Visualizzazione post con etichetta dicono di me. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta dicono di me. Mostra tutti i post

venerdì 29 agosto 2014

di maestri e insegnanti

Stavo leggendo il blog di Mel e le sue vicissitudini con le supplenti della sua infanzia, quando mi sono tornate in mente la maestra Lucilla e la maestra Francesca.

La prima era la mia maestra di "tutto tranne lingue" alle elementari (tutti i cinque anni), la seconda la maestra di inglese dalla terza alla quinta elementare.
Premettendo che ho fatto una scuola a metodo Montessori alle elementari, ho dei bellissimi ricordi di entrambe.

La prima era un vulcano di idee e di attività.
Sulla trentina, single a vita, amante del Messico, con un grosso orecchino piumato a metà dell'orecchio destro. Mi ha insegnato a scrivere e a contare. Mi ha insegnato la grammatica e la storia.
Ho ancora il sussidiario che usavamo in classe e quasi in ogni pagina c'è un ticket colorato che lei assegnava per ricordarci di vedere altre fotocopie o altre fonti che man mano ci forniva.
Mi ha fatto amare la storia e l'evoluzione della civiltà come neanche Philippe Daverio potrebbe.
Ero malata di egittologia. Sapevo tutto delle mummie e dei riti funebri dell'Antico Egitto.
Ci insegnava anche scienze, ma solo le gite e le visite che facevamo, riuscivano a farmi apprezzare la materia.
E la grammatica.
Credo di essere una delle poche persone rimaste che sa fare l'analisi grammaticale-logica-del periodo a occhi chiusi.
Il metodo Montessori ha aiutato, ma la sua grinta e la sua dedizione hanno fatto il 90% del lavoro.
In quinta, alle soglie dell'esame di fine anno, ha regalato a ciascuno un libercolo. Il mio era un libro di poesie con un suo messaggio sulla prima pagina: "Per amare il mondo, devi guardarlo ogni giorno come se uscissi per la prima volta di casa".
Che avesse già percepito il mio tormento futuro?
Alcuni anni fa, durante la pausa di uno spettacolo teatrale, sentii le mie vicine di posto parlare di una maestra che corrispondeva alla sua descrizione. Sembrava fosse malata.
A maggio ho avuto la conferma che è mancata per un tumore qualche anno fa.

La maestra Francesca era di tutt'altra pasta. Dolce e posata, era giovane e inesperta quando è arrivata nella nostra classe ma con la sua flemma e gentilezza ci ha conquistati.
Studiavamo inglese già dalla prima elementare ma, se prima di lei ci limitavamo a imparare vocaboli e far disegni con didascalie in inglese, con lei abbiamo iniziato a masticare la lingua.
E quindi giù di grammatica e di dialoghi in inglese. E canzoni!
Ogni giorno, o quasi, tornavo a casa con una canzone da ascoltare e completare il testo.
Se ho un buon orecchio per la lingua, devo ringraziare la maestra Francesca.
Sempre a maggio di quest'anno però la doccia fredda.
Aveva 42 anni, questo dicembre, e moriva in ospedale di anoressia.
Ci sono rimasta malissimo.


Eppure seppur con un pò di tristezza, ricordo con affetto queste due donne.



Seya

giovedì 3 luglio 2014

Talento Innato

image431


Le regole del Premio sono:

1) Utilizzare il logo (girate gli occhi a sinistra)
2) Menzionare chi vi ha nominato…Mel!
3) Nominare 10 Blogger, nei quali scorgete la dote del Talento, notificando loro la nomination… Ognuno è libero di accettare o rifiutare, ma risparmiatemi                                 eventualmente “recusazioni” di carattere cattedratico. Si tratta di un gioco. Visto                         però che io non seguo le regole, lascio totale libertà a chi legge di partecipare e                         giocare, se ciò gli aggrada. Ammetto che però di alcune persone sarei curiosa                           di leggere gli scritti...Sì, Amedeo, parlo di te!
                                           4) Rispondere alle domande.


Prima di partire con i quesiti però ci vuole una piccola prefazione.

Io scrivo, e con "scrivo" intendo proprio storie, racconti e diari, più o meno da quando avevo sette anni. Era nata come emulazione di Cugina per la quale, anche se non mi crederà mai, ho un'attenzione particolare. All'epoca, lei adolescente, partecipava a concorsi amatoriali e scriveva storie che io non capivo.

E ancora ho alcuni dubbi su dei passaggi.

Ho continuato senza mai rendere nota questa mia inclinazione praticamente a nessuno. Ovvero non faccio leggere le mie cose. Mai. A nessuno.

Sono cose mie su cui nessuno deve metter parola.


Chiusa la prefazione, ecco le mie risposte.


1) Quando hai capito di amare la “scrittura”? Quando, una mattina, di molti anni fa, mi sono svegliata pensando a come rendere un passaggio di un racconto che all'epoca era in piena gestazione. Era come un attacco d'ansia, in senso buono. Non vedevo l'ora di attaccarmi ad un pezzo di carta (ebbene sì, solitamente, elaboro le prime cose a mano e poi nel trascrivere a pc faccio alcuni cambiamenti) per buttare giù mie idee.

2)Ti ispiri mai alla tua realtà? No, o meglio non nel generale. Magari alcune scene o alcuni "background" sono legati alla mia realtà, ma in generale vivo in mondi completamente diversi dove, oltre ad avere il corpo di Nicole Kidman, ho il carattere di ferro di Frida Khalo e la vivacità intellettuale di Philippe Daverio. Scherzi a parte, non scrivo mai in prima persona e mai di me, ma tendo ad identificarmi con alcuni particolari personaggi. Inevitabile.

3)Se potessi partecipare e vincere una competizione letteraria o fotografica importante, quale sarebbe? Il giorno in cui parteciperò ad un concorso letterario, potete tranquillamente chiamare il 118 e rinchiudermi a Villa Tigli (Manicomio) perchè avrò dato di matto.

4)In cambio di una ingente somma di denaro, riusciresti a realizzare qualcosa lontanissima dalle tue corde? Leggi risposta precedente.

5)Ami sperimentare? Decisamente sì, in ogni ambito della mia vita.

6)Offri qualcosa di inedito alle persone che ti seguono e credono nelle tue capacità? Se parliamo di blog, mah, credo che l'unica cosa che io trasmetta sia uno scorcio su una piccola vita. Se parliamo di storie, il desiderio di trasmettere grandi ideali e soluzioni geniali ai problemi della vita è offuscato dalla incapacità (vigliaccheria) di pubblicare.



Seya

lunedì 10 marzo 2014

a volte si ritorna

Torno dopo una pausa di riflessione, cioè dopo una fase di alternanza di depressioni, gioie e malumori.
in realtà non è cambiato molto in questi mesi di silenzio.
Sono sempre tra Venezia e Padova.
Sono sempre Single.
Sono sempre senza lavoro.
Ho solo rivisto alcuni rapporti, e altri sono stati rivisti dagli altri.
Con Ex c'è stata una colossale litigata intorno a Natalae e adesso ci si sente solo per insultaci (a dire il vero, lui mi chiama e mi scrive per insultarmi, io non replico e lo lascio cuocere nel suo brodo).
Principessa si è dimenticata della mia esistenza (e sono stufa di doverle strisciare dietro).
Idem per Stellina.
Medica ha preso l'abilitazione e studia per la specialistica.
Angioletto sta facendo la laurea ed è sempre più apatico, almeno io così lo percepisco.
Kalos ha scoperto le gioie del sesso e sto pregando perchè non si perda in mezzo a tutti gli amanti.
Mela si è trasferita a Milano per il master.
Cricetino è tornata e ogni tanto ci troviamo.
La famiglia sta bene. Un pò litigarella e stressata, ma ormai è lo standard tra queste quattro mura.
Ho un pò riscoperto mia cugina (ho vissuto per un pò da lei) però mi sembra di esserci ri-distanziate nuovamente.
Mio padre è intrattabile e io gli sto il più lontano possibile, ancora arrabbiata con lui per il suo disinteresse nei miei confronti.
L'unica costante, o meglio rinforzo, è Guida, e passo sempre più tempo con lei e nel suo negozio.
Poi cosa?
Faccio pattinaggio sul ghiaccio, il mio amore! e ho fatto un corso di russo. Adesso sto proseguendo gli studi da autodidatta ma l'autodisciplina non è uno dei miei maggiori pregi.
Ho fatto il patentino come Accompagnatore Turistico e spero che qualcosa si muova per l'estate.
E sono tornata qui.
Vediamo un pò come va...


