lunedì 30 maggio 2011

Ikea-Teraphy

Oggi pomeriggio sono andata all'Ikea di Padova con mamma a fare spese.
Il progetto era di comprare un paio di piante, guardare per un mobile da salotto e per me prendere un coprivaso per Galef, la pianta che mi hanno regalato.

Abbiamo speso più di 100 euro e non abbiamo visto il mobile, nè comprato il coprivaso.

Io ho una passione abbastanza sfrenata per le scatole, ereditata da mia madre. Solo che lei vive specialmente per le scatole di latta (quelle dei biscotti per intenderci), io adoro quelle il cartole/cartoncino e le plasticate.
Ne abbiamo comprate tre.
Quelle che ho preso io sono in plastica trasparenti molto comode e ho già pensato alla carta da usare per ricoprirle e renderle meno tristi. Devo decidere tra una carta con il pentagramma di una musica di Schubert (ora non ricordo quale) comprata a Roma pochi mesi fa oppure una serie di stampe con disegni indiani..

Il trauma maggiore però è stato il reparto cucina.

Mia madre è un'ottima cuoca e io...bhè sono un'ottima assaggiatrice XD
Abbiamo trovato set di piatti dai colori più belli, tutti uniformi, e ciotole di tutte le dimensioni ed i tipi.
Io sono una grandissima sostenitrice del Commercio Equo e la prima cosa che comprerò quando finalmente me ne andrò di questa casa, sarà comprarmi questo servizio, quindi all'Ikea non dovrei neanche avvicinarmi, ma poi pensi che con neanche 20 euro hai un servizio da 6 che puoi usare tutti i giorni senza rimpianti e quindi compri questo servizio Ikea.

E' incredibile inoltre la quantità di Caccavelle presenti (chiamasi caccavella un utensile da cucina che i grandi cultori della cucina associano ad una unica inutile attività ma che fanno ridere nei poveri mortali). Ho dovuto trattenere fisicamente mia madre dal comprare un set di cucchiai bucherellati che a suo dire servono per i sughi.
E' incredibile comunque come ci sia gente che compra le cose a occhi chiusi solo perchè "fa figo" come una tipa poco davanti a noi che ha preso tutta una serie di dosatori e misurini per dolci dicendo al marito/compagno "Così non faccio fatica a dare l'acqua al cactus".

Per me che odio lo shopping, devo ammettere che per un pò mi sono sentita Becky Bloomwood (I love shopping, Kinsella) e non mi è neanche poi tanto dispiaciuto. Spero solo che qualcuno non mi fotografi per poi scrivere su un giornale a caratteri cubitali: shopaholic!

Quando siamo tornate a casa mio padre ci ha chiesto se le cose sarebbero andate a Venezia o rimaste in provincia di Padova dove viviamo nei giorni normali.
Ci siamo guardate e abbiamo risposto:
"Le scatole vengono con noi!"

Seya

PS indossavo una maglietta gialla delle Napapirji con la bandiera svedese sul petto...per un secondo ho pensato: " Fefo sarebbe rgoglioso!" XD

domenica 29 maggio 2011

feste

Ieri, per festeggiare il mio compleanno, due amiche, E e Principessa, mi hanno organizzato un pomeriggio ed una sera a sorpresa.
Ho adorato l'idea e l'intenzione che ci stava dietro, un pò meno l'esecuzione.
Il fatto che io poco prima di cena abbia sbottato nervosa e leggermente offesa, credo abbia fatto capire loro che qualcosa non è andato esattamente al meglio.

Per prima cosa mi hanno fatto preparare un borsone degno di un viaggio in Nuova Zelanda, con compresi fogli, pastelli e cartoncini colorati, poi mi sono venute a prendere e mi hanno bendato scommettendo che non avrei indovinato dove mi avrebbero portato.
Peccato che io abbia un ottimo intuito ed un altrettanto buono senso dell'orientamento e quindi ho capito che eravamo dirette in uno dei tanti alberghi di Abano per un pomeriggio alle terme.
Peccato che abbiano scelto uno di quelli che mi piacciono meno...ma tant'è!

