tag:blogger.com,1999:blog-63619070004567962272024-03-14T03:59:34.209+01:00The Butler DomainSpesso davvero mi sento come se gli altri mi parlassero in una lingua che non conosco....L'importante è saper parlare la propria e che gli altri imparino la mia!seyahttp://www.blogger.com/profile/05948019562006946918noreply@blogger.comBlogger329125tag:blogger.com,1999:blog-6361907000456796227.post-87252883229850375612014-10-14T10:59:00.001+02:002014-10-14T10:59:27.361+02:00La Fiera delle Parole 2014Il weekend passato si è svolta a Padova la Fiera delle Parole, manifestazione culturale che, nell'arco di una settimana, presenta libri, riflessioni, commenti di attualità e star letterarie.<br />
La nobiltà dell'impresa è notevole, la realizzazione, come tutti gli anni, lascia a desiderare.<br />
Pochi volontari, quelli che ci sono poco informati, cambi di programma non comunicati, eccessiva rigidità nell'ingresso/uscita agli interventi.<br />
Poi in realtà la situazione è piacevole e ti riporta a contatto con la parte più intima di te.<br />
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Io ho avuto la possibilità di seguire solo 3 incontri.<br />
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il primo, Nicolai Lilin, ex caso letterario con la sua Educazione Siberiana, ha presentato il suo ultimo lavoro, il primo vero romanzo. Persona curiosa, piacevole, molto schietta ma educata. E molto anticonformista. O meglio, presenta un punto di vista a cui non siamo abituati. Discutibile, ma interessante.<br />
Io e Zia abbiamo convenuto che il personaggio Kolima (suo soprannome) è molto solido ed è complicato capire dove finzione e realtà si fondano.<br />
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Il secondo incontro ha fatto felice mia madre. Andrea Vitali è uno degli autori che legge più volentieri in questo periodo. E' un autore "di campagna", ricorda tanto i Guareschi con le sue vicende popolari, comiche e concrete.<br />
Anche l'autore è così, comico ma realista. Medico di base, ha nelle sue tasche una notevole quantità di aneddoti che lavora in maniera molto schietta creando tragicomiche storie reali.<br />
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L'ultimo incontro cui ho partecipato è stata la "reading" di Valerio Massimo Manfredi sul suo ultimo romanzo sulla vita di Odisseo.<br />
Con la partecipazione di Sebastiano Somma e di altra tizia attrice, l'incontro è stato un continuo alternarsi tra letture e commenti storico-letterari. Pesonalmente mi aspettavo un approccio più storico e meno romanzato riguardo ad una storia trita e ritrita ma sempre affascinante, però Valerio è così. Anche in Aleksandros c'è la stessa, prevalente, componente romantica.<br />
Non mi è particolarmente piaciuto però è stato un piacevole ripasso.<br />
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Nel complesso, tante code, tante ingiustizie, incontri molto monolaterali (cioè pochi dibattiti) e tanta gente.<br />
Questa è la vera cosa positiva.<br />
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Seyaseyahttp://www.blogger.com/profile/05948019562006946918noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6361907000456796227.post-55829676346759506202014-10-03T13:01:00.001+02:002014-10-03T13:01:44.489+02:00tristezzaSono triste. Una di quelle tristezze strane, improvvise, che ti farebbero scoppiare in lacrime in mezzo ad una piazza affollata se non fossi dotata di un pò di autocontrollo.<br />
Non c'è un vero motivo.<br />
Non c'è neanche qualcuno su cui scaricare il mio stato d'animo.<br />
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Forse è il fatto che questa settimana non mi hanno chiamato per l'aeroporto, forse la pesantezza della settimana in stage, forse la mancanza di una figura stabile al mio fianco, forse ancora la delusione del nuovo corso di russo.<br />
Per non parlare di quello di pattinaggio.<br />
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Boh. Oggi gira così.<br />
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Me ne vado in Foresteria.<br />
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seyaseyahttp://www.blogger.com/profile/05948019562006946918noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6361907000456796227.post-69204947648877323592014-09-29T13:40:00.002+02:002014-09-29T13:40:37.648+02:00il cellulareil mio povero cellulare, 7 anni di vita portati benissimo, ha iniziato a dare forfait.<br />
O meglio, il touchscreen ha iniziato a fare le bizze, e quindi dopo settimane di insulti e litigate con l'elettronico pezzo di plastica, ho deciso di chiedere a mio padre per un cellulare nuovo.<br />
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Lui: "Ottimo! Tieni questo" cioè il suo Galaxy s4 "così mi posso prendere l'ultimo...".<br />
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Ho come la sensazione che non aspettasse altro..<br />
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Seya<br />
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PS: l'idea di avere un cell che si collega a internet mi mette ansia..seyahttp://www.blogger.com/profile/05948019562006946918noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6361907000456796227.post-41579301475012712822014-09-18T13:20:00.000+02:002014-09-18T13:20:05.433+02:00Le due vie del destino - the railway manColin Firth non ne sbaglia una.<br />
Okay, è uno dei miei attori preferiti, ma non sono di parte se dico che anche nel suo ultimo film dà una interpretazione magistrale di un veterano di guerra inglese in piena crisi post trauma.<br />
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La storia è scontata ma poco conosciuta, ovvero il tema trattato (la costruzione della ferrovia nel sud est asiatico da parte dei prigionieri inglesi, sotto la mano dura dei giapponesi) è poco conosciuto, per me proprio sconosciuto, però la trama si scopre facilmente già dalle prime battute.<br />
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No vi svelo come si svolge la storia perchè vi lascio il piacere di godere dell'arte di Firthe colleghi, mi soffermo invece a sottolineare quanto mi sia piaciuta la fotografia e quanto abbia apprezzato la scelta del tema.<br />
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Con una tematica, la Seconda Guerra Mondiale, trita e ritrita, si è riusciti a estrarne una visione nuova e insolita. Il fronte asiatico (che personalmente non ho mai nè studiato nè sentito) e le sue difficoltà, i prigionieri di guerra considerati schiavi per costruire quella che adesso è una realtà: la grande ferrovia.<br />
A questa ambientazione storica, si è sovrapposta una storia reale e si è scavato nell'anima di un soldato giovane e sognatore che, in seguito alle torture e alle privazioni subite, è diventato un uomo silenzioso e tormentato.<br />
La ricerca di risposte e di una vendetta, l'amore di una brava donna, il supporto di un amico, condiscono il tutto di quei temi universali e cari ai più.<br />
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Bello, vale il prezzo del biglietto!<br />
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Buona visione!<br />
