mia Zia venerdì e ci hanno impiegato 3 ore. Non una, tre. Hanno avvisato la mattina alle 8 per una dimissione alle 11 e poi l'hanno rilasciata alle 13! E in tutto questo tempo io ero in macchina, a discapito di quelli che erano i miei impegni, a tenere il parcheggio per poterla portare a casa mentre mia madre, a discapito del suo lavoro, vagava per l'ospedale alla ricerca di un medico che firmasse la lettera di dimissione. Un disastro!

Ho bisogno di una vacanza.

Mio padre è bloccato in Germania per tempeste di neve e io sono in attesa di un qualche messaggio dal cielo che mi dica di fare una corsa in aereoporto per recuperarlo, nonostante la pioggia battente.

Ho bisogno di una vacanza.

Alla Venice Marathon, acqua alta (neanche poi tanta, si era già ritirata al passaggio dei corridori) e passerelle, oltre che il solito caos per entrare e uscire dalla città. A Padova incidenti e cadute di alberi causa pioggia e vento.

Ho bisogno di una vacanza.


Seya

giovedì 25 ottobre 2012

oggi


Sto aspettando l'ora X per salire dal Relatore e farmi dire dietro.
Stamattina dovevo finire un programma per la tesi ma hanno svolto una lezione in aula e il prof ha fatto bloccare i pc dei non iscritti al corso.
Quindi, mattinata buttata nel cestino.

Sono appena tornata indietro, di corsa, dall'ospedale.

Alle 17 devo passare in Cooperativa per scoprire che faro`, da sola, sabato mattina.

Devo preparare i compiti per i due mocciosi delle ripetizioni e aspettare la risposta di una nuova, terza new-entry.
Sto organizzando una cena di ritrovo con gli ex volontari della Cooperativa.
Sono nel gruppo di Padova dello SCI e dobbiamo organizzare un mini-campo in zona per dar vita a questa nostra realta`.

Come se non bastasse, mio padre e` in Germania e mia madre ha di nuovo la sindrome da crocerossina mancata.

Tra l'altro, dovrei pure seguire una dieta...e invece ho solo una voglia matta e disperatissima di Tonno, Kebab e pasta al kamut.

Vorrei buttarmi sul divano e guardare qualunque cosa...invece, stasera prove con i burattini.

Stress!



Seya

lunedì 22 ottobre 2012

Skate America 2012

E` ricominciato il pattinaggio. Feste e giubilo per le piazze!
La Rai, vuoi che presto sara` orfana della F1, vuoi che questo sport sta diventando popolare, trasmette in integrale (anche se non sempre in diretta) tutte le gare di coppa del mondo.
Coriandoli e stelle filanti!

Questo weekend si e` svolto Skate America. Ci voleva visto il mio umore basso/depresso/tragicante(?)/pigro dell'ultimo periodo.
Mi sono guardata tutte le gare, accantonando altri impegni e facendo strappi alla dieta.
L'adrenalina da gara necessita dolcezze!

Ammetto che tutti i cambiamenti di regolamento dell'ultimo anno mi avevano lasciato perplessa pero` devo ora ammettere che le nuove liberta` lasciate sono molto interessanti.
Specialmente nella danza dove, l'obbligo della polka ha dato vita ad interpretazioni molto innovative.
Bello bello bello!

Prima di lasciarvi ad alcuni video, una riflessione scomoda.
Molto scomoda.

Io non ho un carattere facile o particolarmente accomodante. Risulto diplomatica e cristallina perche` la maggior parte dei miei pensieri li tengo per me.
Dopo la lite con Principessa dell'altro giorno (di cui non vi ho scritto solo perche` non so come spiegare la cosa), la mia gia` bassa fiducia nelle persone si e` ulteriormente assottigliata.
Questo weekend ho provato i due opposti.
Ho "tirato pacco" ad una serata con Angioletto per guardarmi le gare e ho invitato Kalos per il Long Maschile.
Il mio stato d'animo nelle due diverse situazioni e` stato palese.
Mi sento in colpa con Angioletto ma tornando indietro farei lo stesso, mi ha fatto piacere stare con Kalos ma mi sono sentita un po` "limitata".
Non so se sia chiara la cosa.

Mi spaventa incredibilmente la mia incapacita` di condividere le cose. Mi terrorizza scoprire che questa "freddezza" allontana gli altri ma allo stesso tempo mi sento a disagio nello sciogliermi.
Sicuramente chiedero` ancora a Kalos di vedere qualche gara in compagnia, un po` perche` con lui sto benissimo, un po` perche` percepisco interesse e curiosita` da parte sua. Vorrei pero` essere in grado di dire agli altri "Non ci sono. Voglio vedere le gare" senza sentirmi uno schifo e senza pensare che il pattinaggio sia piu` importante (nonostante sia vero).
Odio il senso di colpa.


Ora i video!!!