Il pomeriggio sarebbe andato anche bene se non fosse che io e il mio corpo non andiamo molto d'accordo ed il ritrovarmi in costume in mezzo ad estranei e peggio ancora a persone che conosco, non è proprio tra le mie attività preferite.

Hanno detto di aver scelto il posto per farmi rilassare, io l'ho vissuta un pò più come una tortura. Più volte mi è sembrato che avessero scelto quell'attività perchè la Principessa è un Pesce in tutto e per tutto mentre E ha un bisogno disperato di tranquillizzarsi e rilassarsi in vista della Laurea.

E poi via verso il Ristorante Giapponese, dove abbiamo trovato altri tre amici.

Quello che mi ha dato sui nervi è successo prima di arrivare  al Ristorante.

Eravamo in ritardo perchè nell'acqua calda si sta bene, perchè le altre due sono lente a prepararsi e perchè la sottoscritta ha fatto cadere il proprio flaccone di profumo sul suo vestito.
Principessa si è proposta di truccarci entrambe per la serata (da brava ballerina), peccato che abbia iniziato con l'altra (che tra le altre cose ha preso una multa) e che nel frattempo si siano inventate di farmi fare un lavoretto con carta, forbici e matite colorate.
E certo! Rischiamo di arrivare in ritardo, sono incazzata per il profumo e nervosa per il pomeriggio e mi devo mettere a lavorare con la carta. Soprattutto mi hanno costretto a fare due cartelli da mettermi al collo per ridere di me stessa.
Cosa che in quel momento mi ha letteralmente fatto uscire di testa e ho risposto male loro.

La cena è stata perfetta e la serata si è conclusa molto bene.
Ho ricevuto una pianta con dei fiori molto carini (nessuno mi ha mai regalato dei fiori) e il DVD di Rapunzel per la mia collezione di classici disney.

Con E ho risolto perchè aveva già capito il mio nervosismo nel pomeriggio, con Principessa è un altro paio di maniche.
Gli ho spiegato il mio punto di vista e pare averlo capito visto che mi ha salutato con un bacio e un sorriso però la conosco troppo bene e so che le ci vorrà un pò perchè è estremamente permalosa.

uffff..............

Ma perchè non ci si mette nei panni del festeggiato e si pensa a qualcosa che a lui possa davvero piacere o meglio, non si aspetta che sia lui ad organizzare qualcosa? Io ho organizzato spesso feste a sorpresa ma mi conosco sufficientemente da sapere che, da brava maniaca del controllo, le sorprese devono essere davvero molto molto molto ben fatte per potermi piacere.

Seya

martedì 24 maggio 2011

Peter Pan

"Don't be afraid Wendy, we will never grow up.."

Peter Pan è sempre stato uno dei mie libri preferiti (e anche dei cartoni Disney!). Credo di aver visto tutti i film che hanno fatto con questo soggetto e letto tutte o quasi le fanfic che hanno scritto. Eppure per un paio di anni è finito nel dimenticatoio da cui è riaffiorato un paio di settimane fa.
Da una parte mi fa piacere riaverlo tra le mani e scoprirmi ad emozionarmi ancora davanti al cartone Disney (rigorosamente in lingua originale), dall'altra mi porta a riflettere sulla crescita e la maturazione.

In Neverland, Barrie (Alias Johnny Depp) afferma: "I bambini non dovrebbero mai andare a dormire, il mattino dopo si svegliano più vecchi di un giorno e senza che uno se ne accorga sono cresciuti".
Per me oggi questa affermazione è più vera che mai: E' il mio compleanno.