Seya

domenica 9 dicembre 2012

fortuna

L'altro giorno, correndo per Venezia in preda al ritardo, stavo pensando a quanto sono stata fortunata nella mia vita.
Ho visto molti posti, ho vissuto molte sensazioni.
Non capisco come possano esserci persone che non amano viaggiare e preferiscono spendere i loro soldi in abbigliamento e hi-tech, piuttosto che muoversi.  Angioletto è uno di questi. Ed è uno dei nostri punti di lontananza. Io non capisco lui, lui non capisce me.
Si sorprende che io mi muova, oggi Padova, domani Venezia, poi Firenze, dunque Londra e la Spagna. Per lui sono sempre in giro.
Mi chiede come io faccia visto i costi. Poi mi mostra la camicia nuova e mi dice di essere stato fuori a cena e poi disco con Al e amici.
Gli faccio notare la differenza, eppure mi sembra non capisca.
E alla fine, eccoci qui, diversi eppure entrambi convinti di essere fortunati.

La mia fortuna, le mie avventure.

Ho visto l'alba, la prima, dalla spiaggia australiana, ho nuotato nella barriera corallina, ho vissuto la libertà di San Francisco, e mi sono immersa nella frenetica notte di Miami.
Ho odorato le spezie di Les Lafayettes di Parigi e il profumo delle rose dei giardini a Versailles.
Ho corso in giro per Londra e mi sono addormentata sulla terra rossa della Spagna.
Ho navigato per i canali di Cambridge e passeggiato lungo l'Arno, la Senna, il Tevere, il Brenta, il Danubio, il Tamigi.

Poi torno a casa e mi sento sempre più piena. Mi convinco che non potrei mai emozionarmi più di così.

Poi entro a San Marco.

Un giro veloce, una visita turistica, panoramica, molto poco seria e accurata.
Eppure sempre così profonda.

Adoro i mosaici in vetro dipino nella genesi, nell'atrio, e le tessere in foglia d'oro dell'arcata principale.
Le storie della Bibbia in perfetto ordine, raccontate in maniera intuitiva e precisa.
Prima della venuta di Cristo i simboli, dopo le figure antropomorfe.
Una moltitudine di colore, quasi mostrosa se messa a confronto con la semplicità e naturalezza della cripta, tanto bassa da costringermi a tenere la testa piegata.

Ho toccato le colonne in avorio, cesellate, del baldacchino; ho seduto sulle sedie della navata principale, ho percepito l'odore misto di incenso e cera dell'altare.

E poi la Pala d'oro, girata verso il pubblico per le celebrazioni dell'Immacolata. Le colonne. I mosaici del pavimento, splendidi giochi geometrici in marmo e pietra dura.

Uscendo ripensavo alla fortuna di poterci tornare per Natale ed assistere alla messa di mezzanotte.
Credevo che la serata sarebbe finita con quell'emozione e sono rimasta senza respiro.
Nevicava.




Seya

giovedì 8 novembre 2012

lunedì 29 ottobre 2012

il senzatetto

Oggi sono andata da Zia per pranzo, nonostante l'ora abbondante e i 2 autobus necessari per giungere a destinazione.
Tornando indietro, seduto in bus, mi è successa una cosa strana.
Guardavo fuori dal finestrino, nelle orecchie la musica a tutto volume, occhiali da sole Route 66, la città che scorreva di fronte a me.
L'autobus si ferma per un semaforo rosso e i miei occhi catturano un senzatetto, seduto sul marciapiede. Barba bianca e lunga, giacca autunnale logora, bastone per camminare mollato in mezzo alla strada forse per attirare meglio l'attenzione.
Il cappello, a terra, conteneva pochi centesimi.
Muoveva la mano callosa e supplicava quanti entravano ed uscivano dalla palestra o dal bar vicini per avere qualcosa.
A un certo punto sembra notarmi. Alza lo sguardo verso di me, si porta la mano alla fronte e la muove in segno di saluto militaresco. Poi mi sorride.
Non ho potuto far altro che sorridergli di rimando e alzare la mano in un amichevole "ciao-ciao" quando l'autobus è ripartito.

Ci sono rimasta male. Sorridevo, cercando di apparire fiduciosa, eppure mi sentivo triste.
Una parte di me urlava di scendere e dargli quel poco che avevo in tasca, un'altra parte mi ricordava quanto letto sui giornali e sentito in giro, riguardo la "mafia dei senzatetto".
Persone con pochi scrupoli e ancora meno remore, infatti, porta i senzatetto o i disabili fisici in giro per la città, li costringe a sedere sul marciapiede per un'intera giornata, ruba quando guadagnato, in cambio, si spera, di un tozzo di pane e un posto per la notte.

Eppure forse quello che ho avuto di fronte non era del giro.
Ma non lo saprò mai perchè, anche se tornassi lì domani, non lo troverei.
Forse la cosa più intelligente da fare sarebbe stato fermarsi al primo bar/market, comprare panino e acqua e darglieli. Quelli sarebbero stati suoi sicuramente.

Mi sento ancora triste e mi sembra che le scemenze della giornata e le futilità da cui sono circondata siano ancora più inutili.
Non so se sia una reazione normale oppure io la stia sopravvalutando.
So solo una cosa.
Mia madre, quando mi comporto male, ha l'abitudine di chiamarmi per nome scandendo bene ogni singola lettera e aggiungere un drastico "vergognati", per poi partire con la tiritera di turno.
Quel vergognati lo sento ancora nelle orecchie.
Eppure quello che so è che solo quando avrò perso la mia umanità e la mia compassione dovrò veramente vergognarmi.


Seya

lunedì 22 ottobre 2012

Skate America 2012

E` ricominciato il pattinaggio. Feste e giubilo per le piazze!
La Rai, vuoi che presto sara` orfana della F1, vuoi che questo sport sta diventando popolare, trasmette in integrale (anche se non sempre in diretta) tutte le gare di coppa del mondo.
Coriandoli e stelle filanti!

Questo weekend si e` svolto Skate America. Ci voleva visto il mio umore basso/depresso/tragicante(?)/pigro dell'ultimo periodo.
Mi sono guardata tutte le gare, accantonando altri impegni e facendo strappi alla dieta.
L'adrenalina da gara necessita dolcezze!

Ammetto che tutti i cambiamenti di regolamento dell'ultimo anno mi avevano lasciato perplessa pero` devo ora ammettere che le nuove liberta` lasciate sono molto interessanti.
Specialmente nella danza dove, l'obbligo della polka ha dato vita ad interpretazioni molto innovative.
Bello bello bello!

Prima di lasciarvi ad alcuni video, una riflessione scomoda.
Molto scomoda.