Yuzuru Hanyu SP ..lui e` il prodigio dell'anno scorso. Personalmente lo preferisco su pezzi piu` morbidi pero` apprezzo che si metta alla prova anche con musiche diverse. Kalos dice che "Si e` rovinato: ha scoperto il sesso!" XDXD
Ashely Wagner FS ..Sansone e Dalilah..molto bello!
Pang/Tong FS ..Loro due sono tra i miei pattinatori preferiti.
Weaver/Poje SD ..Belli e poetici. Un gran bel pezzo di polka sulle musiche di Tutti Insieme Appassionatamente
Bobrova/Soloviev LD ..Strano, oserei dire contorto, pero` innovativo!
Alessandrini/Vaturi SD ..simpatici e briosi su Mary Poppins!



Seya


sabato 20 ottobre 2012

the devil wears...Pervinca!

Zia è di nuovo in Ospedale.
Seya si arma di pazienza, indossa la prima felpa che le capita sotto mano (violetto, di Mamma) e prende le chiavi della macchina.
Arrivate, lei e Mamma salgono all'ottavo girone e vanno dalla malata, prontamente assistita dall'ansiosissima figlia, ovvero Cugina.
Tra una chiacchiera e l'altra, Cugina fa:
-Sto buttando via alcuni vestiti. Seya, secondo me ti starebbero benissimo. C'è un vestito viola in velluto che ti starebbe d'incanto. E' proprio carino!-
Vestito. Viola. Velluto.
Troppe V per piacere a Seya che declina con un:
-Ma mi ci vedi in viola?-
Poi si guarda la felpa e dice: -Va beh, a parte questa!-
Cugina&Zia: -Quella non è viola. Non è lilla. Quello è Pervinca-

Seya si è sentita molto Anne Hathway qui:





Seya

mercoledì 17 ottobre 2012

tir

E' un ciclo che si ripete.
Ogni sei mesi, circa, io e Principessa dobbiamo litigare. Ma di brutto.
Oggi è successo di nuovo e mi sento come se mi fosse passato un tir sopra la schiena.

Cosa rende questa volta peggiore delle altre? Questo:

Seya: Quando hai intenzione di tornare a parlarmi, fammelo sapere
Principessa: Cosa che potrebbe non succedere

E a nulla valgono le parole di Angioletto che mi assicura che non sono in torto e che Principessa ha ingigantito una scemenza (cosa che ha obiettivamente fatto).

Domani vi spiego meglio


Seya

lunedì 15 ottobre 2012

liberazione

Venerdì sera sono stata in piazza a Padova a sentire Travaglio, Davigo e Colombo parlare di giustizia, politica e corruzione.
Son venute fuori molte cose, molte riflessioni e molti spunti per mettere in discussione se stessi, prima degli altri. Ma anche un inaspettato senso di liberazione.
Davigo mi ha ricordato una cosa che ognitanto dimentico: la lealtà è importantissima ma quando si va contro la legge, diventa reato.
Nel mio piccolo non si parlava di legge e reato ma di regole ed etica.
Questo l'episodio:

Terza superiore. Seya è Rappresentante di Classe per la seconda volta di fila.
L'Insegnante di Filosofia interroga quattro per volta (interrogazioni programmate), seduti sui posti di fronte a lei. Gli studenti, tanto per fare i furbi, fanno un muro di diari e astucci sul bordo dei banchi e nascondono bigliettini e quaderni dietro in modo da rispondere puntualmente.
Va anche detto che l'Insegnante di Filosofia non brilla certo per furbizia.
Seya e Mela sono le uniche due della classe che non usano certi trucchetti (anche se Seya ammette che in occasione di una super interrogazione su Platone, ha sbirciato il bigliettino di un compagno) e hanno, nonostante ciò, i voti più alti.
Seya e Mela sono scocciate a morte per questa situazione (che si stava ampliando anche verso certi altri docenti).
Seya decide di dirlo agli insegnanti in occasione di un incontro di classe.
Inutile dire che si è sentita dare della "spia", "leccaculo", "seccia de mer" e altri simpatici epiteti per almeno un meso, dopo il quale i compagni hanno capito che in realtà erano state parole al vento visto che l'Insegnante non aveva preso alcun provvedimento o cambiato modus operandi (l'avevo detto che non brillava di furbizia). 
La cosa con la classe è stata dimenticata e Seya è rimasta Rappresentante di Classe per i due anni successivi.
La cosa che però ha sempre fatto soffrire Seya è che uno dei Genitori Rappresentanti, insegnante in un altro istituto, l'abbia presa da parte alla fine dell'incontro e l'abbia insultata per una buona mezzora, dandole della sleale e della diffamatrice.
Seya all'epoca ne era rimasta sconvolta e non aveva replicato, anche perchè Seya non è molto brava a replicare.
La scena ognitanto le torna in mente e tante domande le riempiono la testa.