Non ho mai amato particolarmente festeggiare il mio compleanno, almeno non in grande stile. Indubbiamente mi ha condizionato il fatto che anche mia cugina più grande compie gli anni oggi e che per tutti gli anni di scuola ho avuto altri che festeggiavano se non in questa data, almeno molto vicino. 
Da qui l'idea che il mio compleanno non fosse poi niente di speciale.
Poi per i diciotto anni ho deciso di cambiare: una cena in un ristorante indiano con le persone che per me all'epoca erano importanti.
E da quella serata è nato qualcosa di unico: un gruppo affiatato, un'amicizia sincera, un rapporto a lungo termine. La Compagnia.
Quest'anno però il termine sembra giunto, specialmente con una persona, un amico con cui ho condiviso molto e che avevo pensato sarebbe stato parte della mia vita per sempre.
E da qui il disinteresse per il festeggiamento.


Il riampianto è tanto. Mi trovo a pensare: E se non avessi reagito così? E se avessi chiarito le cose? E se fossi stata zitta?
Fatto sta che non si è ancora fatto sentire per gli auguri e la cosa mi rattrista e fa arrabbiare molto.
Vorrei che non fossimo mai arrivati a questo punto e il sapere che io ho il 70% della colpa non mi aiuta.
Che crescere significhi capire di aver sbagliato e porre rimedio? E se il rimedio non si può porre perchè non c'è la volontà di farlo? E avrebbe senso porre rimedio quando sai che questo significa andare contro quella che sei diventata?
Tempo fa mi ha detto che sono cambiata e io gli ho fatto notare che questo è inevitabile: tutti cambiano specialmente nell'arco di molti anni.
Io trovo rassicurante il cambiamento: mi impedisce di annoiarmi e soprattutto impedisce alle persone che mi stanno intorno di cucirmi addosso un abito che con il tempo diventa stretto (e non solo per le torte!).

A quanto pare lui no.

Ma ho fatto una scelta e per me crescere significa rimanere coerenti e pagarne le conseguenze se serve.
Anche se oggi non vorrei crescere e vorrei tornare a quattro anni fa, a quella serata a Venezia tra curry e riso basmati, a quel giorno in cui mi sembrava tutto magico e possibile.

Buon Compleanno a Me

Seya

lunedì 23 maggio 2011

Florence

Che Weekend!
E' stato bellissimo e ora come ora il mio più profondo desiderio è tornare indietro nel tempo per rivivere le sensazioni di fiducia, libertà ed ottimismo che mi hanno riempito nei giorni successivi.
Non è solo una questione di fiera e conferenze, ma tutto un insieme.

Quando sono arrivata ho trovato S profondamente arrabbiato e nervoso a causa, principalmente, del lavoro. Per me lui è sempre stato lo zio professore universitario molto cordiale e profondamente toscano nell'ospitalità, sono sempre andata d'accordo con lui ma c'era sempre un muro fatto di gap di età e di formazione. Questa volta no.
L'averlo visto in questa sua forma più umana, con la casa (meravigliosa!) in disordine, senza il filtro dei miei, mi ha permesso di avvicinarmi a lui e forse di conoscerlo veramente. E sono sempre più sicura che sia splendido. Lui sì è una di quelle persone che ti porti dietro nella vita.
E credo che anche lui nei miei confronti abbia "evoluto" la sua idea. Non mi sono sentita la figlia dell'amica, ospite e ragazzina, ma un'amica io stessa cui dare fiducia e disponibilità.
Mi ha lasciato le chiavi di casa (cosa che mi ha totalmente spiazzato), mi ha dato massima disponibilità per venire a prendermi o portarmi in giro in macchina (ma grazie al cielo gli autobus funzionano bene) e mi ha ammesso nella sua cucina (lui, cuoco provetto).
E' stata una bellissima sorpresa.