Io non ho un carattere facile o particolarmente accomodante. Risulto diplomatica e cristallina perche` la maggior parte dei miei pensieri li tengo per me.
Dopo la lite con Principessa dell'altro giorno (di cui non vi ho scritto solo perche` non so come spiegare la cosa), la mia gia` bassa fiducia nelle persone si e` ulteriormente assottigliata.
Questo weekend ho provato i due opposti.
Ho "tirato pacco" ad una serata con Angioletto per guardarmi le gare e ho invitato Kalos per il Long Maschile.
Il mio stato d'animo nelle due diverse situazioni e` stato palese.
Mi sento in colpa con Angioletto ma tornando indietro farei lo stesso, mi ha fatto piacere stare con Kalos ma mi sono sentita un po` "limitata".
Non so se sia chiara la cosa.

Mi spaventa incredibilmente la mia incapacita` di condividere le cose. Mi terrorizza scoprire che questa "freddezza" allontana gli altri ma allo stesso tempo mi sento a disagio nello sciogliermi.
Sicuramente chiedero` ancora a Kalos di vedere qualche gara in compagnia, un po` perche` con lui sto benissimo, un po` perche` percepisco interesse e curiosita` da parte sua. Vorrei pero` essere in grado di dire agli altri "Non ci sono. Voglio vedere le gare" senza sentirmi uno schifo e senza pensare che il pattinaggio sia piu` importante (nonostante sia vero).
Odio il senso di colpa.


Ora i video!!!

Yuzuru Hanyu SP ..lui e` il prodigio dell'anno scorso. Personalmente lo preferisco su pezzi piu` morbidi pero` apprezzo che si metta alla prova anche con musiche diverse. Kalos dice che "Si e` rovinato: ha scoperto il sesso!" XDXD
Ashely Wagner FS ..Sansone e Dalilah..molto bello!
Pang/Tong FS ..Loro due sono tra i miei pattinatori preferiti.
Weaver/Poje SD ..Belli e poetici. Un gran bel pezzo di polka sulle musiche di Tutti Insieme Appassionatamente
Bobrova/Soloviev LD ..Strano, oserei dire contorto, pero` innovativo!
Alessandrini/Vaturi SD ..simpatici e briosi su Mary Poppins!



Seya


lunedì 15 ottobre 2012

liberazione

Venerdì sera sono stata in piazza a Padova a sentire Travaglio, Davigo e Colombo parlare di giustizia, politica e corruzione.
Son venute fuori molte cose, molte riflessioni e molti spunti per mettere in discussione se stessi, prima degli altri. Ma anche un inaspettato senso di liberazione.
Davigo mi ha ricordato una cosa che ognitanto dimentico: la lealtà è importantissima ma quando si va contro la legge, diventa reato.
Nel mio piccolo non si parlava di legge e reato ma di regole ed etica.
Questo l'episodio:

Terza superiore. Seya è Rappresentante di Classe per la seconda volta di fila.
L'Insegnante di Filosofia interroga quattro per volta (interrogazioni programmate), seduti sui posti di fronte a lei. Gli studenti, tanto per fare i furbi, fanno un muro di diari e astucci sul bordo dei banchi e nascondono bigliettini e quaderni dietro in modo da rispondere puntualmente.
Va anche detto che l'Insegnante di Filosofia non brilla certo per furbizia.
Seya e Mela sono le uniche due della classe che non usano certi trucchetti (anche se Seya ammette che in occasione di una super interrogazione su Platone, ha sbirciato il bigliettino di un compagno) e hanno, nonostante ciò, i voti più alti.
Seya e Mela sono scocciate a morte per questa situazione (che si stava ampliando anche verso certi altri docenti).
Seya decide di dirlo agli insegnanti in occasione di un incontro di classe.
Inutile dire che si è sentita dare della "spia", "leccaculo", "seccia de mer" e altri simpatici epiteti per almeno un meso, dopo il quale i compagni hanno capito che in realtà erano state parole al vento visto che l'Insegnante non aveva preso alcun provvedimento o cambiato modus operandi (l'avevo detto che non brillava di furbizia). 
La cosa con la classe è stata dimenticata e Seya è rimasta Rappresentante di Classe per i due anni successivi.
La cosa che però ha sempre fatto soffrire Seya è che uno dei Genitori Rappresentanti, insegnante in un altro istituto, l'abbia presa da parte alla fine dell'incontro e l'abbia insultata per una buona mezzora, dandole della sleale e della diffamatrice.
Seya all'epoca ne era rimasta sconvolta e non aveva replicato, anche perchè Seya non è molto brava a replicare.
La scena ognitanto le torna in mente e tante domande le riempiono la testa.

Venerdì la liberazione.
Per quanto io sia sempre stata convinta di essere nel giusto e non mi sia mai sentita una spia, devo ammettere che alcuni momenti mi hanno molto toccata.
Mio padre fa presto ad inneggiare alla giustizia e a scontrarsi con chi dovrebbe garantirla e non lo fa, ma io non ho la sua forza e il restare isolata non mi ha di certo aiutato.
La cosa che più mi ha fatto male è sentirmi dire di aver sbagliato (anche in modo molto focoso e maleducato) da un'insegnante, da una persona che dovrebbe garantire ordine, rigore e formazione, da una madre che ha visto prima il "danno di voto" per la figlia piuttosto che la sua educazione alla correttezza.
La realtà è che, per come è strutturata la scuola e la società oggigiorno, non "vale la pena" essere corretti e gli insegnanti non sono visti (e molto spesso non si comportano) come degli allenatori che ti devono preparare alle difficoltà della vita, ma come dei giustizieri.
Sotto questo punto di vista, sono convinta, abbiamo passi da gigante da fare.


Seya

lunedì 10 settembre 2012

un pomeriggio, tre ragazzi

Oggi non é stata una brutta giornata. Un pò infruttuosa dal punto di vista universitario, cosa che in teoria dovrebbe darmi da pensare visto che non mi posso permettere di perdere questa sessione d'esame altrimenti non mi laureo più.

Comunque, ero a studiare con Principessa e Angioletto. Mattinata stiracchiosa sui libri nella piccola e triste biblioteca di farmacia (ringraziamo angioletto per questa scelta...), pranzo simpatico nella mensa del centro, strapiena, e post pranzo pieno di ciacole.
Le ciacole sono le chiacchiere.

Ci volevano.

Abbiamo rianalizzato la nostra amicizia, ripercorrendo quelli che sono 5 anni di intensa e sana conoscenza, rivivendo quelli che sono stati i punti salienti della nostra conoscenza, a partire dalla Compagnia per finire alla soap opera invernale Principessa/E, ridefinendo quello che per noi rappresenta la parola "amicizia".

Sembra strano ma abbiamo visioni diverse dell'amicizia e della vita, inevitabile visto che siamo tre persone diverse con vite diverse.
Angioletto ha la necessità quasi morbisa di vedere gli altri, di sentirli, di viverli. E' una bella, bellissima idea però a volte un pò soffocante, almeno per me che sono un gemelli che necessita di aria e libertà.
Principessa a volte lascia gli altri troppo liberi, non volendo sembrare e essere egoista come in realtà è, e questo a volte mi fa pensare che non voglia combattere per gli altri.
In realtà lo fa anche però dà l'idea di non volerlo fare.

E io? boh, forse sto nel mezzo. Ma tendo molto di più dalla parte di Principessa, tendo a farmi da parte quando vedo che gli altri stanno bene con altre persone, tendo a lasciar correre le scemenze.
Sarà che molto tempo fa ho iniziato a pensare all'amicizia come ad una forma d'amore, che prevede dunque la gelosia, il perdonare, il desiderare la felicità altrui.