Venerdì la liberazione.
Per quanto io sia sempre stata convinta di essere nel giusto e non mi sia mai sentita una spia, devo ammettere che alcuni momenti mi hanno molto toccata.
Mio padre fa presto ad inneggiare alla giustizia e a scontrarsi con chi dovrebbe garantirla e non lo fa, ma io non ho la sua forza e il restare isolata non mi ha di certo aiutato.
La cosa che più mi ha fatto male è sentirmi dire di aver sbagliato (anche in modo molto focoso e maleducato) da un'insegnante, da una persona che dovrebbe garantire ordine, rigore e formazione, da una madre che ha visto prima il "danno di voto" per la figlia piuttosto che la sua educazione alla correttezza.
La realtà è che, per come è strutturata la scuola e la società oggigiorno, non "vale la pena" essere corretti e gli insegnanti non sono visti (e molto spesso non si comportano) come degli allenatori che ti devono preparare alle difficoltà della vita, ma come dei giustizieri.
Sotto questo punto di vista, sono convinta, abbiamo passi da gigante da fare.


Seya

venerdì 12 ottobre 2012

fenix..

Settimana strana, devo dire.
Più che altro, settimana in solitaria.
Non che mi dispiaccia ma mi pesa questa cosa da "siamo amici, dobbiamo vederci, dobbiamo.." e poi il silenzio di tomba del mio cellulare e il vuoto nella casella email.
Capisco che tutti hanno la loro vita, che tutti hanno i loro problemi e che io per prima tendo a tenere tutto per me, però caspita!
Boh, vediamo come evolve.

La mia innata fortuna (non so se si nota il sarcasmo) vuole che io domani e domenica sia Milano per la conclusione del Corso di formazione SCI, iniziato in Primavera a Padova.
Vedremo come andrà, di sicuro inizierà male vista l'alzataccia cui sono costretta per essere lì alle 9.30.
Amen.

Comunque, non tutto male, dai.
Abbiamo avuto una richiesta da parte di una scuola di Padova per il nostro spettacolo di burattini e quindi presto la vostra adorata Seya si esibirà come Esterna davanti a 100 mocciosi urlanti e non potrà usare il lanciafiamme.
Sarà una situazione molto comica!

Non comica come la traduzione di mercoledì mattina, comunque.
Ero infatti a casa e mi chiama Papà perchè gli faccia la traduzione Inglese/Italiano di un contratto per alcuni clienti.
Il contratto era stato stipulato in Arabia Saudita e a quanto pare gli arabi si sono dimostrati molto lungimiranti.
Tra le forze di causa maggiore che possono recidere il contratto senza danni per alcuna delle due parti ci sono guerre, carestie, calamità naturali di ogni tipo e, udite udite, "Unfavourable intervent of God".
Ebbene sì, Dio in persona!
Insomma, se mio padre avrà problemi nel progetto potrà sempre prendersela con la sorte o con Dio, viste le premesse!

Tra le altre cose, la novità è che sono tornata al mio colore naturale di capelli dopo cinque anni di tinta schiarente, e ho completato il quadretto con un pò di punte rosse.
Avrei apprezzato un effetto molto più esplosivo, invece il mio parrucchiere di fiducia (sono tornata da lui nonostante il costo. Non voglio altre avventure come quella della Parrucchiera di Codevigo) ha preferito dare un effetto più naturale.
Della serie, vuoi effetti innaturali, punk e pazzi, vai dalle parrucchiere di Codevigo e dintorni, io sono un professionista.
Quindi nuovo look, nuovo colore. Chiamatemi Fenix!

Chissà se Travaglio apprezzerà? Stasera vado da lui!


Seya

PS: A Padova si sta svolgendo La Fiera Delle Parole con moltissimi ospiti interessanti e tra questi Travaglio che stasera, insieme a Gherardo Colombo, terrà un'incontro al Palazzo della Ragione.
Non credo mi annoierò!

martedì 9 ottobre 2012

ignoranza musicale

Ieri sera concerto di musica classica per pianoforte all'Auditorium Pollini di Padova.
Un ottanduenne, nonnetto arzillo di cui non ricordo il nome si e` esibito su musiche di compositori locali (Pollini, Fano, Omizzoli) per poi passare ad un breve repertorio di Schubert e Chopin.

Stupendo.
E mi sono stupita di come, nella mia ignoranza musicale, io sia riuscita a notare la differenza di livello e armoniosita` tra gli autori italiani e i piu` noti compositori europei.

Il nonnetto si deve essere divertito molto pure lui visto che ha fatto cinque o sei bis di cui, putroppo, non ha annunciato i nomi.
Oserei quasi dire che gli sono venuti meglio i bis rispetto ai pezzi in scaletta.

Comunque, la mia ignoranza musicale e` nulla rispetto al messaggio ricevuto a fine serata:

Seya: Sono ad un concerto..
Tizio: Di chi?
Seya: Chopin
Tizio: Non conosco, che cosa canta?

Inutile dire che mi sono rifiutata di replicare.


