giovedì 29 settembre 2011

straniera per caso

Seya e Cugina si recano in un negozio di mobili della zona per vedere, tra le altre cose, una libreria per casa a Venezia. Guardano un pò di cataloghi con il venditore e Cugina si innamora di una scaffalatura componibile.
Cugina: "Questa mi piace!"
Vendicore: "Bene, bene...bla bla bla"
Seya:"Per il trasporto...."
Venditore:"Ah, non dovete preoccuparvi di nulla! Facciamo trasporto e montatura in tutta Italia. In particolare abbiamo un unico ottimo prezzo per raggiungere ogni zona del Veneto"
Seya:"Interessante"
Venditore:"Allora, se siete decise, prepariamo l'ordine. Bla bla bla. Dove dobbiamo consegnare il mobile?"
Cugina:"Venezia Centro Storico. Sestier..."
Venditore:"No, non facciamo consegne a Venezia"
Cugina:"Ma non fate consegne in tutta Italia?"
Venditore:"Si, certo! Tutta Italia.."
Seya:"Lei lo sa, vero, che Venezia è in Italia?!"

lunedì 26 settembre 2011

madamina, il catalogo è questo

Ieri sono andata alla Fenice di Venezia a vedere il Don Giovanni di Mozart. Era la prima volta che mi recavo in quel teatro (spero non l'ultima!) e mi sono sentita come una di quelle star del jet set che odio profondamente ma che una parte di me invidia.
Eravamo in platea, eravamo tirati a lucido, eravamo spiritualmente e mentalmente preparati.

Io non sono una fan di Mozart nè come sinfonica, nè come opera però devo ammettere che alla fine non mi è dispiaciuta la rappresentazione. Don Giovanni era ben calato nel personaggio, sia come voce che come recitazione (e anche come aspetto!!), Donna Elvira era lacrimevole e sciocca come ci si apetta dal libretto, Leporello è un Figaro in erba sempre pronto a canzonarsi del proprio padrone.
Il secondo atto, nella scena della morte del protagonista, l'orchestra e opera tutta ha raggiunto il climax emotivo. Un susseguirsi di parole e note, di cambi di scena in una fuga disperata da un fantasma che altri non è che la rappresentazione del proprio senso di colpa, l'uso intelligente della scenografia rotante, punto di forza del teatro veneziano.

Tornando a Padova stavo confrontando la rappresentazione con Il Barbiere di Siviglia di Rossini visto la settimana scorsa al Malibran. Non c'è possibilità di paragone. Non perchè una sia meglio dell'altra ma perchè sono talmente diverse, come melodie, come storie, come autori, che confronti non se ne possono fare.

Ovviamente, potevo arrivare da casa in Fenice con un paio di scomodissime ballerine di raso? No, quindi sacchetto con il cambio, poi lasciato in guardaroba, e cambio scarpe nella calle prima del teatro.
Alcuni turisti mi hanno anche fotografata:


Vi lascio con una piccola chicca del teatro: seduti in platea, basta alzare gli occhi sopra il palcoscenico e si vede un bell'orologio, perfettamente leggibile, che serve al Direttore d'Orchestra per sapere l'ora (ovviamente prima dell'avvento degli orologi portatili). Io sono convinta che servisse originariamente anche ai nobili seduti in platea (cioè gli uomini) ma mia madre dice che non è così..devo informarmi!




Seya


PS: In ogni caso mi sa che in questa settimana di "apparente far nulla" in vista dell'inizio delle lezioni della settimana prossima, l'ultima cosa che ascolterò sarà musica operistica..

sabato 24 settembre 2011

oro che non luccica

Mi da molto fastidio sentir parlare di guerre per questioni "umanitarie", "democratiche" o "morali". Mi da davvero sui nervi.
Ma non sono un'illusa. So perfettamente che le guerre ci sono, ci sono state e ci saranno e che, volenti o nolenti, queste interferiranno nelle nostre vite ma, per favore, non venite a raccontarmi baggianate.

Se Iraq, Libia, Sudan, Afghanistan e paesi del Nord Africa vendessero noccioline, nessuna delle guerre degli ultimi vent'anni ci sarebbe stata. Quindi basta nascondersi dietro a grandi parole di umanità e "civilizzazione" e si ammetta che queste guerre avevano ed hanno un grosso risvolto politico-economico, fatto soprattutto di Petrolio, diamanti, oro e gas naturali.
Come dice Paolini in La Guerra del Petrolio, tutte le guerre degli ultimi tempi sono state mosse da un oro che rende nero e oleoso il cuore di chi le vive.
Gioco chiave lo fa l'Informazione, screditando quei governi, regimi, società che si oppongono agli interessi del Mondo e vengono dunque dichiarati nemici.
Ecco un piccolo assaggio:

Autore: Marinella Correggia


Un conflitto alle porte dell’Italia. Da una parte un dittatore, Gheddafi, dall’altra gruppi di “ribelli”. In mezzo, forti interessi economici dei Paesi occidentali, rappresentati dalla Nato. Forse è per questo che l’informazione latita.
 