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Seyaseyahttp://www.blogger.com/profile/05948019562006946918noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6361907000456796227.post-73968255455091281682014-09-11T13:25:00.000+02:002014-09-11T13:25:31.032+02:00teoria o pratica?Leggevo 10 minuti fa un intervento di Saviano sull'Espresso sulla riforma della scuola.<div>
Premesso che non ho capito quasi nulla della riforma, uno dei concetti che condivido con Saviano è "Non sapevo cosa fare, così ho fatto una riforma della scuola".</div>
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Io sono uscita dal Liceo appena in tempo per salvarmi dalla Moretti e ho visto da fuori tutte le successive modifiche. </div>
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Adesso che lavoro (cioè, finche non finiscono lo stage e la stagione in aeroporto) mi rendo conto quanto sia limitata la formazione che ho ricevuto. Non parlo solo di Liceo, ma anche di università.</div>
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O meglio, non limitata, quanto piuttosto bah, non saprei neanche come definirla!</div>
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Lavorando in aeroporto mi rendo conto che alla gente con cui comunico in lingua poco (più o meno dai) interessa che io usi una perfetta consecutio temporum o che la mia pronuncia sia oxfordiana. Cose su cui invece ho perso ore e ore sui banchi di scuola e università, quando avrei piuttosto avuto maggior bisogno di ampliare il lessico.</div>
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Lavorando qui in stage, mi rendo conto che non interessa a nessuno che io programmi in 25 linguaggi diversi o che abbia fatto certificazioni informatiche diverse.</div>
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Qui usiamo Excel (non una versione Pro, ma proprio quello casalingo!) per l'ottanta percento del tempo.</div>
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Alla faccia della modernità e dell'efficienza lavorativa!</div>
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Che poi io stia lavorando con dei metodi preistorici, va beh, è questo posto che funziona ancora a pennino e carta lavorata a mano.</div>
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E la cosa che mi fa arrabbiare, è che ai colloqui o sugli annunci di lavoro ti chiedano tutte queste abilità e certificazioni, che poi non ti aiuteranno minimamente.</div>
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Mi rendo conto che l'esperienza pratica è assolutamente necessaria.</div>
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Le riforme, i progetti scolastici e tutte le menate sono importanti e indispensabili ma per lavorare servono stage e periodi sul fronte lavorativo. </div>
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C'è tutta una generazione che arriva a 27 anni, senza aver mai portato una pizza ad un tavolo o presentato una fattura a un commercialista.</div>
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La maggior parte dei miei amici sono tra questi.</div>
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E non capiscono me che mi nego alle uscite perchè sonoo stanca dopo 8-9 ore di lavoro.</div>
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Bisorrebbe dare fondi e strutture per uniformare il sistema scolastico ma poi buttare soldi nella produzione, perchè limitandosi a riformare la scuola e facendo sentire i ragazzi mai abbastanza qualificati (Dio solo sa quante volte mi hanno fatto sentire un'idiota ignorante), li costringerai ad uscire da questo paese.</div>
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Non capisco se sono solo io a pensarla così.</div>
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Se potessi inventare la mia scuola ideale, ora come ora, sarebbe un mix equo tra praticità e problemi reali, e la meraviglia storica, artistica e letteraria.</div>
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Perchè ..</div>
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<i>"O frati", dissi "che per cento milia </i></div>
<i>perigli siete giunti a l'occidente,<br />a questa tanto picciola vigilia<br /><br />d'i nostri sensi ch'e' del rimanente<br />non vogliate negar l'esperïenza,<br />di retro al sol, del mondo sanza gente.<br /><br />Considerate la vostra semenza:<br />fatti non foste a viver come bruti,<br />ma per seguir virtute e canoscenza". </i><div>
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Seya</div>
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PS: in onore di Mela, sto rileggendo i Viceré!</div>
seyahttp://www.blogger.com/profile/05948019562006946918noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6361907000456796227.post-15445931024506899862014-09-08T13:34:00.000+02:002014-09-08T13:35:08.397+02:00Io sono un gatto<span style="background-color: #4c1130;">Il romanzo è stato scritto nel 1905 in Giappone da <span style="font-family: Arial, Verdana, Helvetica, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 1.1em;">Natsume Soseki e ha per protagonista un gatto che vive in casa della famiglia di un insegnante di inglese.</span></span><br />
<span style="background-color: #4c1130;"><span style="font-family: Arial, Verdana, Helvetica, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 1.1em;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Verdana, Helvetica, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 1.1em;">La storia non ha un vero e proprio filo conduttore od una trama che evolva nel tempo, però rappresenta lo spaccato della vita di inizio secolo scorso in un mondo completamente da quello vissuto in Europa.</span></span><br />
<span style="background-color: #4c1130; font-family: Arial, Verdana, Helvetica, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 1.1em;">Ci si muove in risciò o vetturine, si indossano kimono, si scrivono haiku e si recita il no.</span><br />
<span style="background-color: #4c1130; font-family: Arial, Verdana, Helvetica, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 1.1em;">O meglio, questo è quello che fa il padrone del gatto, strambo personaggio che si crede più colto e versatile di quanto sia in realtà.</span><br />
<span style="background-color: #4c1130; font-family: Arial, Verdana, Helvetica, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 1.1em;">Uomo di poche abilità ma tanti giudizi, il professore è circondato da una combricola di amici strani che gli fanno visita continuamente e alterano quelle che sono le sue certezze su una realtà in continuo mutamento.</span><br />
<span style="background-color: #4c1130;"><span style="font-family: Arial, Verdana, Helvetica, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 1.1em;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Verdana, Helvetica, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 1.1em;">Personalmente ho trovato la traduzione (non posso parlare diprosa, non avendolo io leto in lingua originale) un pò pomposa e pesante.</span></span><br />
