mercoledì 29 agosto 2012

Espana (4)

Uno dei tanti lavori..

Laguna di Ruidera..ovvero, unico punto blu in mezzo al giallo!

La scalata della cascata!

Il centro..bellino come ingresso, no?

Salutando...


Posto sperduto...

Andiam andiam..andiamo a lavorar!

Non so se si nota che io stavo facendo merenda...



seya


domenica 26 agosto 2012

signorina simpatica

Avete presente Marylin in Someone like it Hot quando dice di essere "proprio scema"? No?? Qui a fianco la scena!

Ecco io sono come lei per quanto riguarda i banchetti in giro per sagre e festival. Tutto per promuovere Commercio Equo e Solidale, Libera Terra e Consumo responsabile.

Proprio scema!

Mi faccio sempre fregare e mi ritrovo da sola a gestire le serate e a passare il tempo.

Ieri sera è stato il turno di SO FAR SO GOOD ad Abano, festival alternativo-speudo-meditativo-socialmente utile-informativo in cui la Bottega di Guida ha tenuto uno stand.
Sola per 3-4 ore a spiegare a gente di diversa età ed estrazione i principi del Commercio Equo e a raccontare la storia di Libera (assurdo pensare che c'è gente che non sa cosa sia).

Ne avrai da parlare per ore però vi lascio solo con un aneddoto delizioso.

Una bimba sui tre anni si avvicina e mi chiede di guardare un grande liro di fotografie.
La lascio fare e le vado vicina per raccontarle un pò delle immagini e per farle vedere e capire cosa rappresentano (ci sono bambini che sono convinti che l'olio esca da un qualche rubinetto e cade dalle nuvole quando fai loro notare che è dovuto alla spremitura delle olive...).
Poi le chiedo come si chiama, mi dice di avere un fratellino piccolo e che lei "è grande" e quindi può allontanarsi di due metri dai genitori mentre il pargolo resta in carrozzina e mi racconta che settimana prossima inizia l'asilo.
La mamma la chiama e le prende di sua spontanea volontà uno dei nostri cartellini informativi e correndo dalla donna, urla:
"Mamma, mamma! Questo è della signorina simpatica!"

Credo di aver sorriso come un'ebete per tutta la notte!
Tesssoooooorrrrrrrrrroooooooooo!!!!





Seya

venerdì 24 agosto 2012

Di abiti, monaci e prosciutti

Ieri sera mi sono ritrovata con il mio adorato Angioletto al Village. Presto questo chiuderà e quindi niente più musica e balli fino alla prossima estate.

Il fatto di avere una disco decente all'aperto attira molta gente, anche etero, e di diverse età. Nessun problema.
I miei vicini di casa, ieri sera, erano tra questi.
Ci siamo visti ad uno dei bar del Village, educatamente salutati e poi ritrovati in pista.

Dieci minuti fa sono andata a buttare la pattumiera e ne ho incontrato uno che mi fa:
"Oh, ciao! Come stai? Bella serata ieri sera, vero? Ma quello era il tuo ragazzo??"

Ora, non mi piace pensare per stereotipi e sono dell'idea che "l'abito non fa il monaco" però:
1)Io ero stranamente femminile, considerando che avevo una maglia lunga e i leggins, il mio cappello nero anni '30 e degli orecchini multicolor. E nel ballare, o anche nel chiacchierare, mi guardavo platealmente in giro ignorando buona parte della componente maschile presente.
2)Angioletto indossava dei pantaloni in cotone grigio, tirati su sulle caviglie, un t-shirt bianca e dei mocassini bianchi. Complice l'assenza di suo moroso, si guardava e commentava quanto fossero "fighi" tizio o caio.
3)Eravamo circondati da conoscenti (tutti maschi) in shorts di jeans e magliettine aderenti, con le abbronzature caraibiche di fine estate e i capelli volutamente lasciati in disordine alla ricerca di un qualche effetto beach (che si può anche leggere bitch, conoscendi i tipi...ma lasciamo perde moralismi inutili!). I suddetti ragazzi scherzavano con Angioletto in maniera innocente con palpatine e strusciate durante quasi ogni ballo.