Diciannove marzo 2011: iniziano a piovere bombe e missili sulla testa dei libici. L’operazione si chiama “Odissey Dawn” (Alba di odissea). Dal 31 marzo, sotto il comando Nato, prende il nome di “Unified Protector” (Protettore unificato). Per “proteggere i civili libici” la Nato provoca oltre mille morti, centinaia di migliaia di sfollati e rifugiati. Una guerra non umanitaria ma geostrategica,  e illegale. E la quinta guerra italiana in 20 anni: i pacifisti, disorientari, restano in silenzio.
1. Bugie di guerra. Libia, il “collasso dell’informazione” (secondo Lucio Caracciolo di Limes). Un non esaustivo elenco:
• 10mila manifestanti civili uccisi da Gheddafi. È il cinguettio fatale: un twitter della saudita Al Arabiya, nei primi giorni di rivolta. La fonte è sbugiardata quasi subito ma se ne accorgono in pochi. L’indignazione è universale, e porta alle risoluzioni 1970 e 1973 del Consiglio di sicurezza Onu. Dopo mesi di guerra Amnesty dà come cifra cento morti a Bengasi e qualche decina in altre città. La stessa Corte penale internazionale spicca un mandato d’arresto contro Gheddafi per presunti 209 morti durante gli attacchi della polizia ai manifestanti (non tutti disarmati).
• Fosse comuni! Ma il video-scandalo è del 2010 e mostra un cimitero in rifacimento.
• Aerei di Gheddafi bombardano Tripoli. Falso. Le uniche bombe sono state della Nato.
• I soldati di Gheddafi stuprano in massa per ordine ricevuto e con l’aiutino del Viagra. Amnesty e Human Rights Watch non hanno confermato nemmeno un caso. Idem l’inviato dell’Onu Cherif Bassiouni.
• Gheddafi usa mercenari africani. Amnesty non ne ha trovati. Ma ci sono molti libici neri e africani nazionalizzati.
• Misrata città martire. I civili sono in realtà presi fra tre fuochi: Nato, esercito, ribelli.
• Gheddafi usa bombe a grappolo a Misrata. Forse gli ordigni ritrovati li ha lanciati la Nato.
• Gheddafi usa la bomba umana dei migranti. Semplicemente, la Libia non trattiene più -come prima, dopo l’accordo con Berlusconi- chi è in transito. Altri partono per sfuggire alla guerra.
• La Nato protegge il popolo libico contro Gheddafi. No. La Nato appoggia una frazione della popolazione (la Cirenaica). In Bahrein, sede della Quinta flotta Usa, la popolazione disarmata è stata massacrata con l’aiuto dei carrarmati sauditi. Silenzio internazionale. Due pesi e due misure.
• Aiutiamo la primavera araba dei democratici. L’argomento non legittima una guerra Onu.
E sono molte le violenze e gli atti di razzismo accertati a carico dei ribelli. Fra i quali ex ministri di Tripoli, islamisti, monarchici. I veri democratici sono del tutto minoritari, dice il rapporto “Libia, un futuro incerto” (del Centro internazionale di ricerche e di studi sul terrorismo, www.cf2r.org).
2. Guerra NatOnu?
Molto illegale.