Seya

domenica 7 ottobre 2012

uniformi e potere

Chi era? Wilde?
Quello che diceva "Tutti gli uomini sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri".
Ieri mattina abbiamo avuto una prova di questo detto, o meglio di una sua rielaborazione, ovvero "La legge è uguale per tutti ma per alcuni è più uguale che per altri".

Allora, Seya, Mamma e Papà sono in macchina per andare dal dentista. Entrano in tangenziale e artono a correre.
La guida di Papà non è delle più tranquille dal momento che, forte del suo "guido tutti i giorni, io so come si guida", ognitanto tende a correre o frena all'ultimo, "perchè io conosco la mia macchina".
A Seya non piace molto questo suo modo di fare sebbene apprezzi una guida sportiva come la sua.
Sono in macchina, dicevamo.
Ad un certo punto una pattuglia della municipale si butta in tangenziale, tagliando la strada alla macchina dietro a quella di Seya e parte a corre.

Nessuna luce o sirena accesa quindi nessun diritto a correre più del consentito.

Per superare proprio la macchina di Seya, si mette in corsia di accellerazione senza nessun tipo di segnalazione.
Papà, che ama la correttezza e la giustizia più di qualunque cosa, fa segno alla pattuglia di inserire le frecce in caso di cambio corsia.
Il gesto viene mal interpretato dalla pattuglia e le due macchine iniziano una breve gara per dimostrare che "siamo uomini e abbiamo le palle", finchè la pattuglia mette fuori la paletta, facendo segno di accostare.

Il poliziotto-autista scende iroso e forte della sua posizione e aggredisce Papà per il segno fatto.
Papà, che le cose non le manda a dire, spiega a modo suo, cioè non in maniera diplomatica, quelle che sono le mancanze della pattuglia in fatto di segnalazioni, per non parlare della velocità. Il poliziotto piegato sulla macchina minaccioso, Papà in macchina con le mani sul volante.

Forte del suo ruolo, il poliziotto chiede patente, libretto e assicurazione.
Fregato, tutto regolare.
E allora fa notare che la macchina non ha gli anabaglianti accesi.
Inutili, completamente inutili, viste le condizioni di visibilità.
Ma qualcosa dovevano pur trovare..
Mamma zittisce Papà, gli fa accendere gli anabaglianti e gli dice di ripartire.
I poliziotti restituiscono i documenti e lasciano andare, ignorando che Papà ha intenzione di far ricorso.

Nuovamente in strada, con veleno nelle vene, Papà supera un pò di macchine tra cui una senza luci (neanche quelle di posizioni), una con il bambino lasciato senza cintura nel sedile posteriore e una terza che ha il volume della musica decisamente alto.
La pattuglia arriva da dietro e supera tutti, in barba alle regole sui limiti delle velocità e a quello che è il suo dovere, per poi fermarsi al primo autogrill per il caffè di metà mattina.

Seya e Mamma hanno dovuto trattenere quasi fisicamente Papà dal fermarsi in autogrill per riprendere i due poliziotti.



Seya


PS: Questo non vuole essere un attacco alle forze dell'ordine, cui io sono legata avendo anche parenti tra loro. Non posso però negare che molti di quelli con l'uniforme si sentano degli dei in terra, cosa per nulla corretta.

venerdì 5 ottobre 2012

il giorno di dolore che uno ha..

Che io abbia un cattivo rapporto con i medici, si sa.
Che io abbia ttta una serie di problemi che mi portano a necessitare di 200 analisi per una diagnosi, si sa.
Che io sia in sovrappeso, si sa.

Però è triste quando ti mettono a dieta.

Triste perchè torni a casa, leggi le indicazioni e dici "ma io non mangio niente di diverso".
E allora dov'è l'inghippo?
Nelle dosi.

E voi mi direte, "se mangi come Obelix, ovvio". Peccato che io non mangi come Obelix.
Per carità, per mangiare, mangio ma non così fuori da tutti i crismi.
E invece adesso bisogna pesare il riso, i piselli e il pesce.
Le verdure no, almanco chele!
E neanche le spezie.
Appena l'ho saputo ho detto a Mamma: "mangerò poco ma di sicuro molto saporito".

Ma possono essere state solo le dosi ad averti fatto perdere i muscoli da nuotatrice-giocatrice di basket?
No, c'è anche la regolarità.
Adesso si deve mangiare cinque volte al giorno.
E considerando le dosi, ha anche senso, ma è pesante per una che a volte salta il pranzo e la colazione la fa due o tre volte al mese (a meno che non ci sia qualcosa di buono in dispensa).

Tristezza. Al momento va così. E considerando il mezzo malessere stagionale-esistenziale che mi affligge da una settimana, la cosa ha anche qualche risvolto pessimistico.

Certo non mi aiuta la nuova pubblicità di non-so-quale-macchina che chiede a chiunque di dire un cibo di cui si nutrirebbe per i resto della vita. La mia mente corre subito alle ciliegie.

E quelle sono out!




Seya

giovedì 4 ottobre 2012

le FdM non hanno misura..