Ora, o io sarei una fidanzata molto permissiva e sufficientemente invaghita, tanto da non riconoscere gli interessi del mio "ragazzo" o il mio vicino ha platealmente sbagliato, anche se la mia sensazione è più che altro che l'abbia chiesto appositamente per farsi rivelare chissà quale segreto o macabro intrigo locale.
La mia innocente risposta:
"E' solo un amico, non cercare tresche dove non ci sono"
sembra però non aver sortito l'effetto voluto.


O più semplicmente, certa gente vive con il prosciutto davanti agli occhi e ne è contenta.




Seya

PS: Il mio amico-conoscente trans ieri sera ha sorpreso tutti presentandosi in tenuta da macho man, così come un altro conoscente che fa la drag queen. Un pò mi hanno sconvolta, un pò però ammetto che mi ha fatto piacere. Non so bene cosa dovrei dire o fare al riguardo, forse niente.
Mmm...vedrò di parlarci presto.

martedì 21 agosto 2012

A volta ritornano....

Seya è tornata.
Inutile dire che non ne è contenta.
Da una parte perchè i ritmi presi fuori Italia sono difficili da dimenticare, un pò perchè  la realtà l'ha riportata con i piedi per terra in cinque secondi.

Padre a letto con influenza e mal di gola (più che altro stress) e zia in ospedale con sospetta colica biliare.
Ieri pomeriggio passato in sala d'attesa del Pronto Soccorso, al telefono con mia cugina che è ansiosa a livello patologico.
Ma che bello!

Dicevamo del ritorno.
Un tuor-de-force! Un pò perchè sono loca (scema!), un pò perchè sono troppo buona, un pò perchè faccio le cose senza sapere.
Mi sono beccata 18 ore di attesa in aeroporto. E ho scoperto a mie spese che l'aereoporto di Barajas non ha nulla prima del check-in. Nulla!!
Solo un bar con prezzi assurdi!
Immaginatevi me, senza ipad o pc, senza libro (tranne uno di studio...ma mi sono rifiutata!) che aspetto. Mi hanno salvato le parole crociate e il mio quaderno delle scritture.
E comunque è stata una discreta avventura anche questa. Per carità, non ci tengo a ripeterla però l'idea di avere 18 ore senza far nulla, sola in un certo senso mi piace.
Ho pensato, abbastanza. Ho scritto, sufficientemente (anche se non so quando riuscirò a trascrivere dal cartaceo all'elettronico). Ho osservato, forse troppo.

La gente degli aeroporti è tanta e abbastanza diversificata. Ci sono quelli del "io viaggio comodo" (di cui io faccio parte), ci sono quelli "ma che penseranno di me quando scendo dall'aereo", ci sono quelli "il corpo è mio e me lo gestisco io".
E altri. Senza contrare poi che ogni nazionalità diversifica queste mie categorie a modo suo e in maniera spesso pittoresca.

Un'avventura.
Un pò come quella vissuta a Manzanares.

Ieri Kàlos, quando ho dato segnali di vita, mi ha chiesto "ti senti cambiata?". Non gli ho risposto causa emergenza zia, eppure ancora adesso non saprei.
Non mi sento diversa. Mi sento la stessa Seya di sempre. Con un pò di cose in più da dire, che non dirò mai, e con un pò di coscienza in più sulle cose, che non userò perchè troppo impulsiva.
Eppure vedo alcune cose con prospettive diverse.

Mi mancano i ritmi di lì e la tranquillità del luogo, sebbene io sia al 100% un animale da città.
Non mi manca la rigida schedule quotidiana che diceva cosa fare in ogni momento del dì.
Mi manca il senso di libertà e di sicurezza che provo ogni volta che esco dall'Italia.
Non mi manca la cucina di lì.
Mi manca l'affiatamento con gli altri volontari, le nostre riunioni in 3/4 lingue (una sera avevo il cervello diviso in 4 scompartimenti e facevo da traduttrice tra uno e l'altro: italiano, inglese, francese e spagnolo...considerando che il mio francese e il mio spagnolo sono abbastanza patetici, immaginatevi che ne è venuto fuori!) e le eterne partite di carte.
Non mi manca l'isolamento del luogo, in cui non arrivava internet, saltava regolarmente la luce e spesso l'acqua del bagno non funzionava.