<span style="background-color: #4c1130; font-family: Arial, Verdana, Helvetica, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 1.1em;">La storia è accattivante e il punto di vista anche, eppure finisce in secondo piano quando la palpebra ti cala per i ghirigori stilistici inseriti.</span><br />
<span style="background-color: #4c1130; font-family: Arial, Verdana, Helvetica, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 1.1em;">Che poi, 'sto gatto, sarebbe da fargli fare un viaggio di sola andata per Vicenza in alcuni momenti.</span><br />
<span style="background-color: #4c1130; font-family: Arial, Verdana, Helvetica, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 1.1em;">(Visentin magna gati!).</span><br />
<span style="background-color: #4c1130;"><span style="font-family: Arial, Verdana, Helvetica, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 1.1em;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Verdana, Helvetica, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 1.1em;">Boh, provate a leggere e poi fatemi sapere!</span></span><br />
<span style="background-color: #4c1130;"><span style="font-family: Arial, Verdana, Helvetica, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 1.1em;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Verdana, Helvetica, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 1.1em;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Verdana, Helvetica, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 1.1em;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Verdana, Helvetica, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 1.1em;">Seya</span></span>seyahttp://www.blogger.com/profile/05948019562006946918noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6361907000456796227.post-44919414594484508172014-08-29T13:33:00.001+02:002014-08-29T13:35:06.985+02:00di maestri e insegnantiStavo leggendo il blog di Mel e le sue vicissitudini con le supplenti della sua infanzia, quando mi sono tornate in mente la maestra Lucilla e la maestra Francesca.<br />
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La prima era la mia maestra di "tutto tranne lingue" alle elementari (tutti i cinque anni), la seconda la maestra di inglese dalla terza alla quinta elementare.<br />
Premettendo che ho fatto una scuola a metodo Montessori alle elementari, ho dei bellissimi ricordi di entrambe.<br />
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La prima era un vulcano di idee e di attività.<br />
Sulla trentina, single a vita, amante del Messico, con un grosso orecchino piumato a metà dell'orecchio destro. Mi ha insegnato a scrivere e a contare. Mi ha insegnato la grammatica e la storia.<br />
Ho ancora il sussidiario che usavamo in classe e quasi in ogni pagina c'è un ticket colorato che lei assegnava per ricordarci di vedere altre fotocopie o altre fonti che man mano ci forniva.<br />
Mi ha fatto amare la storia e l'evoluzione della civiltà come neanche Philippe Daverio potrebbe.<br />
Ero malata di egittologia. Sapevo tutto delle mummie e dei riti funebri dell'Antico Egitto.<br />
Ci insegnava anche scienze, ma solo le gite e le visite che facevamo, riuscivano a farmi apprezzare la materia.<br />
E la grammatica.<br />
Credo di essere una delle poche persone rimaste che sa fare l'analisi grammaticale-logica-del periodo a occhi chiusi.<br />
Il metodo Montessori ha aiutato, ma la sua grinta e la sua dedizione hanno fatto il 90% del lavoro.<br />
In quinta, alle soglie dell'esame di fine anno, ha regalato a ciascuno un libercolo. Il mio era un libro di poesie con un suo messaggio sulla prima pagina: "Per amare il mondo, devi guardarlo ogni giorno come se uscissi per la prima volta di casa".<br />
Che avesse già percepito il mio tormento futuro?<br />
Alcuni anni fa, durante la pausa di uno spettacolo teatrale, sentii le mie vicine di posto parlare di una maestra che corrispondeva alla sua descrizione. Sembrava fosse malata.<br />
A maggio ho avuto la conferma che è mancata per un tumore qualche anno fa.<br />
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La maestra Francesca era di tutt'altra pasta. Dolce e posata, era giovane e inesperta quando è arrivata nella nostra classe ma con la sua flemma e gentilezza ci ha conquistati.<br />
Studiavamo inglese già dalla prima elementare ma, se prima di lei ci limitavamo a imparare vocaboli e far disegni con didascalie in inglese, con lei abbiamo iniziato a masticare la lingua.<br />
E quindi giù di grammatica e di dialoghi in inglese. E canzoni!<br />
Ogni giorno, o quasi, tornavo a casa con una canzone da ascoltare e completare il testo.<br />
Se ho un buon orecchio per la lingua, devo ringraziare la maestra Francesca.<br />
Sempre a maggio di quest'anno però la doccia fredda.<br />
Aveva 42 anni, questo dicembre, e moriva in ospedale di anoressia.<br />
Ci sono rimasta malissimo.<br />
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Eppure seppur con un pò di tristezza, ricordo con affetto queste due donne.<br />
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Seya<br />
<br />seyahttp://www.blogger.com/profile/05948019562006946918noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6361907000456796227.post-18268108596731911672014-08-25T13:57:00.001+02:002014-08-25T13:57:16.388+02:00 L’incolore Tazaki Tsukuru e i suoi anni di pellegrinaggioL'ultimo romanzo di Murakami è, come tutti i suoi libri, una storia a più strati.<br />
Ci si può limitare a leggerne la trama e ad assaporare il banale cammino di rinascita di un protagonista anonimo che ha subito una forte perdita, i suoi amici del cuore, e che anni dopo fa luce sulla vicenda grazie alla donna che ama.<br />
Si può arrivare al primo strato e capire che il percorso del protagonista è una rinascita che prevede l'affrontare tutti i grandi temi tragici della vita: la sensazione di abbandono, la depressione, la solitudine, la paura del rifiuto, l'incapacità di capire i motivi più profondi delle proprie e delle altrui azioni.<br />
Si può giungere al secondo livello, quello musicale, e riconoscere che Listz e la raccolta de "Gli anni di Pellegrinaggio" a partire dal paese del male fino alle vacanze in Italia, sono il liet motive di un personaggio che, come tutti i personaggi di Murakami, non capisce nulla di musica ma vive dentro di sé le emozioni di alcuni pezzi poco noti ma molto profondi.<br />
E poi c'è l'ultimo strato, o almeno quello a cui sono arrivata io, anche con l'aiuto di critici ben più colti e completi di me: i colori.<br />
Tazaki si autodefinisce l'Incolore. il motivo più immediato è la mancanza di un ideogramma "colore" nel proprio nome, mentre tutti i suoi amici ne hanno uno; il motivo più profondo è che in lui, a differenza che nei suoi amici, non ci sono caratteristiche preponderanti. E' un ragazzzo normale, talmente normale da essere anonimo.<br />
Poi da grande la sua anonimità diventa universalità.<br />
Chiunque può essere Tazaki.<br />
E il percorso di rinascita che intraprende nel libro è come una passeggiata nell'arcobaleno. Dal nero della disperazione, al grigio delle ombre di Haida e dei suoi sogni agitati, al rosso della passione per Sara e la presa di coscenza, il verde della sincerità di un amico che, ad anni di distanza, ammette gli errori del passato e le nuove consapevolezze del presente, al giallo della nuova felicità.<br />