La Fiera è stata veramente molto bella e la possibilità di girarla in totale autonomia mi ha permesso di gustarmela, cosa che per esempio non era successa a Ottobre per la Fiera Quattro Passi di Treviso.
Le mie conoscenze alla fiera erano bloccate con il volontariato e quindi ci potevamo trovare solo ad  alcune ore ma la cosa non mi ha fermato. Programma in mano e cartina nella borsa, sono andata a sentire molti interventi tutti molto interessanti.
La cosa divertente, o almeno consideriamola tale, è stata la mia attitudine.
Tutti coloro chesono intervenuti sono esperti del settore e questo mi ha consentito di approfondire anche di molto le mie conoscenze e le mie idee. Collegamenti e Reti che mi sembrava impossibile legare, sono già realtà in alcune, poche zone del nostro bel paese.
E io, che faccio tanto la splendida con gente che conosco, elargendo una conoscenza sulle tematiche sociali e di economia sostenibile, mi sono sentita un'ignorante.
E quindi ho studiato.
E adesso continuerò perchè l'anno prossimo voglio essere più preparata e poter intervenire in maniera più attiva, di quanto io abbia fatto quest'anno.

Concludo solo con una nota.
Ieri sera quando sono tornata, mi sono guardata come sempre Che Tempo Che Fa, allafine del quale Luciana Littizzetto ha fatto il suo solito intervento. Ha parlato anche della legge contro l'omofobia. Ora, io lei la adoro e trovo che nella sua satira sia sempre molto intelligente e pungente senza cadere in volgarismi inutili, ma ieri sera mia halasciato un pò l'amaro in bocca. In sostanza ha fatto una battuta dicendo che se Il signore di Arcore si stufasse delle ragazzine ed iniziasse a "provare il cannelloni" (come ha detto Lei XD) non ci sarebbero tutti questi ostacoli alla legge. Da una parte è vero, però dall'altra sono dell'idea (o meglio voglio sperare) che le cose si possano risolvere senza che Mr B riservi alla popolazione gay italiana lo stesso schifoso trattamento che ha riservato a noi ragazze.

Seya

giovedì 19 maggio 2011

firenze e..quei due!

Questo weekend finalmente me ne vado da questa città, via verso Firenze in occasione della Fiera Terra Futura http://www.terrafutura.info/index.php

Farò il viaggio da sola finita lezione, sarò ospitata da S&P, due persone meravigliose, girerò libera ed incontrollata e mi troverò con la mia "guida spirituale" (quella di 2 post fa) e un'altra amica.
Mi sono comprata il biglietto di andata, un quaderno per scrivermi gli interventi più interessanti o anche solo per viaggiare con la mente, un paio di sandali in cuoio nuovi alla antico romano di legione...


..e mia madre viene a prendermi!

Ma po** %&$###*++#@!!!!!

Per una volta che libero lei e mio padre dalla mia presenza (figuriamoci se la cosa mi pesa!), no! Devono venire ed intromettersi!
Capisco che specialmente a lei faccia piacere rivedere i suoi uomini preferiti (S&P sono due uomini e sì, mia madre li adora) ma lasciarmi in pace, no?
Ma dico io!
Si sono offesi quando ho fatto pressioni perchè se ne andassero un paio di giorni per il loro XXV anniversario l'anno scorso e quest'anno mi hanno trascinata a Roma perchè "la famiglia deve restare unita...".

Quanta pazienza ci vuole con quei due?

Io non ho un bruttissimo rapporto con loro (diciamo che il mio carattere evita liti che ognitanto forse sarebbe meglio fare) e sono sempre stati sinceri, affettuosi e liberali nei miei confronti. Dei buoni genitori. Però veramente a volte, e sempre di più da un paio di anni a questa parte, mi dà fastidio che loro sappiano della mia vita.
Il fatto che io viva con loro, ovviamente, li rende partecipi del 85% di quello che mi capita, ma l'altro 15% posso tenermelo per me? no...

Grazie al cielo sono abbastanza brava a tenere la bocca chiusa e quindi riesco a preservare il 5% di quello che avviene attorno a me come ad esempio il fatto che mi sia decisa ad aprire un blog e a riversare e raccontare quanto io voglia bene a loro due...
ma meglio che non lo sappiano o non mi lasceranno più andare!