• Secondo l’avvocato Claudio Giangiacomo, dell’Associazione internazionale dei giuristi contro le armi atomiche (Ialana, www.ialana.net), i bombardamenti violano la risoluzione 1973 del Consiglio di sicurezza “a protezione dei civili minacciati”. Non solo perché fanno vittime civili, ma anche perché da Tripoli i militari non possono minacciare direttamente i civili nelle lontane aree di conflitto.
• La Nato illegalmente ha perseguito fin dall’inizio il “cambio di regime”.
• Anche la fornitura di armi ai ribelli viola la risoluzione Onu sull’embargo militare alla Libia.
3.Verità nascoste o ragioni vere. Perché allora la guerra della Nato e delle petromonarchie?
• Il petrolio libico è ottimo, facile da estrarre; enormi le riserve. Ma la compagnia nazionale (Noc) imponeva alle multinazionali i contratti più duri al mondo, garantendo fino al 90% dei ricavi per la Libia. I ribelli della molto petrolifera Cirenaica: “Ringrazieremo chi ci ha aiutati”. È tutta una corsa!
• Un intervento dall’aureola umanitaria, che si pensava di vincere subito: ottimo per chi ricerchi consenso elettorale (come Sarkozy, in vista delle prossime presidenziali francesi) e per vendere aerei da guerra “proven in battle” (già testati).
• La Banca centrale di Tripoli e il sistema monetario libico erano del tutto in mani statali senza privati né Fondo monetario internazionale. Non buono per le multinazionali bancarie.
• I pingui fondi sovrani dello Stato (non di Gheddafi), congelati dall’Onu a febbraio 2011, fanno gola.
• Ricorda il norvegese Johann Galtung, esperto di risoluzione nonviolenta dei conflitti, che “Gheddafi proponeva per il mondo arabo e africano un dinaro aureo (Tripoli ha enormi riserve di oro). Una minaccia per il dollaro. E per la Francia post-coloniale: Sarkozy marchiò la Libia come minaccia alla sicurezza finanziaria dell’umanità, e preparò la rivolta di Bengasi nel novembre 2010”.
• Si vogliono forse affondare gli organismi finanziari autonomi dell’Unione africana resi possibili in gran parte dagli investimenti di Tripoli?
• L’operazione in Libia è il test per il nuovo Strategic Concept for the Defence and Security of the Members della Nato (2010), che pone fra le nuove minacce alla sicurezza dei cittadini anche le crisi energetiche (accesso alle fonti e trasporto).



Eppure voglio credere e sperare che come sempre le cose si concluderanno in bene, anche perchè sono fermamente convinta che la Storia non è lo studio delle guerre, ma dell'affermarsi della pace.

Seya 

venerdì 23 settembre 2011

Bonny&Seya...or Bonny&Clyde??

Seya ha passato la notte in bianco in preda a pare mentali degne del peggior filosofo esistenzialista ma si è costretta ad alzarsi dal letto per andare alla Laurea di Mela.
Cammina per strada sonnolenta con la musica a tutto volume nelle orecchie e improvvisamente alza gli occhi.
Una signora bassa, molto anni Settanta nel vestire e con molti più anni di quelli che dimostra solleva gli occhi dal giornale e li punta su di lei.
Per circa cinque secondi le due si guardano poi un sorriso.
Seya: "Prof!"
Bonny: "Oh, guarda chi abbiamo qui. La nostra Seya!"
Seya: "Non mi dica che si ricorda ancora di me!"
Bonny: "Come posso dimenticarmi dell'unica persona che ha osato dirmi di non aver visto La Stanza del Figlio di Moretti perchè troppo noiosa. Tu e la tua lingua!"
Seya: "Ehm..sì..quella volta .."
bla bla bla
Seya: "Ah, Prof! Si ricorda di Mela? Oggi si laurea! Si prevede un 110 e lode (che in effetti ha preso)"
Bonny: "No, aspetta. Qual'era ..? "
Seya: "Ma come, Prof? La mia compagna di banco. Bionda, buona, bravissima..la migliore!"
Bonny: "Ah sì, sì. Ma sai, la migliore relativamente. Lei ha sempre studiato ma non ha mai brillato, eri tu quella che sembrava perennemente in un altro mondo e poi alle interrogazioni e ai compiti strabiliava tutti con nove e dieci. Sembravi sempre sull'orlo, in bilico tra salvezza e rovina"
Seya: "..."
Bonny: "Sei sempre stata in gamba. Sei stata rappresentante di classe e la prima del tuo anno fino alla Maturità, poi, va bé, vi è andata così, però .."
Seya: "Però?"
Bonny: "Però di te mi ricordo"



Seya 

PS La Bonny è stata la mia insegnate di italiano, latino, storia e geografia del biennio (14 ore settimanali...credo di averla odiata a fine anno) ed è stata quella che mi ha trasmesso l'amore per la storia, per lo "studio trasversale", la contestualizzazione e la letteratura antica.
 

mercoledì 21 settembre 2011

...come un moschettiere impavido sei tu...

Domani e dopodomani ho due esami (che fortuna, eh?) e, come si sa, piuttosto di mettermi a studiare e spaccarmi sopra cose che non capisco, faccio praticamente qualunque altra cosa. Oggi, controllando FB, mi sono accorta che alle 17.55 sarebbe successa una cosa meravigliosa.
Mi sono costretta ad andare in aula studio ma alle 17.55 ero davanti alla tv con gli occhi spalancati e le gambe frementi.