Non credo che lo rifarei. Eppure vorrei tornare, sicuramente nella Mancia, ma anche al centro, tanto per vedere se le cose continuano con la loro lenta pacatezza.
Lo consiglio, questo sì, perchè tanta gente ha bisogno di avere un impatto diretto con le cose per apprenderle, quindi sì, andateci!

E una cosa è certa, se già la droga non mi interessava nè entusiasmava prima, ora è decisamente fuori dalla mia vita.



Seya

venerdì 17 agosto 2012

Espana (3)

Come vi dicevo, le persone che sto incontrando al centro sono le più particolari.
Le loro storie poi sono spesso quelle dei film. Sarebbero drammaticamente belle se non si leggesse nei loro occhi la tristezza che ne deriva.

Richi è un orsacchiotto, letteralmente. E' più alto e grosso di me, sembra un armadio. L'AIDS su di lui ha colpito a livello neurologico lasciandolo bloccato fisicamente (non può muovere liberamente la parte sinistra del corpo) e mentalmente. A livello mentale è un bambino di 10 anni circa.
Ha 40 anni, ne dimostra quasi 30. E conoscendolo in questo momento, quando tutto in lui ti dice che è un bambino dispettoso a cui piace stare nell'acqua e schizzarti, a cui piace fare battute e sentirsi dare del "cabron", a cui piace il colacao (la versione spagnola del nesquik) non diresti che ha alle spalle un'infanzia fatta di case famiglie sempre diverse, di problemi di droga che l'hanno portato a rubare più e più volte, di anni passati in tutte le carceri del paese e di una figlia che non vuole sapere nulla di lui.
E' solo al mondo e qui ha una famiglia.
E a volte sembra capirlo.

Antonio è schizofrenico. E' un ex marinaio che ama la libertà e il mare. Ho passato con lui moltissimo tempo nella piscina, a nuotare e gareggiare. E' dannatamente bravo.
Gli hanno diagnosticato la schizofrenia in ritardo e prima lui o altri hanno pensato bene di curarlo usando farmaci strani e siringhe non sterili. E dunque si è beccato l'HIV.
Questo sì lo hanno diagnosticato in tempo. Lui è uno dei pochi qui che è riuscito a rendere questo male cronico e dunque le possibilità di sviluppare AIDS sono meno dell'1%, sempre che segua il trattamento.
E' una brava persona anche se riservata.
Mi hanno raccontato che l'hanno scorso ha cercato di scappare dalla struttura. Ha preso un asciugamano, ci ha appoggiato le sue poche cose e lo ha chiuso a mo' di borsa, poi è sceso dalla finestra e via.
Il Prete di qui ha sentito il rumore e lo ha rincorso.
Mi immagino la scena e ci rido sopra, poi però penso a quanto deve essere doloroso per una persona che ama la libertà restare chiuso qui fino a che il trattamento di disintossicazione e reinserimento non sia completato.

Juan Pablo ha la storia più particolare, io credo.
Non ricorda molto della sua vita, sa solo che lavorava per un azienda di pulizie e faceva regolare uso di droga, da cui l'HIV. Un giorno ha avuto un incidente sul lavoro ed è finito in coma.
Si è svegliato 5 anni dopo, solo e privo di memoria.
Lo hanno portato al centro che non parlava nè camminava, ora corre e gioca nella squadra di calcio e parla per 100.
E' meraviglioso. Credo che sia il mio preferito qui, sempre ammesso che si possa fare una top ten dei chicos.

Pedro era torero. Le donne gli sono sempre piaciute e non si vergogna di ammettere di essere stato più volte con prostitute. Gli piace cantare quelle che sono le arie classiche della tradizione spagnola e nei suoi gesti spesso si rivedono quelli di un grande torero, gli piace ballare e vorrebbe visitare Granada.
L'AIDS gli ha tolto un occhio e ora un grande cerotto lo fa sembrare un pirata, e gli ha bloccato una gamba costringendolo all'uso di un bastone.
Ha due figli, ormai grandi, che non vogliono sapere nulla di lui. Anni fa ha fatto in modo che i suoi soldi andassero a loro ma questi hanno rifiutato. Lui però, testardo e convinto, ha fatto in modo che alla sua morte, tutti i suoi averi finiscano ai nipoti, di cui sa l'esistenza ma di cui non conosce i nomi.