Seya

domenica 15 maggio 2011

frasi geniali e trogloditi!

Ecco a voi una piccola cernita di affermazioni stupide dette principalmente per ignoranza. Alcune mi vedono tra i protagonisti, altre le ho trovate online. Tra parentesi i miei commenti.

  • -Bisessuale? Quindi sei fidanzata con un maschio e con una femmina-  (no comment)
  • -Cioè, le persone gay per me non hanno mica capito cos'è l'amore [...]. L'amicizia sì, ma l'amore no- (non mia)
  • -Vabbè, è una tua scelta perciò ti accetto- -Una scelta? Si, stamattina mi sono svegliata e ho deciso che oggi mi piace la figa, domani credo opterò per l'uccello-
  • -Bisex? Ma vuoi dire che ti devo parlare al maschile?- 
  • -No, ma io non ho nessun problema con gli omosessuali solo che, dal momento che non possono sposarsi e avere figli, dovrebbero mantenersi casti- (E certo! perchè tu, etero/sterile/nubile/celibe, non fai l'amore con nessuno!)
  • -Non conosco nessun gay però mi piacerebbe perchè anche a me piace il rosa- (evviva gli stereotipi)
  • -Ma voi gay non sapete così l'amore, pensate solo al sesso- -E certo perchè voi etero pensate solo a sfornare bambini- (ed io corsi ad abbracciare il mio coraggioso amico!!)
  • Barista:-lui è gay e tu etero- Amico:-Lui è gay e io pure!- Barista:-Non è possibile, tu hai i capelli lunghi!- (Mi metto a ridere e basta)
  • -Ma voi gay a letto fate anche l'amore?- -No di solito giochiamo a dama- (XDXDXDXDXD)
  • -Ma come fai ad essere fidanzato con una persona del tuo stesso sesso? E' una cosa brutta- -Scusa, se tu ami una persona e sei ricambiato, non vuoi starci insieme?- -Si, certo. Ma quella persona sarebbe un maschio.Quello che voglio dirti però è che tra maschio e maschio non può nè ora, nè mai accadere qualcosa- (Vallo a dire a due amici che questo weekend hanno festeggiato i 5 anni insieme... oh, internet internet)
  • -No, vabbè, ma di te l'ho capito subito che sei normale: hai i capelli lunghi!- (per la gioia dei parrucchieri...)

Spero di non offendere nessuno..io mi sono fatta quattro risate e dopo la settimana che ho avuto mi ci volevano tutte!

Seya

venerdì 13 maggio 2011

report da gay.it

Il rapporto 2011 di Amnesty International dà un giudizio negativo sullo stato dei diritti umani nel nostro Paese. Sotto accusa i continui attacchi omofobi e la mancanza di una legge apposita.

Violazioni continue dei diritti dei rom e aggressioni omofobe nei confronti di gay, lesbiche, bisessuali e transgender: è la fotografia dell'Italia che esce dal Rapporto 2011 di Amnesty International. Fra le principali criticità riscontrate nel nostro Paese, Giusy D'Alconzo, coordinatrice della ricerca, punta l'attenzione sulle politiche discriminatorie nei confronti dei rom, vittime di "sgomberi a catena", ricordando la Perugia-Assisi del 2010 che "è stata aperta da una nostra ruspa, per ribadire che i diritti umani non si sgomberano". Amnesty International lamenta anche "un clima di intolleranza contro migranti, rifugiati e omosessuali", ricordando le aggressioni omofobe di cui sono state vittime gay, lesbiche, bisessuali e transgender.