Alla fine siamo stati così, a domandarci a vicenda cosa pensiamo della gelosia e dell'amore, cosa faremmo in una determinata situazione e cosa vorremmo facessero gli altri nello stesso momento.
Una discussione non prettamente filosofica perché piena di quelle che sono le nostre esperienze, belle e brutte, e delle nostre speranze.

Se avete visto tre persone sedute attorno ad un tavolino nel Bar di ingegneria con due cappuccini e un'acqua&menta...beh, eravamo noi!

Chissà chi beveva l'acqua&menta?!!

Seya

domenica 26 agosto 2012

signorina simpatica

Avete presente Marylin in Someone like it Hot quando dice di essere "proprio scema"? No?? Qui a fianco la scena!

Ecco io sono come lei per quanto riguarda i banchetti in giro per sagre e festival. Tutto per promuovere Commercio Equo e Solidale, Libera Terra e Consumo responsabile.

Proprio scema!

Mi faccio sempre fregare e mi ritrovo da sola a gestire le serate e a passare il tempo.

Ieri sera è stato il turno di SO FAR SO GOOD ad Abano, festival alternativo-speudo-meditativo-socialmente utile-informativo in cui la Bottega di Guida ha tenuto uno stand.
Sola per 3-4 ore a spiegare a gente di diversa età ed estrazione i principi del Commercio Equo e a raccontare la storia di Libera (assurdo pensare che c'è gente che non sa cosa sia).

Ne avrai da parlare per ore però vi lascio solo con un aneddoto delizioso.

Una bimba sui tre anni si avvicina e mi chiede di guardare un grande liro di fotografie.
La lascio fare e le vado vicina per raccontarle un pò delle immagini e per farle vedere e capire cosa rappresentano (ci sono bambini che sono convinti che l'olio esca da un qualche rubinetto e cade dalle nuvole quando fai loro notare che è dovuto alla spremitura delle olive...).
Poi le chiedo come si chiama, mi dice di avere un fratellino piccolo e che lei "è grande" e quindi può allontanarsi di due metri dai genitori mentre il pargolo resta in carrozzina e mi racconta che settimana prossima inizia l'asilo.
La mamma la chiama e le prende di sua spontanea volontà uno dei nostri cartellini informativi e correndo dalla donna, urla:
"Mamma, mamma! Questo è della signorina simpatica!"

Credo di aver sorriso come un'ebete per tutta la notte!
Tesssoooooorrrrrrrrrroooooooooo!!!!





Seya

venerdì 24 agosto 2012

Di abiti, monaci e prosciutti

Ieri sera mi sono ritrovata con il mio adorato Angioletto al Village. Presto questo chiuderà e quindi niente più musica e balli fino alla prossima estate.

Il fatto di avere una disco decente all'aperto attira molta gente, anche etero, e di diverse età. Nessun problema.
I miei vicini di casa, ieri sera, erano tra questi.
Ci siamo visti ad uno dei bar del Village, educatamente salutati e poi ritrovati in pista.

Dieci minuti fa sono andata a buttare la pattumiera e ne ho incontrato uno che mi fa:
"Oh, ciao! Come stai? Bella serata ieri sera, vero? Ma quello era il tuo ragazzo??"

Ora, non mi piace pensare per stereotipi e sono dell'idea che "l'abito non fa il monaco" però:
1)Io ero stranamente femminile, considerando che avevo una maglia lunga e i leggins, il mio cappello nero anni '30 e degli orecchini multicolor. E nel ballare, o anche nel chiacchierare, mi guardavo platealmente in giro ignorando buona parte della componente maschile presente.
2)Angioletto indossava dei pantaloni in cotone grigio, tirati su sulle caviglie, un t-shirt bianca e dei mocassini bianchi. Complice l'assenza di suo moroso, si guardava e commentava quanto fossero "fighi" tizio o caio.
3)Eravamo circondati da conoscenti (tutti maschi) in shorts di jeans e magliettine aderenti, con le abbronzature caraibiche di fine estate e i capelli volutamente lasciati in disordine alla ricerca di un qualche effetto beach (che si può anche leggere bitch, conoscendi i tipi...ma lasciamo perde moralismi inutili!). I suddetti ragazzi scherzavano con Angioletto in maniera innocente con palpatine e strusciate durante quasi ogni ballo.


Ora, o io sarei una fidanzata molto permissiva e sufficientemente invaghita, tanto da non riconoscere gli interessi del mio "ragazzo" o il mio vicino ha platealmente sbagliato, anche se la mia sensazione è più che altro che l'abbia chiesto appositamente per farsi rivelare chissà quale segreto o macabro intrigo locale.
La mia innocente risposta:
"E' solo un amico, non cercare tresche dove non ci sono"
sembra però non aver sortito l'effetto voluto.


O più semplicmente, certa gente vive con il prosciutto davanti agli occhi e ne è contenta.




Seya

PS: Il mio amico-conoscente trans ieri sera ha sorpreso tutti presentandosi in tenuta da macho man, così come un altro conoscente che fa la drag queen. Un pò mi hanno sconvolta, un pò però ammetto che mi ha fatto piacere. Non so bene cosa dovrei dire o fare al riguardo, forse niente.
Mmm...vedrò di parlarci presto.

domenica 29 luglio 2012

olimpiamoci

Sono in ansia.
Ansia da partenza in primis, ansia da tesi (o meglio da relatore che non risponde) in secundis, ansia da SCI in terzis.
E non storcete il naso, ho volutamente parafrasato il latino.

E cosa faccio?
Mi piazzo a mettere a posto i programmi per la tesi, che ho scoperto essere sbagliati, con le Olimpiadi in sottofondo.
Nella stanza di fianco la valigia aperta e mezza vuota.

Mi piace lo sport. Più vederlo che praticarlo devo ammettere, ma mi piace.
La cosa che non mi piace è la programmazione della tv italiana. Che novità!

Posso anche capire che i diritti televisivi siano una fetta di entrate non indifferenti e che accapparrarsi la trasmissione di tutte le gare significa fare il botto ma sono dell'idea che alcune trasmissioni dovrebbero essere pubbliche.
Non è possibile che solo chi ha sky può piazzarsi sul divano e guardare la gara che preferisce, tutta la gara, mentre gli altri poveri disperati devono vedersi la gara di tiro con l'arco fermata dal nuoto.
Stiamo parlando delle Olimpiadi!
Capitano una volta ogni quattro anni.

Uff..

Che poi, si potrebbe fare un discorso molto più ampio su quella che è (sarebbe meglio dire NON E') la politica sportiva in Italia.
Lo sport è importante nella vita di una persona ma non perchè fa perdere peso, tonifica i muscoli, evita la cellulite. Chi se ne frega!
lo sport fa gruppo, fa squadra, unisce, stimola, costringe l'atleta a superare i propri limiti, a mettersi alla prova, a essere sicuro di sé.
E' una lezione indispesabile.
E non ci sono sport di serie A e sport di serie B.
Per carità, non tutti gli sport mi piacciono o li capisco ma non esistono solo nuoto, calcio, atletica.
Proprio in occasione delle Olipiadi io avrei l'istinto di guardare e scoprire sport secondari quali il tiro con l'arco, la ginnastica artistica, i tuffi, il badminton, le varie arti marziali.
E sono inoltre convinta che alcuni sport non dovrebbero far parte delle olimpiadi, vedi il calcio, il tennis, il ciclismo.
Non lo trovo corretto visto il supporto mediatico ed economico che li caratterizza.
Ma, in fondo, tutti gli atleti, specialmente quelli dei paesi meno conosciuti, hanno il diritto di dimostrare le loro capacità e conquistare una medaglia.