Seya è in Cooperativa per adempiere al suo ruolo di volontaria e in un momento di relax guarda le foto della festa che la Cooperativa stessa ha organizzato un paio di domeniche or sono.
Tra queste foto, quelle di una ballerina del ventre extra-large con costume semitrasparente nero.

Seya: Anche la ballerina del ventre oversize, c'era?!
Grazia: Sì .. è mia figlia. La maggiore.

Seya ha passato la mezz'ora successiva a sperare che una voragine si aprisse nel pavimento e la inghiottisse, inutilmente.


Seya

venerdì 28 settembre 2012

genitori ansiosi

Padre di BimbaAstuta chiama Seya.
P: Ciao Seya, conosci qualcuno che possa fare a BimbaAstuta un pò di ripetizioni in Italiano?
S: Sì, conosco un ragazzo (peter Pan, ndr) che secondo me vi va bene. E' laureato in architettura e nelle materie umanistiche si è sempre distinto..
P: Ma può un architetto fare ripetizioni in italiano?
S: Non per essere maleducata ma BimbaAstuta fa la II media, deve imparare a fare i riassunti, non certo scrivere un trattato critico sul Giansenismo in Manzoni..
P: il che cosa?
S: Ti mando il suo numero con un sms..


Seya

mercoledì 26 settembre 2012

carciofo mode ON

Mi sembra di essere in un posto che non mi appartiene e la domanda "che ci faccio io qui?" e` incalzante nella mia testa.

La Torre, quello che dovrebbe essere il mio rifugio per lo studio, per imparare, per prepararmi al mio mondo, mi sembra quasi minaccioso oggi.

In mensa ero seduta di fianco a Codino e poco e` mancato che gli sputassi nel piatto; entrando ho incrociato Nonno Beppe cui ho fatto un sorriso e salutato, e lui mi ha ignorata; in sala caffe` ho incrociato il Relatore cui ho fatto un cenno con il capo e questi mi ha risposto con altro cenno per poi girare le spalle.

E allora, che ci faccio qui?

Non pretendo saluti, baci e abbracci, vorrei solo un po' di..boh, educazione?
O forse sono io che non ne ho a sufficenza per parlare con queste persone. E istinti come quello che mi e` venuto prima con Codino non dovrebbero neanche passarmi per la mente, e invece mi devo sforzare di reprimerli.

La mamma me l'ha insegnata la buona educazione, me ne ha insegnata parecchia, altrimenti non si spiegherebbe perche` io sia brava nella vendita la dettaglio e nella comunicazione con i clienti. Eppure qui mi sento uno scricciolo impaurito, senza appigli e senza sostegni.
E l'Universita` non dovrebbe farti sentire cosi`.

Mia madre dice che devo essere piu` umile, io dico che devo essere un pelo piu` sicura di me e non avere sempre quell'aria intimidita e la parlantina incerta.
Quando entra un cliente da Guida alzo fiera la testa e saluto calorosa, qui abbasso gli occhi e mi mordo il labbro.

Mah, sono strana.
E confusa.

Il non poter chiudere qui il mio percorso di studi mi ha "sbarellato", termine che mi ha insegnato BimbaAstuta delle ripetizioni e che significa sostanzialmente "confuso", "cambiato i piani troppo velocemente".
Gia` mi vedevo in un qualunque paese del mondo a fare volontariato e a mangiare il panettone con le scimmie della foresta tropicale, invece sono qui, scontenta e delusa, triste e poco combattiva.
E non so se, una volta terminato questo dannato percorso, avro` ancora la voglia, la grinta, la possibilita` di partire, di decidere, di fare.
Ne possono succedere di cose in sei mesi.
Ne possono succedere in sei giorni.
Settimana scorsa ero eccitata per la probabile fine, per il weekend in Foresteria (il grande ritorno dal forno a legna), per la possibilita` di rivedere Mela, Medico e Peter Pan, ricominciare spagnolo e fare le scenografie per i Burattini; ora sono demoralizzata.
Il weekend e` stato un disastro perche` mia zia si e` sentita di nuovo male e quindi abbiamo letteralmente volato dai Colli fino a casa sua per portare assistenza e aiuto, i ragazzi li vedo ma incastrandomi nei loro impegni e nelle loro vite, e non so quanto volentieri, Spagnolo sembra non parta per la mancanza di adesioni e le scenografie fanno pena.

L'unica cosa positiva e` che ho ripreso in mano la lettura e mi sono fiondata su The Phantom Of The Opera che, per carita`, non sara` alta letteratura ma mi ha sempre incuriosito.

Vorrei avere il tempo per scrivere, per dormire, per disegnare, per vedere gente e rilassarmi. Il tempo ci sarebbe, manca la forma mentis adatta.

Probabilmente mi sto facendo piu` pare del dovuto e le mie carciofaggini mi rendono antipatica e poco socievole ma ora come ora, questo e` il mio umore.