"L'atteggiamento dispregiativo di alcuni politici - si legge - ha contribuito ad alimentare un clima di intolleranza nei confronti non solo dei rom e dei migranti ma anche di persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender". Nei confronti delle persone lgbt, evidenzia il rapporto dell'associazione , sono continuate le aggressioni omofobe: a causa di una lacuna legislativa, le vittime di queste discriminazioni non hanno avuto la stessa tutela delle vittime di reati motivati da altri tipi di discriminazione. "L'Italia è stata fiaccata da anni di decisioni poco lungimiranti - ha denunciato D'Alconzo - politiche che hanno dimostrato scarsa efficacia di governo dei fenomeni". Unica buona notizia: l'avvio dell'Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori. Le cose non vanno meglio nelle carceri, né per i richiedenti asilo e i rifugiati.

Attenzione è stata posta anche sui richiedenti asilo e migranti, che continuano ad essere privati dei loro diritti, e il cui accesso alla protezione internazionale è ostacolato da trattati internazionali per il controllo dei flussi migratori. Quanto al comportamento delle forze dell'ordine in Italia, l'organizzazione per i diritti umani ha sottolineato le continue segnalazioni arrivate su maltrattamenti da parte di agenti di polizia e di sicurezza, sollevando preoccupazioni sull'indipendenza e l'imparzialità delle indagini sui decessi in carcere, facendo esplicito riferimento, tra l'altro, ai casi di Federico Aldrovandi e Stefano Cucchi. Unica nota positiva l'istituzione da parte della polizia dell'osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori.

martedì 10 maggio 2011

fa male

Nel Re Leone c' una scena abbastanza famosa in cui il macaco sacerdote di cui nessuno sa il nome incita Simba a tornare alla Rupe dei Re per riprendersi il regno.
Il leone (che da adulto ha una voce molto sexy!) replica che il passato lo fa ancora soffrire troppo ed il macaco gli dà una bastonata in testa.
-Ahi! Fa male- si lamenta Simba. Il macaco gli dà un'altra bastonata che però il principe prontamente schiva, quindi dice:
-Visto? Dal passato puoi imparare-
-Ma fa ancora male-

Ripensando a quella scena, in questo momento, scuoto la testa.
Ieri sera è arrivata sulla mia testa una seconda bastonata e fa molto male. Non ho imparato a scansare i pericoli ed ecco che soffro e sono delusa come non mai.
La cooperativa con cui collaboro mi ha deluso molto profondamente allontanado dal suo ruolo una persona competente, preparata e molto entusiasta. Senza contare che era ed è ancora la mia guida, la persona che mi ha insegnato a guardare il mondo con occhi più critici e propositivi per il meglio.
E tutto questo con effetto immediato e con delle motivazioni che suonano di più come delle scuse.
Il problema è che, con il suo spostamento, vengono a perdersi molte persone che nel tempo avevo preso in simpatia (e viceversa!) e che le gravitavano intorno.
Mia madre dice che posso continuare a sentirle e magari proporre qualcosa fuori, in giro, ma so che non sarà abbastanza. Purtroppo il gap di età che abbiamo (io 21, loro sono tutti sui 40) è troppo grande per poter pensare di risolverlo con una cena una volta ogni tanto. E non sarebbe la stessa cosa.

La cooperativa mi ha deluso in maniera profonda e per me la delusione è un sentimento atroce, che mi fa stare male come poche cose, forse come nient'altro.
Mi ha deluso che non capiscano che perdita sarà perdere una tale risorsa in un negozio che ha come scopo principale la formazione/informazione della massa, che non si rendano conto che le sue idee sono molto più eque e sociali delle loro, che non le abbiano riconosciuto i giusti meriti.
La sensazione che ho io è che vogliano gestire la cooperativa come un'azienda.

Forse si conforteranno pensando che molti, una volta che i capi lasceranno la nave e che questa affonderà in maniera irreversibile, diranno "ecco, finchè c'erano loro le cose andavano bene, ora è tutto morto", ma non realizzano che ci saranno altre voci accanto a queste che li biasimeranno per non aver saputo gettare i semi per una nuova pianta.
Un'azienda non è grande perchè è guidata da un grande uomo ma perchè questo grande uomo ha formato uno staff attorno a sé che saprà seguire le sue orme e far decollare la società.