 Che poi, vedendo la serata di apertura delle olimpiadi (bellissimo spettacolo, tra l'altro) ho scoperto l'esistenza di paesi che non mi sarei mai sognata.
Okay, io in geografia faccio abbastanza pena, però mi è piaciuto tantissimo vedere le delegazioni dei cosìdetti paesi poveri e il loro orgoglio nello sfilare, anche se erano in meno di dieci.

Bello bello bello!!


Seya

martedì 15 maggio 2012

Quello che (non) sono

Ieri sera, come molti, mi sono piazzata sul divano, camomilla in una mano, telecomando nell'altra per vedere Quello che (non) ho su La7 con Fazio e Saviano.
Il format assomiglia molto a quello di Vieni via con me (invece delle liste, le parole), risultando comunque sufficientemente innovativo e simpatico.
Forse un po' lungo e a tratti leggermente lezioso, come se non si potesse parlare altro che di politically e morally correct, pero` sempre attento, puntuale e coinvolgente.

Fazio mi piace, Saviano meno.
Il primo fa il suo lavoro di conduttore in maniera educata, cadendo a volte nel buonismo, ma mai nel lecchinaggio; il secondo racconta le proprie storie con sorprendente profondita` e attenzione ai particolari, a volte troppo concentrato nella sua lotta contro il Clan dei Casalesi, pero` senza mai scadere nel gia` detto.
Cosa che sarebbe difficile fare visto che di lotta alla mafia si parla sempre troppo poco, soprattutto a livello nazionale.

L'unica cosa veramente stonata e` stato per me il reparto musicale.
E voi mi direte "sara` mica importante visto i temi e le parole dette", e io vi rispondo "proprio per l'importanza dei temi trattati, si potevano fare scelte meno infelici".
Elisa che mi uccide Cat Stevens, il pianista jazz (di cui non ricordo il nome ma bravissimo) che mi rende virtuosa una ninna nanna stupenda, i ballerini che si muovono su un adattamento di Sound of Silence che fa venire i brividi, e Pelu` che non ha voce.

Ma tutto si accetta quando per una volta la tv si decide a proporre qualcosa di fresco, attuale e plurale.

Ho particolarmente apprezzato gli interventi di Erri De Luca, che si conferma un autore "della vecchia scuola", di quelli che l'etimologia delle parole la conosce e non la svende, di Paolo Rossi, la cui verve comica e` sempre molto piacevole, e il duello Travaglio-Lerner che sono sempre in grado di proporre visioni diverse ma accomunate dal buon senso.
Devo dire che non mi ha fatto impazzire Luciana Littizzetto, non per le sue parole contro la violenza delle donne, ci mancherebbe!, ma per tutto cio` che ha detto prima. Sara` che seguendola sempre volentieri a Che tempo che fa e negli spettacoli a teatro, molte delle gag le avevo gia` seguite, pero` avrei preferito avesse fatto un monologo se non piu` serio, almeno un po` meno slegato.

Ultima critica al titolo.
Concordo con Mel che si dovrebbe spostare l'attenzione dal verbo avere che indica possesso, al verbo essere. E visto che non conosco De Andre` (e per quel poco che lo conosco, non lo apprezzo) non mi sento particolarmente in colpa a dire Quello che (non) sono:

Non sono irresponsabile.
Sono un Gemelli, e quindi lunatica.
Non sono paziente.
Sono curiosa.
Non sono disonesta.
Sono anglofila.
Non sono tradizionalista.
Sono un'attenta guidatrice.
Non sono un'insegnante.
Sono una scrittrice.


Seya


venerdì 11 maggio 2012

e svegliarsi la mattina...

Stavo per scrivere un post su un viaggio mentale allucinante che mi sono fatta oggi in mattinata quando mia madre mi ha intimato di riordinare e pulire la mia stanza perchè stasera abbiamo ospiti.
Infatti, io, Mamma e Cugina andremo a Verona, a Teatro, e poi al ritorno ci fermiamo qui a Padova, in modo da essere più tranquille e riposate domani quando torneremo a Venezia.
E secondo voi chi deve cedere la sua stanza a Cugina e dormire sul divano?
Il gatto? No, mi spiace non abbiamo animali.

Io le pulizie, specie della mia stanza, le faccio poco però mi sono messa e in pochi minuti ho raggiunto un risultato accettabile. Mi sono seduta sul letto per mettere un pò in ordine il comodino e un orecchino mi è caduto.
Solitamente l'avrei lasciato lì, a terra, sotto il letto fino a quando non avessi avuto bisogno di lui, però vista l'occasione mi sono sporta e ho allungato la mano sotto il letto.
Un mondo nuovo.
Al di là del caos e della polvere, ho ritrovato un sacco di cose di cui mi ero quasi dimenticata: orecchini spaiati, monetine, due libri, un calzino, una scatola di scarpe dentro cui avevo messo il necessario per il decoupage.
Mi sono messa a ridere un pò per il mio disordine, un pò perchè sono tutte piccole cose che solitamente allietano il mio risveglio.
Alla mattina infatti mi piace molto vedere la luce entrare attraverso le tende arancioni, riflettersi sull'orologio di mia madre e illuminare i dorsi di pochi, importanti libri che stanno in pianta stabile sul comodino, vicino ai peluches.

Per me il sonno è abbastanza sacro. Nel senso che, a meno che tu non abbia un buon motivo per svegliarmi, ammesso che tu ci riesca, non devi mai richiamarmi dal mondo dei sogni.
Il momento del risveglio poi è altrettanto importante.
Io dormo immobile, con i piedi fuori dalle lenzuola e con la serranda alzata di poco in modo che il sole mattutino (ho la camera ad est) mi svegli in maniera graduale.

Se uno osa accendere la luce della stanza di prima mattina, rischia la vita.
Lo possono provare E e Mela.
Con la prima è successo a Capodanno. Un giorno sono andata a dormire dopo pranzo perchè particolarmente provata dalla notte insonne e lei ha avuto il coraggio di venire a chiamarmi intorno alle 3, accendendo la luce.
Ma, in fondo, cosa ci si può aspettare da una che appena alzata fa stretching, addominali e flessioni?
La seconda invece ha rischiato la vita anni fa quando, un giorno, mi sono fermata a dormire da lei.
Appena suonata la sveglia, si è alzata, ha acceso tutte le luci della camera e ha iniziato ad aprire le finestre.
Non so bene cosa mi abbia trattenuto dal spaccarle il collo.

Inoltre io di prima mattina odio il rumore. Qualunque tipo di rumore, tranne il ticchettio dell'orologio.
Se sulla luce posso anche lasciar correre, sul rumore assolutamente non transigo.
E questo è il motivo per cui di prima mattina io solitamente non parlo e ascolto rigorosamente musica molto molto soft.
Mio padre aveva l'abitudine di svegliarmi sbattendo le nocchie sullo stipite della porta, che è sempre aperta. Un mattina gli ho urlato dietro che se lo avesse fatto di nuovo avrei preso il suo pc e lo avrei scaraventato fuori dalla finestra. Non mi ha creduto e la mattina successiva ha dovuto bloccarmi fisicamente dal prendere il marchingegno e fargli fare un volo nella laguna. Poi non ha più osato.

Ognuno si sveglia in maniera diversa, ho scoperto con il tempo.
Principessa ad esempio di prima mattina ama restare a letto e rigirarsi per poi alzarsi con calma e aprire la finestra da cui entra la sua gatta romp... che fa un casino allucinante. La prima e unica volta che ho dormito da lei, il gatto ha rischiato di fare un viaggio di sola andata per Vicenza (..visentini magna gati..).
Stellina invece si rigira tra le lenzuola e abbraccia e sbaciucchia qualunque cosa gli sia vicino. Una dolcezza che non ha in nessun altro momento della giornata.
EPGIC Jr invece si sveglia di colpo, corre in bagno e poi torna sotto le coperte e resta lì a crogiolarsi.
Gentleman di prima mattina, in boxer e vestaglia, stira i pantaloni per la giornata; Angioletto manda un sms a chiunque augurando buona giornata; Papà si alza e prepara il caffè per mia madre.