Trasmettono Lady Oscar.

Io ho un amore abbastanza spassionato per gli anime giapponesi ma questo è amore allo stato puro.
Non so bene cosa mi piaccia della storia, fatto sta che ho tutte le VHS (quelle uscite ormai dieci anni fa in edicola) e le ho consumate a forza di vederle. Eppure da un paio di anni sono in una scatola sotto il mio letto con i fascicoli informativi, a prender polvere.
E' stato come ritrovare il primo amore e scoprire che è sempre lui (E come potrebbe cambiare, dite voi, visto che l'anime è bello e concluso).
Ho rivisto Oscar, ancora giovane e delicata fanciulla (ma quando mai), Andrè ha ancora i capelli lunghi, Maria Antonietta ha sempre vestiti eccessivi e vitini inesistenti e i cavalli continuano ad essere grandi il doppio o il triplo dei cavallerizzi.

Quando ero piccola mia madre sosteneva che Oscar mi piaceva perchè mi ritrovavo in lei e io la guardavo con occhi perplessi. Oscar è alta, magra, bionda e ha un caratterino forte e determinato. Io non sono bionda, non sono magra, me la cavo con il fioretto, non so cavalcare e di certo non ho grandi occhioni blu. L'unica cosa in comune con lei potrebbe essere l'altezza.
Il carattere? Non credo proprio.
Credo che quello che mi piaccia molto sia il fatto che un pesonaggio femminile, per una volta, non si comporti come una piccola principessina indifesa o come una piccola svampita ma combatta, abbia valori sani e coerenti, e viva una storia d'amore realistica.
In Italia l'anime è arrivato super censurato, ma nella realtà ci sono molte scene (non volgari) realistiche e "spinte". Il manga, non ne parliamo.
Inoltre mi è sempre piaciuta l'ambientazione storica. Il passaggio tra Settecento e Ottocento è uno dei miei periodi storici preferiti e avere la mia eroina come protagonista della presa della Bastiglia...bhé, una nuotata in brodo di giuggiole!
La storia di per sè è semplice, non completamente realizzabile e per certi versi romanzata ma, secondo me, lo spessore resta e se credo nella giustizia, nell'uguaglianza e nella libertà, forse Oscar ci ho messo lo zampino.

C'era anche mia madre, mollemente seduta sul divano, che commentava come il disegno fosse così diverso dai cartoni che vanno di moda gli ultimi anni, e come io mi fossi reincarnata in una bambina di sei anni che canta la sigla a squarciagola e anticipa le battute.
Mamma: -Tanto tua cugina amava Sailor Moon, tanto tu ti sei fatta un'endovena di Lady Oscar e Holly&Benji-
Seya: -Con Lady Oscar ti è andata bene. Sono solo quaranta episodi. Sailor Moon sono cinque serie con un totale di duecento episodi-
Mamma: -E Holly&Benji è più finito?-
Seya si domanda se sia il caso dire alla propria madre che legge e scarica mensilmente i capitoli del manga ed è arrivata a quasi dieci serie complete, poi si alza e va a studiare.



Seya

domenica 18 settembre 2011

seya 1 - leghista 0

Tu, leghista, ti prendi il diritto di fare una manifestazione davanti alla mia strada, impedendomi il passaggio per arrivare a casa mia, ti prendi il diritto di votare gente ignorante, immorale e secessionista, ti prendi il diritto di vestirti di verde e di parlare per questo in nome della Padania, ti prendi il diritto di disturbarmi mentre io parlo con Gentleman e Pastore in attesa dell'ingresso al Malibran.
Io mi prendo il diritto di mandarti dritto verso il canale, quando tu mi chiedi la strada per il corteo.




Seya

PS: S=Gentleman; P=Pastore, i miei amici di Firenze.