Ma non si raggiunge il bianco.<br />
Perchè in Giappone, il bianco, e quindi Shiro, sono sinonimo di morte.<br />
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Buona lettura!<br />
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Seyaseyahttp://www.blogger.com/profile/05948019562006946918noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6361907000456796227.post-88119526020046589792014-08-19T13:43:00.000+02:002014-08-19T13:43:18.276+02:00Dallas Buyers ClubDallas buyers Club è uno di quei film che nelle afose serate di agosto, attira una folla variegata e variopinta, tenendola seduta sulle scomodissime sedie di plastica per due ore.<br />
In realtà in dirittura d'arrivo, la palpebra cala e i piedi chiedono pietà, ma voglio credere sia a causa del caldo e dell'orario.<br />
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Inizia velocemente, rallenta nel frattempo per far spiegare le dinamiche burocratiche con cui litiga il protagonista, punta un faro silenzioso sulle vicende personali dell'uomo e conclude in pochi minuti.<br />
Il format della storia è già stata vista, quello che mi ha reso particolarmente sorpresa è stata l'interpretazione di Matthew McConaughey.<br />
Abituata come sono a vederlo come il bello del film e più raramente come attore serio e completo (ricordiamo per dovere di cronaca il bellissimo Il Momento Di Uccidere), qui ha fatto tutt'altro.<br />
Magro come un grissino e irriconoscibile, ha dato una prova di grande maestria recitativa, calandosi nei panni di un rozzo ma intelligente texano malato di AIDS che rifiuta la cura a base di AZT e propone, supportato da un bravo e serio medico, una cura più naturale e rinforzativa.<br />
La storia affonda le radici nelle vicende di una persona relamente esistita e che con i suoi sforzi, e quelli di anche qualche altro malato, ha permesso di rivedere la diagnosi sui malati di HIV.<br />
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Non parlo oltre della trama, anzi, invito tutti a vedere il film, anche solo perchè abbiamo nella stessa pellicola due Oscar, Matthew e Jared Leto, quest'ultimo grande amore della mia vita (almeno a livello platonico) fin da Alexander.<br />
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Seyaseyahttp://www.blogger.com/profile/05948019562006946918noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6361907000456796227.post-12113079118732736022014-08-11T13:12:00.000+02:002014-08-11T13:12:28.102+02:00positivitàSono in ufficio da sola con niente da fare. Nell'altro reparto regna il caos. Ho aperto la porta per dichiararmi disponibile per qualunque tipo di collaborazione e aiuto ma ho fatto dietrofront lanciando un debole messaggio "se avete bisogno, io ci sono".<br />
Sono qui, isolata nel magazzino, a leggere e fare piccoli lavori secondari.<br />
E a pensare.<br />
<br />
Tanti pensieri, alcuni tristi, alcuni già più positivi.<br />
<br />
Ho due lavori (cioè uno stage e un lavoro a chiamata..molto frequente!) e la cosa mi fa piacere. Guadagno qualcosa, imparo e mi confronto.<br />
Le soddisfazioni però sono proprio poche.<br />
Appena ho idea di essere maggiormente considerata, subito ricado nel vuoto.<br />
Qui in azienda (lo stage), mi sento invisibile. Sono quel fantasma che nessuno vede o sente ma che esegue tutti i lavori lunghi e di routine. E le cui iniziative personali sono proprio poco valutate.<br />
Ho provato, timidamente - meglio sottolinearlo -, a suggerire dei diversi modi per gestire questo o quello ma non sono stata minimamente valutata.<br />
Settimana scorsa sono tornata a casa in lacrime perchè la frustrazione è un boccone pesante da digerire.<br />
Il lavoro in aeroporto mi soddisfa maggiormente, per alcune cose, e mi permette di fare una cosa che durante la settimana proprio non faccio: parlare.<br />
Ho conosciuto persone meravigliose e sorprendenti, di fronte alle quali spesso mi sento inadeguata. Eppure mi diverto.<br />
Però a livello lavorativo non mi sembra di progredire. Per carità, non è un lavoro che richieda chissà quali doti, al di là di quelle linguistiche, però davvero è pesante (anche fisicamente) restare 6-8 ore nella stessa postazione (e posizione!).<br />
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Lavoro 9 giorni su 7 e nessuno sembra notarlo.<br />
Non un complimento, non un segno di comprensione se mi nego per un'uscita o torno a casa prima.<br />
Inevitabile dal momento che sono circondata da persone che studiano e non hanno mai lavorato, però tesori miei!<br />
Senza contare che nell'arco di 3 giorni ho visto e interagito con due vecchie conoscenze che, con la loro sola presenza, hanno la capacità di distruggere tutte le mie fragili convinzioni.<br />
Se le ho allontanate da me, ci sarà un motivo, no?<br />
<br />
E l'unica persona con cui vorrei parlare, uscire e confrontarmi è in vacanza e non me la sento di disturbarla.<br />
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Soprattutto vorrei che il mondo intero smettesse di preoccuparsi per la mia mancanza di relazioni sentimentali. L'altra sera stavo per replicare in maniera molto scontese a Medico per la sua domanda "E tu nessuna novità di cuore?". Come se io dovessi per forza essere la metà di una coppia.<br />
Io non mi basto, questo si sa, però non ho nè il carattere nè l'interesse (nè il tempo) di portare avanti la ricerca di una metà.<br />
Devo ancora imparare a stare bene con me stessa! Figuriamoci quando mai riuscirò a stare bene con gli altri.<br />
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Intanto leggo e studio.<br />
Le uniche cose che mi danno sicurezza e creano in me la percezione di avere uno spessore.<br />
E questi sono i miei veri pensieri positivi.<br />
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seya<br />
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<br />seyahttp://www.blogger.com/profile/05948019562006946918noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6361907000456796227.post-25995125939141031932014-08-05T13:20:00.001+02:002014-08-05T13:20:07.602+02:00il CapoLa domanda del giorno è: perchè il mio Capo, che dovrebbe essere in ferie, si presenta in ufficio e rompe l'anima?<br />
<br />
<br />
<br />
Seyaseyahttp://www.blogger.com/profile/05948019562006946918noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6361907000456796227.post-87174035201737046792014-07-29T13:28:00.001+02:002014-07-29T13:28:47.498+02:00Fuochi d'artificioAmmetto di essere partita prevenuta ma di essermi convinta sapendo che io, con Guida e i Volontari, sto da dio.<br />
Destinazione: sagra di Rovolon, sui Colli Euganei.<br />
Situazione: sagra di paese, moderatamente popolata, cena rustica e buona, anche se un pò scarsa di porzioni e tanta birra.<br />
Sorpresa: i fuochi d'artificio!<br />
<br />
Era segnalato uno spettacolo pirotecnico e si sapeva che ci sarebbe stata una bella scena in cui natura, notte fonda e fuochi colorati avrebbero creato un quadro unico.<br />
Ma non mi aspettavo una scena come quella poi vista.<br />
<br />