Io non credo a quelle cose "dimmi come ti svegli e ti dirò chi sei" però è divertente vedere come ognuno reagisca allo svegliarsi in maniera diversa.
Sarebbe molto meglio poi se lo svegliarsi altrui non rischiasse di condizionare la propria giornata.


Seya

lunedì 30 aprile 2012

come nasce una passione

No, tranquilli non sono morta e no, non ho deciso di abbandonare la blogsfera. Figuriamoci.
Sono solo stata risucchiata dal vortice degli esami di metà corso, che al solito sono stati organizzati con i piedi, e da crisi amicali (?), ovvero la telenovela E vs Principessa continua.
Ma non ho assolutamente voglia di parlare di nessuna delle due cose.

L'altra sera Marco Paolini ha fatto un bellissimo spettacolo su Galileo che per mia immensa gioia è stato trasmesso da la7 in prima serata in diretta dal CNR - Gran Sasso.
Meraviglioso. E non lo dico solo perchè Paolini è veneto, perchè parla di Galileo e perchè è simpaticissimo ma anche e soprattutto perchè è riuscito a inglobare in uno spettacolo in giusto mix tra cultura, informazione, divertimento, riflessione seria.
Io non sono esattamente una sua fan. Diciamo più che altro che lo conosco poco però ho veramente apprezzato lo spettacolo.
Consiglio spassionato: se non lo avete visto, perdete un paio di ore e guardatevelo qui spettacolo

Galileo come personaggio storico non mi ha mai detto tantissimo.
Sì, lo so, a livello storico la sua abiura è uno dei culmini dell'eccessiva clericalizzazione e ingerenza del Vaticano nei riguardi del potere temporale e questo è specchio di un periodo di oppressione culturale e di limitazione alle libertà individuali che porterà poi a Madame la Guillotine.
Invece la sua visione della natura, il suo Discorsi intorno a due Nuove Scienze, credo sia quella che più mi ha influenzato tra le diverse concezioni mai divulgate.
Non ho mai letto il libro per intero però i capitoli che mi sono imposta di conoscere e studiare mi hanno detto davvero tanto.
Il riassunto del discorso è:
 La natura ci parla attraverso la matematica. Se noi riusciamo a capire e vedere la matematica che sta sotto ogni cosa, riusciamo a spiegare il mondo.

Quando ho sentito per la prima volta queste parole le ho inglobate come mera nozione da sapere per l'imminente interrogazione di filosofia.
Avevo quindici o sedici anni e non è un'età in cui ti fai grandi domande sulla natura e sul mondo che ti circonda. Le domande te le fai su te stesso. Ti chiedi se vai bene o no, se sei interessante o no, se sei bella o no...
Le parole erano entrate nella mia testa ma erano state accatastate in un angolino alla voce Filosofia.
Alcuni anni dopo andai ad un incontro in Aula Magna all 'Università sulla Matematica Applicata.
Ero in quinta superiore e avevo già iniziato a pensare di dedicarmi ad una qualche materia scientifica all'Università, restando tuttavia molto dubbiosa su quale strada intraprendere. Avevo escluso subito  Economia e Giurisprudenza, ossia i "bacini di attrazione" di tre quarti degli studienti e anche medicina la avevo accantonata per motivi più che altro caratteriali: la malattia e la sofferenza hanno su di me un brutto impatto. E per quanto io sia sempre stata portata per le materie letterarie, e amassi la letteratura, ho evitato di fare di questa passione un lavoro, forse pensando che così sarebbe rimasta più pura...chi lo sa!

L'incontro era tenuto da quello che sarà il mio relatore per la tesi e un paio di suoi colleghi  e aveva come ospiti dei ricercatori del MOX.
Il MOX è uno studio di ricerca per la matematica applicata  con sede a Milano, famoso a livello internazionale. Sono quelli che hanno modellizzato la barca di Alinghiper l'America's Cup, per intenderci.
Tra i vari modelli, semplificati, che presentavano ce ne erano molti di applicati alla medicina.
Mi si è aperto un mondo.
Le parole di Galileo mi sono tornate alla mente in un lampo.
La matematica poteva davvero spiegare la natura e la realtà, poteva davvero mostrare come funzionano le cose, poteva risolvere problemi da lei stessa creati.
Tutto gira intorno alla matematica, la matematica è in tutto.

Ho iniziato ad appassionarmi e a convincermi che questa sarebbe dovuta essere la mia vita.
E da qui la decisione di studiare Matematica e di cercare di fare ricerca a livello matematico-medico.

Il mondo della matematica è enorme.
C'è la geometria, c'è l'algebra, c'è l'analisi, c'è l'analisi dati..e tutti questi campi possono a loro volta essere visti e studiati in campi diversi: quello della realtà e quello dell'astrazione per primi (anche in più dimensioni). Ogni aspetto ha il suo fascino, ogni aspetto ha le sue rogne.
Un geometra (come ad esempio E) non verrà mai a raccontarti quanto bello è il calcolo di integrali ma si concentrerà a spiegarti come un solido n-dimensioni può deformarsi nell'astratto; un algebrista (o peggio un fondamentista come Principessa) non enfatizzerà mai gli aspetti matematici della fisica, come la caduta dei gravi, ma si perderà a raccontare come ogni numero è frutto di una scelta che è stata codificata nei secoli ma che modificata, apre la strada a "nuove matematiche".
Per mia somma gioia io non sono nè una geometra (le mie capacità di astrazione si fermano alla tera dimensione) nè, tantomeno, un'algebrista (l'assioma della Scelta è un mix di pare mentali senza fine).
Così come nella vita mi piace scorgere e capire i rapporti tra le cose, così nella matematica mi piace vedere come i gruppi di oggetti si collegano tra loro.
Sono un'analista, o meglio una numerica, visto che sempre e comunque preferisco la pratica alla mera teoria.

E proprio questa mia concretezza spiega il mio amore per la filosofia galileiana: spiegare la fisica con la matematica. Spiegare quale legge è insita nella caduta di un sasso, quale percorso segue il sangue all'interno del corpo umano, quale regola è presente nel DNA della natura che le fa assumere forme tanto belle.
La matematica può spiegare tutto questo. La musica è matematica, la fisica è matematica, la poesia (a livello metrico-musicale) è matematica. La matematica può spiegare anche la bellezza.

Poter applicare tutto questo alla medicina per progettare macchinari ancora più precisi, ancora più dettagliati mi è sempre sembrato un sogno.

Fa quasi ridere pensare che io, alla fine dei conti, sia una persona "concreta".
Nel senso, io sono un gemelli. Io sono un gemelli con le ali ai piedi.
Io passo metà della mia vita con la testa tra le nuvole a sognare e pensare.
E alla fine mi entusiasmo quando riesco a scoprire che il disegno che assume il latte quando viene versato nel caffè, non è altro che una cardioide (e non c'entra assolutamente la bravura del barista..è solo una regola di densità di liquidi).



Ora, dopo quattro anni, le cose sono un pò cambiate.
Il confronto della realtà porta sempre a ridimensionare quello che pensi e quello che sogni.
La storia dei "sogni che diventano realtà" vale per quei desideri che nella vita reale sono possibili e ottenibili, non per tutti.
Mi sono resa conto che la Matematica è sì una passione ma non così profonda come pensavo all'epoca e soprattutto che io non ho le capacità per andare avanti in questa strada. Questo non significa che non ce la posso fare ma solo che non è una strada che mi realizzerà mai. Sarà sempre dura, non tanto come confronto con gli altri, ma proprio come capacità individuali.
senza contare che c'è altro.
Io sono altro.