venerdì 16 settembre 2011

In Magazzino Comes

Fare volontariato nel Magazzino COMmercio Equo e Solidale (Comes) significa:
  • preparare, elettronicamente e fisicamente, ordini che superano tranquillamente i 500 euro, a volte seguendo le richieste del cliente (il più delle volte assurde), a volte facendo capo alla tua esperienza e preparazione;
  • scaricare elettronicamente e fisicamente resi che superano anch'essi i 500 euro;
  • sballare, catalogare, numerare, controllare, aggiustare, prezzare scatole su scatole di pezzi di artigianato minuscoli (ieri ne ho contati più di 2000);
  • seguire le squinzie che vengono mandate dalle madri a fare ordini e pagare fatture, senza neanche sapere che differenza c'è tra vendita e conto-vendita;
  • sollevare scatoloni con cinque chili di caffè e portarli da una parte all'altra del magazzino, per non contare quelli di riso, caramelle, cioccolata, caffè, biscotti, bomboniere, depliant, ecc..;
  • fare bomboniere;
  • preparare ordini telematici che richiedono più passaggi di una richiesta di certificato in un qualunque ufficio amministrativo (il che è tutto dire);
  • rispondere al telefono e apparire sempre fresca come una rosa;
  • trattenersi dal cantare a squarcia gola Mrs Robinson che in quel momento passa alla radio;
  • controllare una schiera di stagisti liceali, fancazzisti e svogliati, che cercano in tutti i modi di chiudersi nella cella frigorifero per limonare con la bella di turno;
  • sopportare i 35 gradi che ci sono;
  • non arrabbiarsi quando il computer muore mentre tu stai compilando un ordine che supera i 2000 euro di oggettistica già tutta imballata;
  • fare una quindicina di minuti in bici sotto il sole delle 14 e tornare a casa alle 20;
  • dare disponibilità per tenere un banchetto per il sabato sera con i marmocchi del liceo e prendersi la briga di tenerne la contabilità perchè tanto tu studi matematica...
  • spiegare che essere una semplice volontaria non mi rende meno preparata o meno capace di un lavoratore, anzi;
  • tornare a casa e sentire tua madre che brontola perchè lei è stanca per il lavoro e nessuno le ha preparato la cena....e certo, gli altri sono andati dall'estetista!


Seya

mercoledì 14 settembre 2011

io ablerò spagnolo

Ebbene sì, signore e signori, sono ufficialmente iscritta al corso base di spagnolo presso il ctp di Padova con lezioni settimanali (3h) e test finale. Lo scopo è di ottenere la certificazione Cervantes il prossimo Giugno.
Alla faccia di mia madre che voleva che predessi la certificazione B1 per il francese (che, poverino, andrebbe un pò rispolverato) o di mio padre che ha detto "vai a fare cinese!".
No, niet, nien. Spagnolo.
Sono molto molto curiosa.

L'unico dispiacere è legato ad un meraviglioso corso di disegno cui ho dovuto rinunciare per lo spagnolo. Era bellerrimo......

Seya

domenica 11 settembre 2011

Commentando...

Stavo scrivendo il commento all'ultimo post di Amedeo di Mente Miscellanea e mi sono accorta che era diventato un papiro, quindi lo posto qui.

Io ho abbastanza grane ora come ora, e forse tutto mi sembra peggio di quanto è realmente.
Per ho una sicurezza: Faccio quello che IO voglio e questo mi far star bene.
Studio una materia che a me piace ma che nessuno (forse io per prima) capisce.
Ho una famiglia con cui litigo alla grande ma che poi è pronta a darmi sostegno.
Ho amici (pochi ma buoni) che mi chiedono "e tu cosa ne pensi?".
Questo non mi riempie la vita ma mi da stabilità e, sebbene io senta la mancanza di avere un qualcuno al mio fianco, non mi sento "abbandonata".

Avere una persona al proprio fianco è bello ma io sto riscoprendo la 1-dimensione. Pensare prima a me, mentre per tanto tempo ho pensato ad un noi. La mancanza fisica è innegabile e spesso molto fastidiosa ma non è mia abitudine, e forse neanche del mio carattere, rimorchiare per avere una relazione fugace.
Ammetto, ieri sera sono andata all'Anima sperando di conoscere qualcuna ma alla fine parlare con Angioletto Mio eAl si è rivelato molto più soddisfacente (Senza contare che la mia timidezza rende molto difficile avvicinare qualcuno).
La cosa che mi ha fatto tanto piacere è stato che, quando ci siamo salutati, io ho detto ai piccioncini che speravo di non aver fatto la parte della terza incomoda e mentre Angioletto Mio si prodigava a dire così non era stato, Al diniegava con forza con la testa e poi ha detto: "E' bello che tu ci sia stata".
Può competere un con un/a fidanzato/a?
Forse no però mi ha fatto stare bene.
Poi stamattina mi sono svegliata alle 6 in preda agli incubi e mi sono dovuta leggere mezzo De Profundis per calmarmi, ma questa è un'altra storia.

Di solito nei momenti di totale sconforto evito di pensarci troppo, altrimenti le cose peggiorano solamente e le mie seghe mentali (massì, prendiamo un pò di gergo giovanile) diventano dei buchi neri. E allora disegno, leggo, scrivo, ascolto musica, guardo film, cucino (soprattutto).
Distraiti, distraiti, distraiti.
Non pensare, non pensare, non pensare.
Non sono convinta che sia un buon metodo di contrasto, anzi sono proprio convinta che sia una reazione un pò infantile però metto sui piatti della bilancia da una parte la mia salute mentale e dall'altra i miei problemi e sono convinta che il primo piatto pesi di più.