Seya

domenica 23 settembre 2012

le conversazioni della domenica mattina

Da quando ho finito gli esami, alcuni giorni fa, sono presa da un sonno atroce.
Io ho sempre dormito molto ma in questo periodo sto raggiungendo livelli quasi clinici. Credo che solo oggi, tra notte e riposino pomeridiano, io sia arrivata intorno alle 13 ore.
Mia madre dice che è lo stress, mio padre che è per le notte passate in piedi a causa dell'ansia. Io dico solo che sono strana, come sempre.

Comunque, questa mattina mi sono svegliata un pò male, non incazzosa, per carità, però con la lingua biforcuta e la risposta pronta.
Ero in Foresteria, sui Colli.
Ho mandato un messaggio comunitario un pò strano, dei miei!

Seya: Ho intenzione di fondare una gang criminale di tipo mafioso. Chi vuole entrare nella "famigggia" ?

Le risposte sono state delle più strane ma, per fortuna, c'è chi ha capito il mio umore e si è messo a cavalcare l'onda. Il mio adorato Kàlos.

K: Beh, io sono per la pace nel mondo e la lotta non violenta..Questi principi sarebbero messi in discussione se mi aggrego?
S: No..puoi fare "Kàlos, l'anima della gang" .. io sarò "Jackie la Squartatrice"..
K: Bene! E di cosa ci occupiamo esattamente? Chi devi squartare?
S: Già mi vedo te con un completo bianco che cerchi di convincere tutti a usare metodi poco violenti e Stellina con una pistola, tipo Gighen (lupin, ndr)
K: Che cosa romantica! Io dico frasi di stampo hippy! la pace sarà con voi, portiamo la speranza nel mondo e manifestiamo l'ammmore! E Stellina che mi fulmina!
S: E agli altri che cosa facciamo fare?
K:  Allora, Angioletto è figo e quindi fa il seduttore-spia! "E" al computer come Garcia (Criminal Mind, ndr) che decripta. VV mantiene i rapporti internazionali con Russia e America! Principessa sul campo a stendere la gente a suon di piroettes...e Bella?
S: Bella me la vedo in versione femme fatal che sul più bello strangola la gente con il fil di ferro..
K: Oh! Potrebbe funzionare! E io e te che facciamo? Non so se sarebbe appropriato spargere amore e gioia...stona un pò!
S: Io faccio il Boss...tu fai l'anima! C'è sempre un'anima che tiene i segreti di tutti..altrimenti potresti fare da camaleonte e sfruttare le tue doti teatrali..
K: Ok, faccio l'anima! E di cosa ci occupiamo?
S: mmm..vendette..oppure ci infiltriamo anche in qualche attività? Ah! Potremmo tenere una piadineria come copertura!
K: Sì! Io gestisco la piadineria! E gli uomini lavorano in eleganti vestiti di Kenzo e Armani! Non nella piadineria, ovviamente.
S: e le ragazze hanno abiti di Miu Miu e accessori di Banana Republic!
K: Miu Miu non mi fa impazzire...Valentino?
S: troppo alto...dopo si fanno notare..Saint Laurent?
K: Ok, dobbiamo essere invisibili!
S: Invisibili? Più che altro discreti! E dobbiamo avere una firma! Possiamo lasciare un burattino per ogni omicidio!
K: Carino! Ma dobbiamo per forza ammazzare la gente? Non possiamo tipo truffare?
S: Vedi che sei l'anima della gang?! XD Possiamo fare enrambe le cose..la firma però ci sta!
K: Quella sì! E dobbiamo entrare nei giri alti e partecipare alle serate di gala per farci amicizie influenti e scoprire i tramacci dell'alta società!
S. In quelle occasioni possiamo usare Valentino come abbigliamento!
K: Ecco! Era dove volevo arrivare!

Non è male, no? Non è una delle nostre conversazioni più riuscite però meglio fare dei viaggi mentali come questo piuttosto che replicare ad un "ma che ti sei bevuta?" come mi ha scritto qualcun altro...

E poi la gente ci chiede da dove è venuta fuori l'idea per la sceneggiatura dei Burattini.. con un compare così?!


Seya

PS: Copyright mio e di Kàlos.. XDXD

sabato 22 settembre 2012

sottile ironia

Seya fa i modellini per le scenografie dei burattini. Ad un certo punto ha un problema con un tornio e dopo un paio di ore decide di chiedere aiuto a chi ne sa più di lei, suo padre.

Seya: "Ti prego, dimmi che ne capisci qualcosa di torni"
Papà: "Ho il diploma"
Seya: "Ma allora sei utile!"
Papà: "Grazie"
Seya: "Ma ti pare.."