Ma questa è un'altra storia e, citando Ende, dev'essere raccontata un altra volta.


Seya

giovedì 8 marzo 2012

lettera di motivazione


Hy,
                I am Seya and I’m 22-years-old. I’ll be 23 in May.
I’m studying Math at the University of Padua, where I live.
I like reading, surfing the net and cooking. I often cook typical Italian cuisine for my family and I like to try new recipes, especially other cultures’.  I’d like to learn a little of Spanish cuisine, too.
I’ve been volunteering since I was 18-years-old for a local cooperative, Angoli, which deals with Fairtrade and Recycling.
In this reality I knew several people: disables, Africans, Bengalis, Indians..
With all of them I work every week easily and positively. I have no prejudices toward other cultures or backgrounds.
Being a volunteer has always been important to me: When I was 18, I thought the world was easy, funny and, especially, mine.
I’d been in England several times, in France, in America twice and in Australia too. I felt great.
Then, because of a school internship, I knew Angoli and my idea of the world changed.
Two of the best people I’ve ever met taught me that world was not so easy to understand, that it was funny but not for everybody and that was not mine, bet ours.
That was a shocking lesson but, thanks God, it came!
From that day I understood world’s economical (unequal) rules and I learnt patience and hard work.
For the first time I realized that my behaviour can mean a lot to others, even to strangers.
That feared me but it also made me more conscious of my decisions.
I learnt thinking before doing. Thinking of how my behaviour can be rendered by others, how to make my work essential to others, how to help.
I felt important and joyful because making others happy makes me happy.
But, on the other hand, I started feeling kind of depressed because I felt like I’ve been lived in Fairytales Land for 18 years.
And an unexpected helpful hand came.
When I was a child my elementary school teacher, Lucilla, gave me a poetry book. I read it and liked it but I never thought of it deeply.
One day, some years ago, I took it from one of my shelves and opened it. I read the dedication Lucilla wrote: “To love world, you have to go out from your house looking at things as you see them for the first time”.
I made those words mine and started looking at reality in a different, more optimistic and positive, way.
I chose Basida Project in order to face up to a problem I’ve never the chance to confront with: HIV.
I know people who were very near to HIV because of wrong behaviours. When it happened I was afraid not only for my friends’ sickness but for my not knowing what to do, too.
Now I want to learn and to understand how it is like to face this problem every single day, not only to make myself aware of risks but also to teach others.
Being an educator has always being very fascinating to me: I do not want to be a teacher but a guide.
I want to make people not to fear problems or disadvantages. This does not mean me to be a prig person.
I am not.
I just want to understand others’ lives and learn from them, becoming more conscious of myself.
I’m motivated and serious. I want to do this experience badly because I think I need it.
I have always imagined that one day I would have understood who I truly am and what to dedicate my life to. That day has not came yet.
Travelling and helping others, I hope, would make that day come as, when I was 18, one day I understood volunteering to be important to me.
To conclude, I speak a little Spanish but it is quite slight. I hope I can work on it during summer in order to be able to speak it fluently. I’d like to improve it also during my service at Basida Centre.

Best regards
                                                                                                                                            

Seya



PS: Per favore, no comment sul mio inglese..devo aver riscritto la lettera come minimo 5 volte..a un certo punto il mio inglese è partito per la tangente..



mercoledì 1 febbraio 2012

30 giorni di libri

1) Il tuo libro preferito. 


                                             Notre-Dame de Paris      di V. Hugo
 
2) La tua citazione preferita. 
                      "Il nostro più grande errore è quello di cercare negli altri qualità che non hanno invece di destare e coltivare quelle che realmente possiedono"      Le Memorie di Adriano, M. Youcenar

3) Il tuo personaggio preferito di un libro che hai letto.

           Principe Andrej Nikolaevic Bolkonskij     di Guerra e Pace, L. Tolstoj

4) Il libro più brutto che tu abbia mai letto.

         Martin Eden    di J. London

5) Il libro più lungo che tu abbia mai letto.

        Guerra e Pace o Anna Karenina, entrambi di L. Tolstoj

6) Il libro più corto che tu abbia mai letto.

  Il Villaggio sul Mare   di A. Desai

7) Il libro che ti descrive.
     Cime Tempestose    di E. Bronte

8) Un libro che consiglieresti.

      Cent'anni di Solidutine     di G. G. Marquez

9) Un libro che ti ha fatto crescere.

     Aquiloni nella Notte    di M. E. Kerr

10) Un libro del tuo autore preferito.

   Le Lezioni Americane      di I. Calvino

11) Un libro che prima amavi e che ora odi.

      A Christmas Carol di C. Dickens

12) Un libro che non ti stancherai mai di rileggere.


      The Importance of Being Earnest    di O. Wilde



13) Il libro che in questo momento hai sulla scrivania.
      The Devil wears Prada      di L. Weisberg

14) Il libro che stai leggendo in questo periodo.

      El Otro Barrio   di E. Lindo

15) Apri il primo libro che ti capita tra le mani ad una pagina a caso e inserisci la prima frase che ti salta agli occhi.
"Le domande veramente serie sono quelle che possono essere formulate da unbambino. Sono domande per le quali non esiste risposta"  da L'Insostenibile leggerezza dell'Essere     di M. Kundera

16) La tua copertina preferita. 

       Le Liason Dangereuse       di C. de Lachos

17) Il personaggio con cui ti vorresti scambiare di posto per un giorno. 
 
Sandokan      di Le Tigri della Malesia di E. Salgari

18) Il primo libro che hai letto.  
I Tre Moschettieri    di A. Dumas 


19) Un libro il cui film ti ha deluso. 
      L'Amante di Lady Chatterly    di D. H. Lawrence

20) Un libro dove hai ritrovato un personaggio che ti rappresentasse.
 
The Catcher in the rye    di J. Salinger


21) Un libro che ti ha consigliato una persona importante per te.
Portrait of a Lady   di H. James

22) Un libro che hai letto da piccola.  
Peter Pan    di J. M. Barrie

23) Un libro che credevi fosse come la gente ne parlava e invece sei rimasta colpita.  
Possesion    di A. Byatt

24) Il libro che ti fa fuggire dal mondo.
The Hours         di M. Cunningham

25) Un libro che hai scoperto da poco.

Passaggio in India      di E. M. Forster

26) Un libro che conosci da sempre. 

Il Signore degli Anelli       di J. R. R. Tolkien

27) Un libro che vorresti aver scritto. 
Vanity Fair      di W. M. Tackeray

28) Un libro che farai leggere ai tuoi figli.
 
Il Nome della Rosa        di U. Eco
 
29) Un libro che devi ancora leggere. 
Il Rosso e il Nero     di Sthendal

30) Un libro che ti ha commosso.
Una Musica Costante       di V. Seth 


Qui per l'iniziativa
Seya


mercoledì 25 gennaio 2012

seriousness of the third year

Martone ha dato degli sfigati a quanti si laureano a 28 anni.
Per carita`, non e` una bella cosa da dire, pero`, io dico, ha proprio tutti i torti?
Certo, ci sono casi e casi ma alla fine il succo della questione non e` mica sbagliata, e non capisco tutto questo scatenarsi contro chi ha semplicemente detto la verita`.
Da anni si parla di meritocrazia e di dare maggior spazio alle eccellenze d'Italia, e se lo diceva una che, non riuscendo a laurearsi in Lombardia (o dovunque lei fosse), e` andata a discutere la tesi a Reggio Calabria (con tutto il rispetto per l'Universita` di Reggio Calabria) e vantava una grammatica italiana degna della pubblicita` della Dash, allora possiamo anche iniziare a pensare che qualcosa di vero ci debba essere.
Non bisogna generalizzare.
Laurearsi a 28 anni, senza fare masters o stages, ne` lavorando, e` veramente da sfigati pero`..