Il profilo dei Colli, gli alberi nella immediata vicinanza, la notte scura e lampeggiante per l'imminente temporale.<br />
E i fuochi a pochi metri.<br />
Dritti sopra la testa.<br />
Io con la testa completamente ruotata all'indietro per poter vedere tutte le luci.<br />
La bocca spalancata e le braccia incrociate a trattenere i brividi.<br />
La musica in sottofondo.<br />
Una sensazione ineffabile di piccolezza.<br />
<br />
Da riproporre l'anno prossimo.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Seya<br />
<br />seyahttp://www.blogger.com/profile/05948019562006946918noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6361907000456796227.post-91193148466813529672014-07-25T13:24:00.000+02:002014-07-25T13:24:05.153+02:00A sud del confine, a ovest del soleIl libro di Murakami ha tutti i tratti caratteristici dell'autore. Prentesi aperte, finali non chiusi, narrazioni a più livelli.<br />
E' un Murakami a tutti gli effetti.<br />
Però in un certo senso mi è piaciuto più di altri suoi libri.<br />
Come se avesse fatto un salto in avanti rispetto a Norwegian Wood, che già mi aveva lasciato molto piacevolmente colpita.<br />
<br />
Parla (in prima persona) di un ragazzo e della sua crescita dall'infanzia fino alla maturità. O alla presunta tale.<br />
Sì, perchè in Hajime resta sempre un vago sentore di inadeguatezza che lo aveva attanagliato fin da bambino.<br />
Nato figlio unico in un periodo in cui tutti avevano fratelli, Hajime si scontra con una ragazza (prima bambina poi adulta) che è una contraddizione vivente.<br />
Nella vita non conosce mezze misure e vede il mondo diviso in bianco e nero, però poi ricorrono nella sua dialettica termini come "forse" e "qualche tempo", che sono tutt'altro che netti.<br />
Lei vuole da Hajime tutto, che lasci moglie e lavoro, ma poi non gli lascia niente, neanche un vecchio disco jazz.<br />
E Hajime impara con sofferenza e tensione morale che accettare il grigio della vita è, forse, sinonimo di vera felicità.<br />
Ma quanto male fa lasciare il bianco/nero?<br />
<br />
Domanda aperta, detta e non detta. O almeno, domanda che io ho estrapolato dalla lettura del libro.<br />
E non è sbagliata.<br />
Accettare il grigio significa anche rinunciare al vero grande amore, ma impossibile, per abbracciare l'amore sereno e costante di qualcun'altro. Stesso per il lavoro e per i sogni.<br />
Ed è difficile.<br />
<br />
Saranno i parallellismi con il mio status, più mentale che altro, attuale a farmi fare certi ragionamenti ma il libro proprio qui si sofferma.<br />
Chi ha il coraggio di andare sempre più a Sud e conoscere cosa c'è effettivamente a Sud del Confine, oppure di volgere lo sguardo a Ovest e scoprire da cosa è composta la terra a Ovest del mondo?<br />
<br />
Qualcuno di radicale e forte, rispondo io.<br />
<br />
Se esiste, aggiungo.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Seyaseyahttp://www.blogger.com/profile/05948019562006946918noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6361907000456796227.post-84526229003972707302014-07-24T13:02:00.000+02:002014-07-24T13:02:55.314+02:00ablaréIl mio corso di spagnolo serale è finito ieri.<br />
E già non so come trascorrere le mie serate.<br />
Oddio, poter stare un attimo in casa e andare a doormire presto, non mi spiace di certo.<br />
Però adesso ricomincerà il balletto delle uscite e del vedersi che, per quanto mi faccia piacere, a volte mi rende antipatica perchè un orario per uscire, vedi le 22, che per Angioletto e co è normale, per me è la morte.<br />
Io a quell'ora devo già essere con un piede in camera da letto se il giorno dopo voglio essere vagamente vigile sul lavoro.<br />
<br />
Lavoro..<br />
<br />
Mah, mi sembra che questo periodo io sia più lamentosa del solito! La verità è che qui posso sfogarmi, fuori mia madre o chi per essa, mi fermano, stoppano, si intrufolano e non mi permettono di concludere un ragionamento.<br />
<br />
Poi hanno anche troppa pazienza, eh!<br />
<br />
L'ultima del mio Capo è che "siamo in Italia, scriviamo in italiano" anche se il cliente in questione è austriaco. Proprio un modo progressista di pensare.<br />
La Strana invece è in agitazione perchè cambiano le etichette (notiamo la serietà della questione) per le spedizioni.<br />
Fosse per me cambierei il modus operandi da zero. Ho anche un paio di idee concrete e le scrivo nel quadernino man mano che prendono forma.<br />
Il problema è a chi proporle.<br />
Il mio Capo non è assolutamente in grado di capirle.<br />
Il suo Capo non mi dà minimamente attenzione.<br />
Il Gran Capo è carino e gentile con me ma, per quanto buono, è proprio svampito!<br />
<br />
Devo capire come muovermi.<br />
<br />
<br />
Intanto leggo e vado avanti.<br />
Al momento sul mio comodino, o meglio sulla mia scrivania, c'è<i> A sud del confine, a Ovest del sole</i> di Murakami. Bello!!!!!<br />
<br />seyahttp://www.blogger.com/profile/05948019562006946918noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6361907000456796227.post-35095344625352704792014-07-21T13:21:00.001+02:002014-07-21T13:21:14.256+02:00RedentoreE' passato un altro Redentore.<br />
Altra cena in famiglia, altro Gran Pavese, altri fuochi, altro casino, altra nanna.<br />
La routine annuale non mi pesa nè mi deprime ma quest'anno ammetto di aver goduto proprio poco della sensazione di meraviglia e spensieratezza della festa.<br />
Stanchezza e sonno.<br />
Solitudine.<br />
Una famiglia che, per quanto bene le voglia, risulta ingombrante.<br />
<br />
Zia al solito ha preso in mano la situazione e ha deciso, cucinato, comandato, brontolato.<br />
Mamma al solito si è lamentata.<br />
Papà al solito è arrivato per i fatti suoi e ha fatto quello che voleva lui, con i suoi tempi.<br />
Cugina al solito ha cercato di mantenere intatta casa sua.<br />
<br />
Sempre i soliti.<br />
Tutti e cinque.<br />
<br />
Non so se la cosa mi piaccia o meno.<br />
<br />
Lamentele a parte, i fuochi sono risultati belli e lunghi. Un pò calanti nella zona centrale ma con un finale con il botto, nel vero senso della parola.<br />
Neanche troppa gente, almeno dove eravamo appioppati noi.<br />
Soliti ragazzi ubriachi che disturbano e rovinano la serata ai più. Volevo proporre al più rumoroso del gruppo di buttarsi in acqua e verificare se così il cervello gli si riempiva di qualcosa, ma come mio solito ho lasciato perdere. Poi ho considerato che, viste le condizioni dei ragazzi, non ci avrei guadagnato niente di buono in una lite.<br />
<br />
Tornata a Ca mi sono fatta una gran bella dormita.<br />
<br />
Adesso sono in ufficio.<br />
<br />
<br />
<br />
Seyaseyahttp://www.blogger.com/profile/05948019562006946918noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6361907000456796227.post-59908194695843639142014-07-10T13:25:00.002+02:002014-07-10T13:25:56.155+02:00snobbismo culturaleVisto che lavoro tutti i giorni (ma proprio tutti tutti) in media 9h, ho pensato bene di iscrivermi ad un corso intensivo serale di spagnolo. Costicchia un pò per i miei gusti però ammetto, dopo due lezioni, di trovarmi molto bene con l'insegnante.<br />
Inoltre a lezione siamo solo in tre e quindi riusciamo a parlare sufficientemente.<br />