Amedeo si chiede se può considerarsi felice.
Per me, non saprei rispondere. Non ho mai creduto nella felicità, o meglio, non ho mai creduto che la felicità possa durare più di un attimo perchè è una sensazione troppo piena, troppo alta e prevede che Tutto vada molto bene.
Credo nella Serenità e forse il giorno in cui la raggiungerò, potrò dire: "Sono felice".


Seya

giovedì 8 settembre 2011

Niente

Ho perso le parole
eppure ce le avevo qua un attimo fa,
dovevo dire cose
cose che sai,
che ti dovevo
che ti dovrei.


Dietro ai miei "niente" e "non ti preoccupare" si nasconde tutto un mondo fatto di rabbia repressa, rancore, gelosia e soprattutto senso di colpa.

Ho perso le parole
può darsi che abbia perso solo le mie bugie,
si son nascoste bene
forse però,
semplicemente
non eran mie.


Io non sono la persona più sincera del mondo: quando ero piccola mi ero creata tutto un castello di bugie solo per non sentirmi sola, poi crescendo mi sono resa conto che il castello serviva a poco ed ho iniziato a non dire piuttosto che a mentire. Ancora adesso tutti sanno qualcosa di me, ma mai tutto.

Credi
credici un po'
metti insieme un cuore e prova a sentire e dopo
credi
credici un po' di più di più davvero


Tutto questo perchè non credo in me stessa. E' inutile: non mi piaccio e non mi piace la mia vita. Il più delle volte mi attacco a degl'attimi, a dei momenti di serenità, per nascondere a me stessa la mia mancanza di tranquillità. Eppure non sono portata a fare del male per ciò, nè agl'altri, nè a me stessa. Sono troppo vigliacca anche solo per questo...

Ho perso le parole
e vorrei che ti bastasse solo quello che ho,
io mi farò capire
anche da te,
se ascolti ben se ascolti un po'


Sono orgogliosa, ambiziosa e presuntuosa ma anche incapace di cedere al menefreghismo ed al cinismo. Non so se siano dei pregi o dei difetti, so solo che la mia tecnica dell'accontentarmi per essere serena non mi è completamente congeniale...ed il senso di colpa aumenta.

Sei bella che fai male
sei bella che si balla solo come vuoi tu
non servono parole
so che lo sai
le mie parole non servon più

 
Mi hanno educato alla discrezione ed alla mancanza di manifestazioni eccessive di gioia, rabbia, amore, odio. Se da una parte ciò è un bene, dall'altra mi ha portato ad essere incapace di reagire se punta sul vivo. Ci sono delle ferite che sanguinano ancora adesso e che se vengono toccate fanno versare tante lacrime, e chi le conosce, sa ferirmi senza darmi la possibilità di reagire.

Credi
credici un po' sei su radiofreccia guardati in faccia e dopo
credi
credici un po' di più di più davvero


Eppure la mia instancabile voglia di libertà ed indipendenza mi dice che con un pò di serenità e di forza, che devo trovare in primis dentro di me, le ferite possono essere dapprima riparate, quindi curate. Il punto sta nel trovare in me la determinazione per fare ciò.

Ho perso le parole
oppure sono loro che perdono me,
io so che dovrei dire
cose che sa,
che ti dovevo, che ti dovrei
.


Quando mi si attacca, la testa rimbomba di parole da urlare come un vulcano prossimo all'eruzione, ma la bocca è ostruita. Quando mi lamento per delle cose apparentemente banali, lo faccio solo per far uscire un pò di magma, o forse qualche gas... ma il ribollire dentro continua.

Ma ho perso le parole
che bello se bastasse solo quello che ho,
mi posso far capire

anche da te,
se ascolti bene
se ascolti un po'


Devo imparare a prendere nelle mie mani la mia vita, a non farmi influenzare da estranei e tantomeno dai mieifamiliari. Devo imparare a guardare avanti con ottimismo e sicurezza. Devo imparare a non avere più né sensi di colpa né rimpianti.
Devo credere di più in me stessa. 
Forse ho fatto un errore madornale a non andarmene credendo di scegliere per il mio bene ed in realtà nascondendo, forse rafforzando la mia debolezza.
Basta! Devo smetterla! Devo smettere in primis di litigare con mia madre.