....e come loro ci sono altre 28 persone qui.
Tante. Troppe, forse.
Quasi a voler ricordare che le vite sono tante ma che la fine è una sola.



Seya

lunedì 13 agosto 2012

España (2)

Anche oggi il tempo e`poco e sinceramente, inizio a preferire questa piattaforme al piu`chiassoso fb e quindi eccovi mie nuove.

Il lavoro procede. La routine e´talmente schematizzata che anche i 5 minuti per il bagno sono contanti. Il tutto per rendere meno faticoso il lavoro ai peques e meno opprimente il caldo.
La temperatura si e` un po` abbassata (sempre ammeso che si possa dire che una media di 38 gradi sia bassa) e si e`alzato un vento forte e caldo che fa asciugare qualunque cosa in meno di dieci minuti.
Una bella comodita´visto che venerdi`si sono rotte le due lavatrici della comunita`e solo oggi sono venuti a cambiarle. In tre giorni i residenti hanno accumulato una quantita`di roba sudicia incredibile.

Dopo aver provato, devo ammettere che tutto il lavoro di pulizia e di lavaggio dei peques un poco mi disgusta. Ammetto che inizio a stimare sinceramente i diversi Operatori Sanitari e Badanti che tutti i sacrosanti giorni si mettono a bambiare e pulire i loro malati. Non mi dispiace per la loro disabilita, anzi, e´decisamente l'ultimo dei miei problemi, pero' faccio veramente fatica a mettermi a lavare uno che non mi avvisa(perche`non puo', mica per cativeria) che necessita del bagno e finice per sporcare di urina e co tutto prima mentre lo insapono.
Mi e´successo stamane due volte. Credo basti.

Ieri siamo andate a fare una gita alla Laguna di Ruidera con le altre volontarie e ci siamo date allávventura in maniera un po' pazza pero', credo, necessaria per sentirci veramente vive.
Abbiamo scalato una cascata, abbiamo attraversato a nuoto una parte della Laguna (quasi due kilometri senza e maschere o pinne, gente!) piu' di una volta e abbiamo esplorato una grotta.
Postero´alcune foto perche`sono stupende, ora veramente non ho tempo.
Senza contare che sono soppravvissuta alla finale di Basket USA vs Spagna in un bar pieno di spagnoli ubriachi in compagnia di una americana ultra tifosa e scatenata.
Credo di non essere mai stata tanto felice di essere italiana e dunque immune alla loro rabbia!
Comunque, bellissimo!
Ora le mie gambe fanno un gran male e mi sento come una novantenne che necessita sdi un bastone per la deambulazione, pero', amen! Passa Nada!

Il mio atteggiamento verso i comportamenti altrui sta un po' cambiando. Non so se sia un bene o meno, pero' evolvere e`sempre utile. Sicuramente non possono essere cambiamenti eccessivi perche`venti giorni qui, per quanto sufficienti, non bastano a cambiare una vita, ma e' comunque qualcosa.

Credo che una volta tornata raccontero`un po`delle vite delle persone che ho conosciuto qui. Vite incredibili e quasi da film eppure poco conosciute. Pero' potrebbe anche essere l'ennesima cosa che dico che faro', e poi nisba! Vediamo! Se siete curiosi, ricordatemelo!!


Ora vado! Domani sono ancora di turno come bagnina. Il mio colorito sta assumendo toni pericolodsamente rossi..credo di essere ustionata in piu`punti ma l'essere un'ottima nuotatrice comporta il ruolo di bagnina de los peques e dunque...via con l'abbronzatura!!!




Seya

mercoledì 8 agosto 2012

España (1)

Finalmente mi sono fatta una passeggiata fino al primo internet point del Pueblo (Manzanares) e posso scrivere due righe...ma proprio due perchè sto condividendo il posto con le altre per risparmiare un pò...in un posto in cui esiste un unico internet point e non arriva il segnale, questo costa!
 
Assurdo, però esistono posti della civilissima Spagna in cui non arriva la linea internet, in cui il telefono spesso non prende, in cui ci sono problemi di tubature per l'acqua (e quindi si bevono litrate di succo fatto in casa) e dove la corrente viene e va..altro che africa sub sahariana!!
 