Pero` io qui sono punta sul vivo.

Un po` per il mio stramaledetto orgoglio che, spesso e volentieri, mi ha fatto sbagliare strada e prendere delle grandi cantonate, un po` per la mia situazione.
Ok, tra 5 esami mi dovrei laureare alla Triennale e non ho intenzione di fare la Specialistica, non subito almeno e, sicuramente, non a Padova, pero` sono un anno fuori corso.
E la cosa mi pesa.
Mi pesa tantissimo.
Mi pesa specialmente vedendo amici e conoscenti laurearsi e farcela prima di me.
E mi fa ancora piu` rabbia sentire la gente lodarmi quando dico di studiare Matematica a Padova che, per chi non lo sapesse, (qui)  e` una delle facolta` migliori e piu` difficili d'Italia. Non per la lode in se`, per carita`, ma per l'implicita e, per alcuni, ovvia conseguenza che io sia un genio.
Non lo sono.
Ho passato una vita a sentirmi realizzata solo a livello scolastico e ci sono stata malissimo (specialmente durante le scuole medie). Ora ho una consapevolezza diversa di me e voglio essere apprezzata come persona, non solo come studentessa.
E uno che e` una pippa a scuola cosa dovrebbe essere? Un reietto?
E' giusto lodare la meritocrazia, ma questo non significa denigrare chi non ce la fa.
C'e` un sacco di gente, ci sono moltissimi ragazzini (e molti di questi vengono a ripetizioni da me) che non hanno un briciolo di logica fisico-matematica ma non per questo sono dei disperati senza futuro.

Ma il post non vuole essere una lamentela del tipo "oh, me misera! Oh, te tisera..".

Andare male a scuola, non riuscire "in tempo" negli studi e` una caratteristica tipica di tutte le epoche e di tutte le eta`.
La maggior parte dei grandi personaggi dei romanzi ottocenteschi sono ragazzi in piena crisi ormonale, con grandi sogni di gloria e un pessimo rendimento. E infatti le scene tra gli istitutori e i ragazzi sono degli autentici capolavori di ironia e comicita`.
Perche` per loro questo non rendimento e` segno di patetico (pathos!) e romantico stile di vita e per i ragazzi di oggi e` segno di asineria?
O forse e` solo la nostra rilettura postuma a prendere queste caratteristiche? Siamo noi che, ritrovandoci in questi birboni, li difendiamo a spada tratta?
Eppure nessuno darebbe a Yanez, a Holden Caulfield, a Victor Frankenstine dello sfigato.
O forse lo farebbe lo studente inteligente ma pigro, sveglio ma sbruffone che siede all'ultimo banco e guarda fuori dalla finestra mentre la Professoressa spiega.  Perche` lui e` forte e intraprendente e ha capito il tal personaggio meglio di chiunque altro.

E le stesse cose si potrebbero dire per il copiare durante un compito, aspettare i suggerimenti durante un'interrogazione o il bigiare.
Ora la polemica e` questa, domani sara` un'altra.
Quindi, per favore, possiamo lasciare a chiunque la possibilita` di dire la sua ed evitare polemiche inutili?



Seya

lunedì 2 gennaio 2012

Gemelli 2012



Sto facendo un giro per scoprire secondi gli astrologi come sarà il mio 2012. Ecco qualche estratto:

da oroscopo-2012.net

Stanche da un anno turbolento, le single aspireranno ad una maggiore stabilità. Coverai in segreto il desiderio di impegnarti, sempre temendo la perdita della tua libertà. Ciononostante, il tuo desiderio di dare e ricevere avrà la meglio sulle tue paure e non scapperai quando ti si parlerà di impegno.

La mole di lavoro che ti sarà affidata non ti spaventerà, al contrario, ti motiverà e ti darà il coraggio di mettercela tutta. Parallelamente alimenti nuovi interessi e cerchi di specializzarti in un campo a cui tieni particolarmente. Il tuo accanimento e la tua perseveranza saranno ricompensate nel mese di dicembre.
Riacquisterai fiducia in te stessa e imparerai a gestire meglio lo stress e le ansie.

Forte del tuo successo e del tuo ottimismo affronterai il nuovo anno con brio e dinamismo.


 da oroscopo--2012.it

Se siete single in questo 2012 sentirete il desiderio di stabilità affettiva, e proprio la vostra capacità di sapere ascoltare vi consentirà di avere ottime opportunità per trovare la vostra anima gemella. Ricordate solo di valutare attentemente la veridicità dei vostri sentimenti prima di dichiararli apertamente.

La vita professionale vi porterà grandi soddisfazioni, acquisirete più fiducia sia nelle vostre capacità che nelle persone che fanno parte della vostra sfera professionale.
Il consiglio delle stelle è quello di imparare ad ascoltare i messaggi del vostro corpo, se sentite di avere bisogno di un break, o di una pausa rigenerante, concedetevi uno stacco da tutto e da tutti, questo vi aiuterà a ricaricare le pile. 


da oroscopo.it


Se siete single, Urano mette l’accento sul bisogno di vivere emozioni rapide ed eccitanti.
I single si danno da fare e non c’è traccia di timidezza o insicurezza nei loro modi di fare. Preparatevi a cambiare gusti, modalità, interessi: vi piacerà farlo strano insomma, e cercherete tutte le occasioni buone per soddisfare i vostri sogni proibiti.

Da giugno Giove passa nel vostro segno e si incarica di recapitarvi la fortuna a domicilio: ricordatevi però che le buone occasioni andranno coltivate e che per concretizzare le promesse del generoso pianeta dovrete rimboccarvi le maniche e impegnarvi con solerzia. 


da oroscopoannuale.com

Per quelli che avranno la pazienza di applicarsi ad una spregiudicata analisi delle loro vicende, specie di quelle che non hanno provocato consciamente, a partire dal marzo, quando Venere e Mercurio toccheranno insieme i Gemelli, nuove esperienze positive, specie sentimentali, saranno a portata di mano.


da oroscopo-zodiaco.it 


Il 2012 per i Gemelli sarà un anno all’insegna della serenità e caratterizzato da pochi cambiamenti. 

Durante tutto il 2012 vivrete la spiacevole sensazione che non esista il partner ideale per voi. 

Bene invece per i Gemelli studenti: buoni voti e vita studentesca molto piacevole e senza intoppi.
Nel 2012 vi sentirete molto “zingari” e scapperete da casa ogni volta che potrete! Possiamo dire che le esperienze lontano da casa saranno per voi, in assoluto, le più belle del prossimo anno, e saranno tante! Non rifiutate nessun invito, andate sempre ovunque appena potete, anche se vi sembra un viaggio poco interessante. Preferite le mete vicine, con viaggi frequenti e brevi, oppure un lungo viaggio a tappe, ed evitate di fermarvi per troppo tempo nello stesso posto (no quindi alle vacanze in villaggio!!)



Ok, tiriamo le somme. Quest'anno avrò una vita sentimentale allegra e movimentata (e la cosa un pò mi spaventa) senza però riuscire a concretizzare. Per quanto riguarda il lavoro, avrò molto soddisfazioni. Il che significa che finalmente mi laureo??? E devo cercare di non attirare troppo la mala sorte.
Facile a dirsi.
Vediamo, tanto domani mattina mi sarà già dimenticata di queste parole!


Seya