<br />
L'ho iniziato per tanti motivi, e nessuno in realtà!<br />
La scusa di aggiornare il mio registro linguisticoper il lavoro aeroportuale durante i weekend e la necessità di non perdere una lingua che può sempre tornarmi utile.<br />
Poi c'è anche la necessità di far girare i due neuroni che mi ritrovo e che dopo 8h di un lavoro monotono e ripetitivo tendono alla fusione e alla staticità cerebrale.<br />
Per concludere, ovviamente, con il motivo più basso ed egoista: elevarmi dalla condizione di forza lavoro in um mondo maschilista e facilmente appagato.<br />
Non per cattiveria nè per alterigia, però sento l'ambiente che mi circonda limitato.<br />
Non mi sono mai considerata una snob e non mi sono mai comportata come tale ma questa mia scelta serale io la vedo come snobbismo culturale.<br />
<br />
Ed è aria fresca.<br />
<br />
Improvvisamente nella mia testa tante memorie, tante frasi e tanti piccoli tasselli di un puzzle si ricompongono.<br />
Il volontariato in Spagna, il sole di Manzanares, i colori della stanza da ridipingere, le risate con il gruppo internazionale. Ma anche le serate passate a studiare spagnolo.<br />
<br />
E ancora una volta mi sono ricordata che io sono altro.<br />
<br />
<br />
<br />
Seyaseyahttp://www.blogger.com/profile/05948019562006946918noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6361907000456796227.post-58166673183450035592014-07-08T13:24:00.001+02:002014-07-08T13:24:30.120+02:00non per sempreC'è una battuta di Burlesque che mi è venuta in mente stamane entrando in magazzino con la Strana: "non sarai la nuova arrivata per sempre".<br />
<br />
Ieri sera c'è stata una tromba d'aria non indifferente e, per me che ero a casa da sola, ha comportato pulizie e tapparelle chiuse fino a notte tarda.<br />
Stamattina, arrivando con la Strana in magazzino, individuiamo il Capo che girovaga per il locale a distribuire documenti e sfumacchiare. Si avvicina, saluta e si rivolge alla Strana per chiederle dei danni eventualmente subiti ieri sera.<br />
Io trasparente.<br />
<br />
Non ho potuto non pensare alla battuta di Cher e chiedermi quanto tempo deve passare (sono quasi due mesi) prima che io abbia uno spessore qui dentro.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Seyaseyahttp://www.blogger.com/profile/05948019562006946918noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6361907000456796227.post-9756485136186730912014-07-03T13:26:00.000+02:002014-07-03T13:31:01.209+02:00Talento Innato<a href="http://ilfromboliereentusiasta.files.wordpress.com/2014/07/image431.jpg?w=150&h=84" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="image431" border="0" class="alignright size-thumbnail wp-image-6158" src="http://ilfromboliereentusiasta.files.wordpress.com/2014/07/image431.jpg?w=150&h=84" height="84" style="-webkit-box-shadow: rgb(204, 204, 204) 4px 4px 12px; background: transparent; border-color: rgb(221, 221, 221) rgb(204, 204, 204) rgb(204, 204, 204) rgb(221, 221, 221); border-style: solid; border-width: 1px; box-shadow: rgb(204, 204, 204) 4px 4px 12px; display: inline; height: auto; left: -4px; margin-top: 0.5em; max-width: 100%; outline: 0px; padding: 3px; position: relative; vertical-align: baseline;" width="150" /></a><span style="background: transparent; border: 0px; clear: left; color: navy; float: left; font-size: 18px; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; margin-top: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><a href="http://ilfromboliereentusiasta.files.wordpress.com/2014/07/image431.jpg?w=150&h=84" imageanchor="1" style="float: right; margin-bottom: 1.625em; margin-left: 1.666em; margin-right: 0px;"><br /></a><a href="http://ilfromboliereentusiasta.files.wordpress.com/2014/07/image431.jpg?w=150&h=84" imageanchor="1" style="float: right; margin-bottom: 1.625em; margin-left: 1.666em; margin-right: 0px;"><br /></a></span><span style="background-color: white; font-size: medium; line-height: 23.399999618530273px;"></span><br />
<span style="color: blue;">Le regole del Premio sono:</span><br />
<span style="color: blue;"><br /></span>
<span style="color: blue;">1) Utilizzare il logo</span> (girate gli occhi a sinistra)<br />
<span style="color: blue;">2) Menzionare chi vi ha nominato…</span>Mel!<br />
<span style="color: blue;">3) Nominare 10 Blogger, nei quali scorgete la dote del Talento, notificando loro la nomination… Ognuno è libero di accettare o rifiutare, ma risparmiatemi eventualmente “recusazioni” di carattere cattedratico. Si tratta di un gioco. </span>Visto però che io non seguo le regole, lascio totale libertà a chi legge di partecipare e giocare, se ciò gli aggrada. Ammetto che però di alcune persone sarei curiosa di leggere gli scritti...Sì, Amedeo, parlo di te!<br />
<span style="color: blue;">4) Rispondere alle domande.</span><br />
<br />
<br />
Prima di partire con i quesiti però ci vuole una piccola prefazione. <br />
<br />
Io scrivo, e con "scrivo" intendo proprio storie, racconti e diari, più o meno da quando avevo sette anni. Era nata come emulazione di Cugina per la quale, anche se non mi crederà mai, ho un'attenzione particolare. All'epoca, lei adolescente, partecipava a concorsi amatoriali e scriveva storie che io non capivo.<br />
<br />
E ancora ho alcuni dubbi su dei passaggi.<br />
<br />
Ho continuato senza mai rendere nota questa mia inclinazione praticamente a nessuno. Ovvero non faccio leggere le mie cose. Mai. A nessuno.<br />
<br />
Sono cose mie su cui nessuno deve metter parola. <br />
<br />
<br />
Chiusa la prefazione, ecco le mie risposte.<br />
<br />
<br />
<b><span style="color: orange;">1) Quando hai capito di amare la “scrittura”?</span></b> Quando, una mattina, di molti anni fa, mi sono svegliata pensando a come rendere un passaggio di un racconto che all'epoca era in piena gestazione. Era come un attacco d'ansia, in senso buono. Non vedevo l'ora di attaccarmi ad un pezzo di carta (ebbene sì, solitamente, elaboro le prime cose a mano e poi nel trascrivere a pc faccio alcuni cambiamenti) per buttare giù mie idee. <br />
<br />
<span style="color: orange;"><b>2)Ti ispiri mai alla tua realtà?</b></span> No, o meglio non nel generale. Magari alcune scene o alcuni "background" sono legati alla mia realtà, ma in generale vivo in mondi completamente diversi dove, oltre ad avere il corpo di Nicole Kidman, ho il carattere di ferro di Frida Khalo e la vivacità intellettuale di Philippe Daverio. Scherzi a parte, non scrivo mai in prima persona e mai di me, ma tendo ad identificarmi con alcuni particolari personaggi. Inevitabile.<br />
<br />
<b><span style="color: orange;">3)Se potessi partecipare e vincere una competizione letteraria o fotografica importante, quale sarebbe?</span></b> Il giorno in cui parteciperò ad un concorso letterario, potete tranquillamente chiamare il 118 e rinchiudermi a Villa Tigli (Manicomio) perchè avrò dato di matto. <br />
<br />
<span style="color: orange;"><b>4)In cambio di una ingente somma di denaro, riusciresti a realizzare qualcosa lontanissima dalle tue corde? </b></span>Leggi risposta precedente.<br />
<br />