Seya

giovedì 20 settembre 2012

au revoir

Nonno Beppe era ormai diventato una presenza costante nella mia vita universitaria.
Dopo quattro esami fatti "insieme" è inevitabile. E ora che non ho più esami da dare con lui, ammetto di sentire un pò di magone.
Non è stato un Professore semplice perchè circondato da quell'aurea da "più grande Analista d'Italia"; non è stato un insegnante semplice perchè balbuzie ed età avanzata hanno sempre reso le sue lezioni toste; non è stato un uomo semplice perchè in un certo senso ossessionato dalla sua materia.
Ma è stato forse il professore migliore che abbia avuto all'Università.
Non sono certamente stata la sua alunna preferita, anzi, e sicuramente dopo la registrazione di domani si dimenticherà della mia faccia, però credo che lo saluterò comunque con un "è stato un piacere", perchè è così che è stato.
Lo stimo e spero che, un giorno, lui possa saperlo.


Seya

PS: Codino ha rovinato i miei piani di laurea facendo un esame impossibile (che nessuno ha passato) e costringendomi dunque ad aspettare l'apello di Divembre, sempre ammesso che faccia l'esame...oramai da lui non mi aspetto nulla..

domenica 16 settembre 2012

articoli online

Leggete un po' qui!!

http://zainoinspalla-oscar.blogspot.it/2012/09/come-si-risponde-un-politico-che-smette.html


Seya

venerdì 14 settembre 2012

Pechino Express - Prima puntata

Ieri sera prima puntata di Pechino Express, format di reality di origine olandese che ha spopolato in Europa e che Magnolia si è decisa a portare in Italia, ovviamente rendendolo molto più friendly di quanto non sia in altri paesi, dove si prediligono spontaneità e un pò di crudeltà.

Comunque, dieci coppie in gara per tre paesi (India, Nepal, Cina) con un euro al giorno per mangiare. Non possono accettare soldi dai locali ma possono farsi pagare il biglietto del mezzo pubblico (il che è un'idiozia) e devono andare da una parte all'altra facendo autostop e chiedendo ospitalità per la notte presso i locali.

Ovviamente quello che l'italian style viene subito fuori, con una Simona Izzo che dice:
"Noi italiani quando siamo in autobus ci mettiamo a cantare" e intona non-mi-ricordo-quale nota aria nostrana mentre il figlio la picca dicendo:
"Ma quando mai tu sali su un autobus?".
E comunque ad essere figli della Izzo ci vuole coraggio e pazienza, altroché, tanto di cappello a Francesco Venditti ... Mia Madre ha riscontrato parecchie analogie tra la Izzo e mia Zia, coetanee..che sia l'età a rendere tutte così??
Anche gli stereotipi vengono velocemente confermati con le Veline che, giusto per tenere alta la nomea di ragazze-oche quali sono, si cimentano in un inglese che definire infantile è complimento, e il "Help we" ne è la frase principe.

La ricerca di un passaggio sembra essere un problema non indifferente, ma la ricerca di un posto per la notte è un'autentica tragedia e tutti i concorrenti sembrano essere sconvolti dall'ospitalità dei locali, che offrono loro addirittura la cena.
La Izzo dice una cosa molto intelligente (!) ad un certo punto:
"Io non so se avrei fatto dormire in casa mia due indiani con il sacco a pelo".
Sai com'è, Simona, ci sono posti in cui la parola ospitalità ha ancora un senso.
In ogni caso, i concorrenti non sono lasciati eccessivamente a loro stessi, perchè seguiti da un cameraman e credo anche da un interprete o comunque da altre persone, che all'occorrenza intervengono e sicramente portano vestiti e cambi vista la quantità di magliette che ogni concorrente sfoggia.
E se capita di dormire fuori una sera, come è capitato a Barù e Della Gherardesca, bhé, non è un problema: ci si fa un bagno in una tinozza il giorno dopo. Impagabile come foto!

Il mangiare, nonostante l'unico euro a disposizione, non sembra essere un problema visto che la Izzo la mattina si prende il caffé e che sono seguiti da cassette piene di bottiglie d'acqua che i locali guardano con invidia e loro bevono a sbaffo. 

Presentatore per modo di dire è il Savoiardo, proprio lui, Emanuele Filiberto, che sembra arrivato in India con un'unica camica e una scatola di "Coloreria Italiana" con la quale le fa assumere tinte diverse per riprese diverse. Grazie al cielo è poco presente, giusto il tempo di riepilogare le posizioni una volta ognitanto e di attendere i concorrenti alle diverse prove di abilità.
Prove di abilità che vorrebbero riprendere quelle che sono le tradizioni locali ma risultano decisamente cinematografiche. Comunque è divertente vedere Giorgio Rocca (il campione di Sci) immerso fino alla vita nella paglia per cercare una scatola.