Seya

giovedì 5 maggio 2011

Once upon a time .. a girl!


No, non sarà un post sul matrimonio dell'anno. Media e giornali ci hanno già stressato abbastanza.
Solo che tra questo grande tripudio da favola di Perrault e l'ultimo post di Amedeo (Mente Miscellanea) ho perso una decina di minuti a ripensare alla mia infanzia.

Io non sono la classica ragazza tutta moda, amore e gossip e non sono neanche stata una bambina fissata con le bambole, i capelli e il desiderio di diventare mamma.
Eppure questa foto per un momento mi ha tolto il respiro.

Il mio essere bisessuale è sempre stato molto palese e più di una persona è convinta che io in realtà sia completamente lesbica (se non fosse che la mia ultima relazione è stata con un ragazzo, ma tant'è!). Questo perchè ho sempre avuto un modo di vestire molto maschile, i capelli sempre corti e sparati, la passione per i motori.
Da piccola giocavo con lego e meccano, le costruzioni erano sparse per tutta casa e ogni volta che potevo fuggivo fuori di casa a correre in bicicletta o sui rollerblade. Le ginocchia sempre sbucciate, un braccio che si è rotto tre volte di fila e una passione spropositata per il fuoco.
Non ho mai pensato che questo mi rendesse diversa dalle altre bambine e non mi sono mai sentita diversa. Perchè avrei dovuto?
L'unica persona che ogni volta che poteva (e cioè sempre!) mi faceva notare quanto fossi tutt'altro che femminile era mia nonna.
E non lo faceva con molta gentilezza.
Non importa che abbia praticato pattinaggio artistico per dieci anni, che abbia tenuto i capelli lunghi in un'eterna treccia fino ai cinque anni o che mi divertissi a impastricciarmi le mani con farina e uova.
Io ero un maschiaccio.

Ed in parte lo sono diventata ma non certo perchè da piccola smontavo le biciclette o perchè guardavo mio padre riparare la caldaia o la macchina. Ma perchè è quello che sono.
Se da piccola mi avessero chiesto se mi piaceva essere una ragazza avrei detto di no perchè ci si aspettava da me, come femmina, che mi piacesse andare a casa delle amichette a giocare con le barbie, che imparassi da mia madre a cucinare e  che indossassi un vestito almeno a Natale.
Ed erano tutte cose che odiavo e che odio tutt'ora.
Mi sembrava che i maschi fossero molto più liberi ma forse era semplicemente il fatto che potevano fare cose che a me piacevano, e piacciono ancora, e per le quali io ero ripresa e a volte umiliata.

Guardare la foto dei reali di Inghilterra mi ha fatto sorridere, non solo perchè i bambini intorno sembrano tanti putti raffaelleschi, ma anche e soprattutto perchè una parte di me ama le favole.
Non so se il loro matrimonio sia felice, ideale e romantico come ce lo vogliono vendere, so solo che per un secondo ho sperato di poter indossare un abito come quello di Kate (magari avere anche il fisico per farlo), di poter avere una corona sulla testa e ballare un valzer in una grande sala con i lampadari in vetro di Murano.

Nel video sul documentario nelle scuole elementari si chiede ai bambini cosa vogliono fare da grandi.
Cercando tra i miei vecchi quaderni ho trovato uno dei primi compiti che mi fecero fare alle elementari.
Avevo scritto che da grande volevo trasferirmi in Malesia ed unirmi ad un gruppo di pirati, volevo viaggiare su un catamarano (e lo avevo scritto giusto!) e imparare a combattere con la sciabola.

Qualcosa mi dice che stavo leggendo o avevo appena finito, per la trecentomiolionesima volta, Sandokan e Le tigri di Mompracem.

Seya