<b><span style="color: orange;">5)Ami sperimentare?</span></b> Decisamente sì, in ogni ambito della mia vita. <br />
<br />
<span style="color: orange;"><b>6)Offri qualcosa di inedito alle persone che ti seguono e credono nelle tue capacità?</b></span> Se parliamo di blog, mah, credo che l'unica cosa che io trasmetta sia uno scorcio su una piccola vita. Se parliamo di storie, il desiderio di trasmettere grandi ideali e soluzioni geniali ai problemi della vita è offuscato dalla incapacità (vigliaccheria) di pubblicare.<br />
<br />
<br />
<br /> Seyaseyahttp://www.blogger.com/profile/05948019562006946918noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6361907000456796227.post-79745464934289504442014-07-02T21:10:00.003+02:002014-07-03T13:35:01.369+02:00Fashion Blogger - correttoVisto che sono un genio, oggi, durante la pausa pranzo, mi sono messa a compilare il mio "selfie" fashion blogger dal terminale dell'ufficio.<br />
Ho hatto copia incolla con quello di Mel per avere l'ordine delle domande e poi mi sono buttata a comporre l'opera.<br />
Al punto di pubblicare, mi si scollega la sessione (perchè non si può usare internet in ufficio e quindi mettono i blocchi ad ogni azione). Quando la riapro, senza pensarci, pubblico e chiudo.<br />
Neanche riletto.<br />
Ho pubblicato il profilo di Mel (salvato per dio solo sa quale motivo).<br />
Rendiamoci conto quanto sono fusa..<br />
<br />
Questo per dire: Scusa Mel, non volevo appropriarmi del tuo fashion style. E scusate lettori, non volevo farvi credere di non indossare il giallo.<br />
<br />
Andiamo con il mio selfie!<br />
<br />
<span style="color: orange;"><b>La mia divisa</b></span>: Pantaloni. Sempre. Comodi, sportivi, tipo trekking. Solitamente neri o color panna. Lunghi. Qualche jeans. E t-shirt. Sempre in cotone e tinta unita, o con qualche stampa. Banditi pallini/quadratini/puntini e le righe. Amo le scollatura strane. Mai maniche lunghe. Se proprio ho freddo, indosso una felpa ma sollevo le maniche. Calzini bassi coloratissimi. Qualche camicia, sempre colorata.<br />
<span style="color: orange;"><b>I colori</b>:</span> Pantaloni neutri (neri o beige) ma maglie di tutte le tinte dell'arcobaleno, con particolare predilezione per arancione, rosso e giallo. Poco verde. Azzurro e blu ridotti all'osso.<br />
<span style="color: orange;"><b>Scarpe</b></span>: Sportive, in tela, tipo converse. E i miei intramontabili infradito in cuoio palestinese. D'inverno uno stivaletto Lumberjack del secolo passato (ma tanto comodo) per la neve. Adoro i tacchi ma li indosso proprio male. Poi, va beh, gli stivali da acqua alta.<br />
<span style="color: orange;"><b>Gioielli</b> e <b>accessori</b>:</span> Orecchini. Sempre. Dai più piccoli anonimi alle "sCione" zingaresche. Solitamente abbinati ai colori delle maglie. Pochissime collane. Mai bracciali o orologi (odio tutto ciò che mi "struscia" i polsi). Molti cappelli e qualche sciarpina. E le bandane!!<br />
<span style="color: orange;"><b>Sempre</b>:</span> Orecchini.<br />
<span style="color: orange;"><b>Mai</b>:</span> Guanti.<br />
<span style="color: orange;"><b>Cosa mi piace del mio guardaroba</b>:</span> che non esiste: ho un appendino anni Trenta per cappotti su cui appendo le grucce con i pantaloni. Le maglie sono stippate in un'anta.<br />
<span style="color: orange;"><b>Cosa vorrei cambiare</b></span>: magari qualche capo più elegantino.<br />
<span style="color: orange;"><b>Trucco</b>:</span> Quasi sempre gli occhi: matita, mascara e qualche ombretto. Mai rossetto o fard. Tanti disastri.<br />
<span style="color: orange;"><b>Ossessione</b>:</span> calzini colorati e bassi.<br />
<span style="color: orange;"><b>Negozi preferiti</b>:</span> Desigual per i colori e le fantasie ma le taglie mi fanno morire. In realtà poi compro a istinto, dovunque (tranne i negozi cinesi che emanano sintetico nell'aria) e quasi a qualunque prezzo. Se mi piace, lo compro. Poi al massimo il bancomat non passa e mi metto a pulire il pavimento per pagarmi la maglia.<br />
<span style="color: orange;"><b>Il prossimo acquisto</b>:</span> Dipende cosa vedrò la prossima volta che vado a fare la spesa...o che ne ho il tempo!<br />
<span style="color: orange;"><b>Un errore</b>:</span> I taccazzi (12 cm) per l'Arena. Mi hanno massacrato i piedi. E mi hanno fatto raggiungere quote elevate (2 metri verso il cielo)<br />
<span style="color: orange;"><b>Un sogno</b>:</span> Avere dei vestiti su misura. Sartoriali.<br />
<br />
<br />
<br />
Seyaseyahttp://www.blogger.com/profile/05948019562006946918noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6361907000456796227.post-42676607477550736292014-07-01T13:17:00.001+02:002014-07-01T13:17:31.624+02:00riepilogo odiernoNon sono morta. O meglio, sto soppravvivendo. se poi si vuole chiamarla vita, fate pure.<br />
Diciamo che dopo il periodo nero del "odio questo lavoro/posto/gente/tramtram" è arrivata la consapevolezza che è un lavoro e che sono fortunata ad avere qualcosa da fare invece di starmene in casa a deprimermi.<br />
<br />
In realtà la cosa non è poi così migliorata, semplicemente sto prendendo mano con alcune fasi del lavoro e mi metto sotto con quelle, cercando nel frattempo di assimilare più capacità ed abilità possibili.<br />
l posto continua a lasciarmi perplessa e per quanto riguarda la gente, mah, mera conoscenza. Nessuna complicità, nessun coinvolgimento.<br />
Anche colpa mia si deve dire..<br />
<br />
In ogni caso, i lati positivi sono che ho i soldi per iscrivermiad un corso estivo di spagnolo che mi serve per il lavoro in aeroporto e ho una macchina (cioè carmen di mia madre) quasi tutta per me.<br />
<br />
E sto leggendo.<br />
<br />
Uno dei motivi per cui scrivo poco è proprio questo: lavoro talmente tanto al pc che arrivare a casa e continuare a battere tasti su una tastiera mi deprime.<br />
E quindi leggo.<br />
Mi sono finita quasi tutto Wilbur Smith e ho letto un paio di Kinsella (lo so, non è alta letteratura, ma è divertente) che avevo lasciato indietro.<br />
Adesso ho un malloppo di libri di Terziani che Zia mi ha rifilato in vista di un'improbabile viaggio in Giappone per l'anno prossimo.<br />
<br />
Sono piena.<br />
<br />
More news should come soon!<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Seyaseyahttp://www.blogger.com/profile/05948019562006946918noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6361907000456796227.post-51820699650503918212014-06-09T13:23:00.001+02:002014-06-09T13:23:20.044+02:00cocoloco padovaIeri ho partecipato alla mia prima partita di wheelchair hockey, hockey in carrozzina elettrica. Era una dimostrazione, in quel della foresteria.<br />
GiC, il ragazzo a cui faccio ripetizioni, ha iniziato a praticare questo sport a Ottobre, riadattando la sua carrozzina da città e mettendoci tempo ed entusiasmo.<br />
<br />
La partita è una gara di autoscontri.<br />
Divertente ed entusiasmante, i ragazzi dimostravano voglia di partecipazione e grinta, correndo dietro la palla e spingendola con la carrozzina o con le mazze (chi può brandirle) verso la porta avversaria.<br />
<br />