Credi
credici un po'
metti insieme un cuore e prova a sentire e dopo
credi
credici un po' di più di più davvero.
Credi
credici un po' sei su radiofreccia guardati in faccia e dopo
credi
credici un po' di più di più davvero





Seya

mercoledì 7 settembre 2011

era un ragazzino rompiscatole....

Stavo leggendo il giornale locale a mia madre e guardando la pagina dedicata alla Mostra di Venezia vedo la foto di un mio compagno di Elementari e Liceo, nonchè dirimpettaio delle Medie. Ci sono rimasta.
Sapevo che studiava recitazione a Roma ma da qui a leggere di lui come "il nuovo Scamarcio" ne passa di acqua sotto i ponti.
Comunque si chiama Pierpaolo Spollon.

Commento di mia madre:
-Guarda che carino che è in foto. Ha proprio gli occhi di suo padre. Proprio bello, bello. Se facessero una foto a te sarebbe una di quelle per la prigione. Quanto sei pallida-


Seya

martedì 6 settembre 2011

Tornare sui banchi di scuola

La figura dell'educatore mi ha sempre molto affascinato.
Educatore, non insegnante.
Per fortuna ci sono molti insegnanti che sono anche educatori, e io ne ho avuti molti, ma non è sempre così.

Io considero educatore una persona che ti insegna a stare al mondo, qualcunque cosa questo significhi. Ti insegna come comportarsi nelle diverse situazioni, ti pone domande su cui riflettere, ti fa vedere qual'è la strada da percorrere e spesso ti sta vicino, ma non per darti una spinta.
E' quello che capisce che tu devi affrontare i problemi, analizzarli e trarne insegnamenti.
Un genitore può essere un educatore, un allenatore può essere un educatore, un amico può essere un educatore.

Per me, Guida è un'educatrice insostituibile.
Quando ho conosciuto la Cooperativa mi seguiva un'altra persona che mi ha svezzato, svegliato e portato sulla terra, Mary.
Mary ha conosciuto una diciottenne sognatrice, un pò viziata e con grandi ideali.E a questa ragazza ha insegnato che prima di preoccuparsi della fame nel mondo, bisogna guardare davanti a noi chi abbiamo e come possiamo stargli vicino.
Mi ha insegnato a trattare con i ragazzi autistici e con Sindrome di Down e ha tirato fuori da me capacità che non avrei mai pensato di avere.
Studiavo in un Liceo rinomato del centro, ero la prima della classe e ero appena tornata dall'Australia con un fidanzato romagnolo. In una parola, ero su un altro pianeta.
Lei mi ha costretto a seguire delle stagiste più piccole e a "svegliarle". Paradossalmente, seguire gli altri mi ha insegnato tantissimo.
Con l'inizio dell'Uni, ho lasciato Mary (da cui sono tornata quest'estate causa chiusura del negozio) e sono andata nel negozio del centro, dove Guida faceva da gestore.
Non è stato subito amore, anzi abbiamo dovuto venirci abbastanza incontro poi però qualcosa è scattato e ci siamo trovate estremamente bene insieme.
Guida mi ha insegnato a vivere i miei ideali, a rispettare le decisioni mie e altrui e ad essere estremamente corretta con colleghi e clienti, io che di natura sarei un pò truffaldina.

A me piacerebbe essere un'educatrice ma non so bene quale strada dovrei intraprendere.
Insegnare non è nelle mie corde, fare ricerca ti impedisce di vivere e trovare lavoro in azienda mi deprime.
Forse sarei dovuta andare al Politecnico come era in programma eppure mi sarei persa molte cose. Ne avrei avute altre? Questo non lo posso dire ma sicuramente non avrei conosciuto Guida che, con l'esempio prima che con le parole, mi avrebbe fatto capire che persone come il Tenente Colonnello Frank Slade (Scent of woman), John Keating (Dead Poet Society), Katherine Watson (Mona Lisa Smile) o Howard Brackett (In&Out) esistono anche nel mondo reale.

A tutti gli studenti, e specialmente agli insegnanti, Buon Inizio Anno Scolastico e ricordate quanto dice Frank Slade (Al Pacino) in Scent of Woman:






Seya

41 cm e meno di mezzo secondo....