Comunque, l'esperienza è particolare ma bella..sono flice di essere venuta anche se, come dicevo all'unica altra italiana che c'è qui (e che è un personaggio ma servirebbe un post solo per lei), non vi resterei più di 20 giorni...è troppo forte.
Sapevo a cosa andavo incontro ma non ne ero consapevole così tanto. Abbiamo a ch fare con poche pero`difficoltose persone che hanno contratto l'HIV da una quindicina d'anni in media e ci convivono in maniera cronica e non indolore. Alcuni sono affetti da malattie legate all'HIV o al trattamento cui sono sottoposti, molte di queste malattie hanno ripercussioni psicologiche forti. 
La demenza qui e`di casa e non in senso dispregiativo ma proprio in senso medico. Abbiamo a che fare con veri e propri niños. Piu` di una volta mi sono ritrovata a pensare che se dovessi ridurmi in questo stato per un qualunque motivo, preferirei la tomba. 

Ah, la storia della divisione/preferenza tra volontariato attivo e passivo e`totalmente inutile: tutti fanno tutto. Ieri mi e`toccato il turno di sveglia e doccia dei ragazzi (la doccia la dovevo fare a loro ma alla fine ero io la piu`bagnata), oggi mi e`toccata la cucina, domani sono di turno per la piscina.
Ammetto che e`meglio cosi`anche se e`piu`faticoso. Il lavoro di pulizia in particolare e`estenuante: qui si lava tutto e si pulisce in continuazione.
Si lavora tanto.
Ci si sveglia alle 7 e si va dritti fino alla siesta alle 15, si riprende alle 17 e poi si finisce alle 22 circa.
Diciamocelo, la sieste ci vuole...adesso capisco perchè il primo giorno mi hanno detto che è sacrosanta! 
Adesso la sto saltando per scrivere qui, rendiamoci conto dello sforzo!
 
Sono in piena Mancia, nel paese di Don Chisciotte e Sancho Panza.
La temperatura va dai 38° ai 41°, percepiti 45° circa, però non si suda e non si soffre come in Italia: è talmente tanto secco da risultare quasi fastidioso perchè le labbra e gli occhi si asciugano velocemente.
A salvarci c'è la piscina, cui abbiamo libero accesso una volta alla giornata "da soli" dalle 13 alle 14, prima del pranzo (il pranzo è alle 14, la cena alle 21) e in altri momenti ma per fare da tutor ai chicos.
 
Il corso di formazione è interessante. 
Non posso dire di capire tutto perchè il mio spagnolo non è così buono però le cose mi sono molto chiare, specialmente per quanto riguarda tutto ciò che è legato agli aspetti medici del HIV/AIDS. Oggi iniziamo ad analizzare gli aspetti sociali del male e credo sarà molto interessante. Ah, ovviamente secondo voi quando è la lezione? Alle 22, dopo la cena e la giornata...oppure alle 8, appena finito di lavare "los peques" (cioe`quelli messi peggio)..no comment!
 
Mi piacerebbe poter avere più tempo per me però ammetto che se lo avessi lo passerei con i chicos per chiacchierare nel mio stentato spagnolo e capire come ci si può ridurre in alcuni stati: non viene spontaneo, né a me né a altri di occupare diversamente il nostro tempo.
Parlare con i ragazzi non e`facile, un po`per i problemi mentali di cui sono affetti molti, un po`per imbarazzo. So comunque per certo che il 90% dei ragazzi qui si sono ammalati a causa della droga: per drogarsi si scambiavano tra loro gli aghi, infettandosi velocemente. Credo che solo uno o due si siano ammalati con trasmissione sessuale, uno solo dei quali omosessuale a voler sottolineare e indicare che la pubblicita`"l´AIDS e´dei froci" e`una balla bella e buona. Sono molto piu`colpiti gli eterosessuali, perche`piu`irresponsabili fondalmentalmente.
 
Dovrei dirvi altre 2000 cose ma come ho detto, il tempo è tiranno! Devo passare la postazione ad un'altra persona e..boh! Andare a scoprire qualcosa del mondo: non so niente di quello che sta accadendo!
 
 
Besos
 
 
Seya