Tra le coppie devo dire che apprezzo quella dei fidanzati e quella Zio-Nipote, nella fattispecie Simone Ruggiati con morosa e Costantino Della Gherardesca con Barù.
Ok, mi piacciono perchè li conosco abbastanza bene.
Simone è un cuoco con i piedi per terra, tosto e sveglio, che ama la cucina naturale e gustosa e non si perde dietro a paranoie o arie da grand'uomo. La fidanzata sembra della stessa pasta e lui stesso afferma che:
"Lei è una tosta. Se non lo fosse, primo non sarebbe la mia fidanzata, secondo non sarebbe qui con me".
Gli altri due sono delle sagome e più che Zio-Nipote sono fratelli (hanno 4 anni di differenza e sono cresciuti insieme). Sono due opposti e si completano.
Costantino è un anglofilo dalla parlata perfetta, un italiano con humour inglese (quasi quasi il mio uomo perfetto), pigro e ciacolone, che si adegua ai tempi e alle usanze del posto senza necessariamente fare la corsa per la vittoria; il nipote è sportivo e atletico ma altrettanto attento e curioso. Loro sì che hanno capito come prendere la gara.

Piacevoli le riprese in perfetto stile Doc della National Geographic dove però hanno la pretesa di essere un pò compassionevoli le continue riprese della vita misera dei locali, neanche a voler tirare un sospiro di sollievo sul fatto che qui le cose vanno, per certi versi, meglio.
Sarebbe da domandarsi se hanno fatto firmare ai locali dei fogli per la privacy: qui i bambini sono oscurati e censurati, lì un cameraman sarà rimasto un minuto buono sugli occhi (meravigliosi) di un bimba del posto.
Io propendo per il no.

Eliminati i Fratelli ma la cosa non ci dispiace visto che uno è l'Avvocato dei Mafiosi e il fratello è un attore dongiovanni in senso quasi disgustoso e decisamente volgare.

Ora sono a Delhi, settimana prossima si va ad Agra.


Seya

PS: Tranquilli, non sono impazzita. Non mi piacciono i realiy, non li ho mai guardati e non ci tengo a prendere questa abitudine. Semplicemente era l'unica vedibile in serata, escluso l'iper-conosciuto 007-Goldeneye.

giovedì 13 settembre 2012

piove piove, la Seya non si muove...

Ieri e` tornato il freddo.
Una pioggia fitta a meta` tra il diluvio di Noe` e un monsone tropicale.
Nessun disagio, per ora.

Seya ha pero` pensato bene di farsi una doccia clada, prepararsi una camomilla bollente e rintanarsi sotto alla sua coperta arancione con le maniche per guardare la prima puntata di Once Upon A Time mentre Mamma stirava.

Seya ha poi pensato bene di tirare fuori il suo adorato miele di Barena, vagamente salato e decisamente non stucchevole, per coccolare la sua gola un po' provata dal repentino cambio di temperature.

Seya crede che stasera si replichera`.


Seya

lunedì 10 settembre 2012

un pomeriggio, tre ragazzi

Oggi non é stata una brutta giornata. Un pò infruttuosa dal punto di vista universitario, cosa che in teoria dovrebbe darmi da pensare visto che non mi posso permettere di perdere questa sessione d'esame altrimenti non mi laureo più.

Comunque, ero a studiare con Principessa e Angioletto. Mattinata stiracchiosa sui libri nella piccola e triste biblioteca di farmacia (ringraziamo angioletto per questa scelta...), pranzo simpatico nella mensa del centro, strapiena, e post pranzo pieno di ciacole.
Le ciacole sono le chiacchiere.

Ci volevano.

Abbiamo rianalizzato la nostra amicizia, ripercorrendo quelli che sono 5 anni di intensa e sana conoscenza, rivivendo quelli che sono stati i punti salienti della nostra conoscenza, a partire dalla Compagnia per finire alla soap opera invernale Principessa/E, ridefinendo quello che per noi rappresenta la parola "amicizia".

Sembra strano ma abbiamo visioni diverse dell'amicizia e della vita, inevitabile visto che siamo tre persone diverse con vite diverse.
Angioletto ha la necessità quasi morbisa di vedere gli altri, di sentirli, di viverli. E' una bella, bellissima idea però a volte un pò soffocante, almeno per me che sono un gemelli che necessita di aria e libertà.
Principessa a volte lascia gli altri troppo liberi, non volendo sembrare e essere egoista come in realtà è, e questo a volte mi fa pensare che non voglia combattere per gli altri.
In realtà lo fa anche però dà l'idea di non volerlo fare.

E io? boh, forse sto nel mezzo. Ma tendo molto di più dalla parte di Principessa, tendo a farmi da parte quando vedo che gli altri stanno bene con altre persone, tendo a lasciar correre le scemenze.
Sarà che molto tempo fa ho iniziato a pensare all'amicizia come ad una forma d'amore, che prevede dunque la gelosia, il perdonare, il desiderare la felicità altrui.

Alla fine siamo stati così, a domandarci a vicenda cosa pensiamo della gelosia e dell'amore, cosa faremmo in una determinata situazione e cosa vorremmo facessero gli altri nello stesso momento.
Una discussione non prettamente filosofica perché piena di quelle che sono le nostre esperienze, belle e brutte, e delle nostre speranze.

Se avete visto tre persone sedute attorno ad un tavolino nel Bar di ingegneria con due cappuccini e un'acqua&menta...beh, eravamo noi!

Chissà chi beveva l'acqua&menta?!!

Seya