Ok donne, è questo il periodo dell'anno, ancora una volta, a sostegno della consapevolezza del cancro al seno! Tutte noi ricordiamo del "gioco" dell'anno scorso dove ci veniva chiesto di scrivere il colore del nostro reggiseno, sul profilo..... e la
volta successiva il posto dove poggiavamo la nostra borsetta rientrando a casa.
Quest'anno scriveremo un'altra cosa. Dobbiamo scrivere la misura che portiamo di scarpa (solamente il numero) seguito da cm. e quanto tempo ci mettiamo a sistemarci i capelli la mattina. Ricordate che tantissime persone presero parte a quest'iniziativa che diventò un affare internazionale. Il continuo aggiornamento di quest'evento aiuta a ricordare a tutti perché lo facciamo e di aiutare a spargere la consapevolezza del cancro NON DITE A
NESSUN MASCHIO il significato del messaggio, lasciate che immaginino quello che vogliono.
Per favore, copiate il messaggio e mandatelo a tutte le vostre
amiche. Vediamo se riusciamo a fare piu' rumore dell'anno scorso. Forza donne lasciate che gli uomini continuino ad indovinare il senso dei numeri e dei centimetri..!!! ;);)




E' un messaggio che gira privatamente su Facebook ma che voglio postare anche qui per sensibilizzare. E non ci vedo niente di male se volete partecipare anche voi, maschietti che mi leggete! Doppi sensi a vostro rischio e pericolo (come un mio conoscente uomo che mi ha risposto " 44cm e 0 minuti .. fatevi avanti").


Seya

sabato 3 settembre 2011

mamma

Mamma non sta bene. E quando dico non sta bene, vuol dire che è una cosa seria.
Sono spaventata ma anche preoccupata.
Sono sensazioni diverse.
Lo spavento è reale, è palpabile ed interpersonale.
Sono spaventata che possa degenerare; sono spaventata per quello che dovrò affrontare io (purtroppo il problema è di natura genetica); sono spaventata che mio padre faccia qualche cavolata in preda a non so bene quali sentimenti.
E poi c'è la preoccupazione.
E' una cosa più intima, più personale. Una di quelle sensazioni che si leggono in questo momento nei miei occhi, guardandola stesa a letto.
Sono preoccupata perchè è sempre mia madre, perchè immagino quanto soffre, perchè non voglio svegliarmi e sapere che non avrò più lei con cui confrontarmi, litigare e poi far pace.

Il rapporto con mia madre è sempre stato un pò strano, e molto è dovuto al fatto che ci sono trent'anni di distanza a separarci ed educazioni e indoli molto diverse.
Eppure è quella che mi ha insegnato con l'esempio che quando qualcuno ha bisogno, devi mollare tutto e andare da lui; che se metti il succo di limone nella crema, questa non si addensa; che quando si è insieme bisogna, in parte, annullarsi per permettere agli altri di venire fuori.

E io non so se mi ricorderò queste cose il giorno in cui non ci sarà più.
E ho paura che quel giorno mi ritroverò con una persona in meno che mi vuole bene.
Perchè, nonostante le liti, le distanze e i piatti volati, non ho mai smesso di sapere che mia madre mi ama.



Seya

giovedì 1 settembre 2011

E' il primo di Settembre ...

.... e oggi ho iniziato a scartare e catalogare presepi.
Sono curiosa di vedere come sarà il mio spirito natalizio ora di Dicembre.



Seya

Voto complessivo: 6

Valutazione dell'Estate appena conclusa.

Ambito Familiare
Liti con genitori      7
Liti con parenti       3
Riappacificazione con genitori     - dato non pervenuto
Riappacificazione con parenti      - dato non pervenuto
Vita in casa (Padova)      5
Vita in casa (Venezia)      10
Lavori in casa Colli          3
Viaggi       0

Ambito Universitario
Esami sostenuti con voto >20     3
Soddisfazione           7
Studio        8
Aula studio       5

Ambito "Serale"
Numero di persone conosciute       - dato non pervenuto
Numero di persone baciate     1          di cui donne   1
Numero di persone scopate     0
Numero di serate fuori               - dato non pervenuto         di cui al Village   3
Numero di rappresentazioni/spettacoli visti     6
Amicizie approfondite      2
Amicizie perse      - dato non pervenuto 
Soddisfazione complessiva       5

 Canzone che meglio ha rappresentato il mio stato d'animo:     Shy dei Sonata Artica
Canzone legata all'esperienza più entusiasmante:   On the Floor di JLo
Canzone più ascoltata:   Move like Jagger dei Maroon 5 featuring Christina Aguilera
Libri letti:   4
Libro preferito:   Passaggio in India di Edward Forster
Libri in lingua originale:  2    di cui il preferito:   Frankestein di Mary Shelley
Film "nuovi" visti:     cinque     di cui il preferito:   Il Discorso del Re
Film "vecchi" visti:     molti       di cui il preferito:    Amadeus




Seya