La squadra di GiC è mista, sia ragazzi con disabilità fisica dalla nascita, sia ragazzi che in seguito a incidenti di diversa natura, si sono ritrovati in carrozzina.<br />
Eppure fanno gruppo.<br />
Merito dell'allenatore (molto interessante dal punto di vista fisico, tra l'altro) che ha voluto che i ragazzi fossero uniti e facessero cose insieme.<br />
<br />
E sono i campioni nazionali.<br />
<br />
<a href="http://www.cocolocopadova.it/" target="_blank">questo il sito della squadra</a><br />
<br />
Molto orgogliosa del mio GiC!!<br />
<br />
<br />
Seyaseyahttp://www.blogger.com/profile/05948019562006946918noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6361907000456796227.post-41089032555363703422014-05-23T13:26:00.002+02:002014-05-23T13:26:49.437+02:00frustrazioneIl lavoro, o meglio lo stage, procede.<br />
Alcune cose si stanno chiarendo e alcune pare stanno trovando una risposta. Tengo le orecchie aperte e gli occhi spalancati ma non cedo troppo sugli orari, primo perchè non ho la copertura inail oltre le 18 e lavoro in un magazzino pieno e popolato di macchinari, secondo perchè faccio lavori ripetitivi e noiosi, oltre che meccanici e alienanti e se non stacco, poi fondo.<br />
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Invece domani è il mio compleanno e lavoro in aeroporto. Primo turno con Cugina come capo.<br />
E' anche il suo compleanno.<br />
Le ho proposto di presentarci con la torta-cappello...<br />
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Sto pensando di proporre un cocktail facile e veloce per domani sera ma sono un pò scazzata.<br />
Ho voglia di lamentarmi.<br />
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Mela torna da Milano per le elezioni e mi ha chiesto (prima di sapere del lavoro) di trovarci dopocena con suo moroso perchè vuole cenare con i suoi.<br />
Sono stata zitta ma avrei voluto risponderle: "è il mio cazzo di venticinquesimo e ho avuto una settimana del cazzo, puoi mica trovare del tempo solo per me?"<br />
L'uso di volgarità dovrebbe far capire quanto mi sento frustrata.<br />
Angioletto mi ha proposto di andare a cena a casa sua con i suoi genitori lunedì. L'ultima volta che ho cenato lì, ho rischiato un colpo di allergia.<br />
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Non so che fare...<br />
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Intanto riprendo il lavoro sperando che le 18 arrivino presto.<br />
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Seya<br />
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<br />seyahttp://www.blogger.com/profile/05948019562006946918noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6361907000456796227.post-60144207097720870492014-05-21T13:37:00.000+02:002014-05-21T13:37:32.635+02:00alienazione..forse noDopo due giorni e una serata di sfogatura profonda, oggi sono arrivata in ufficio con un atteggiamento un pò diverso e mi sento meglio.<br />
Oddio, ancora non capisco niente e ancora mi sento isolata, ma sono giunta alla conclusione che invece di stringere i denti per evitare di far uscire la frustazione, mi metto con calma a chiacchierare con la Strana (così ho soprannominato la collega, il cui nome indica un particolare destino con me) e a farmi scivolare addosso il fatto che a volte sparisca con la chiave per la macchinetta del caffè. Magari si prende davvero solo un caffè però l'idea che faccia combricola senza propormi di, per lo meno, conoscere le/i tizie/i con cui si vede, mi manda un pò fuori di testa.<br />
Ma è Strana quindi cerco di non farmi impressionare...altrimenti addio pazienza.<br />
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Criceto ieri, santa donna che ha avuto pazienza con me e con le mie fisime, mi ha soprannominato "Signora delle Pare" e probabilmente non ha torto.<br />
Mi limito a ridere e a pensare che a volte farsi tanti problemi è un pregio: studi piani B all'infinito.<br />
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Seyaseyahttp://www.blogger.com/profile/05948019562006946918noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6361907000456796227.post-9195499514946211552014-05-19T19:45:00.000+02:002014-05-19T19:45:37.836+02:00alienazioneIl primo giorno di stage si è rivelata una delusione totale.<br />
Ero abituata alla logistica come qualcosa di intellettuale e simpatico, in cui devi pensare a cosa dare/fare per occuparsi dell'ordine della bottega.<br />
Ma ero abituata a volumi molto minori e ad occuparmi del lavoro dalla A alla Z.<br />
Qui invece non faccio altro che inserire numeri dentro schermate e tabelle excel.<br />
A un certo punto mi hanno proposto di fare buste, ho fatto i salti di gioia.<br />
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Lo so che la prima impressione non è vincolante e che io, per prima, do impressioni strane alla prima gente, però oggi veramente ho rischiato le lacrime tornando a casa.<br />
Spero che dormire bene questa notte mi faccia vivere meglio la giornata di domani. E spero che le cose migliorino.<br />
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Una delle cose peggiori è l'isolamento.<br />
Sono in un piccolo ufficio a due magazzini, due grandi magazzini, dal resto della struttura.<br />
E siamo in tre, oggi in due, e i magazzinieri della cooperativa entrano ed escono senza salutare.<br />
<br />Non ho idea di che faccia abbiano gli altri lavoratori e non so quando e come avvicinarmi.<br />
Domani mi porto il pranzo e cerco qualcuno con cui consumarlo.<br />
Se le cose dovessero risultare ancora difficili, mi porto una biblioteca di libri e me li godo nella pausa pranzo.<br />
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Magari invece le cose andranno bene.<br />
Non so, sono molto molto giù di morale. Ma bisogna ammettere che le aspettative erano alte: ho rinunciato ad un altro lavoro e un progetto Leonardo per questo.<br />
Mi auguro che ne valga la pena.<br />
Me lo auguro con tutto il cuore.<br />
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Seyaseyahttp://www.blogger.com/profile/05948019562006946918noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6361907000456796227.post-55102262029442037052014-05-18T14:02:00.002+02:002014-05-18T14:02:54.034+02:00Giornata contro l'omofobiaAnche con tutta la buona volontà del mondo, ieri proprio non sono riuscita a "festeggiare" o "commemorare" come ho sempre fatto.<br />
Ansia, giornata apatica, voglia di starmene sola a scrivere (impossibile), sonno arretrato e musei aperti di sera.<br />
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Troppo.<br />
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Troppi pensieri, troppe paure e tutto è andato a quel paese.<br />
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Avrei voluto scrivere una tiritera sull'importanza dell'uguaglianza, della non discriminazionione, della libera espressione, ma sarei risultata una in mezzo a tanti che dicono la stessa cosa.<br />
Perchè non si fa un provvedimento a livello europeo?<br />
In europa ci sono persone molto più avanti e intelligenti di noi, perchè non forzare la mano?<br />
Perchè non portano soldi.<br />
Perchè non conviene.<br />
Si parla tanto di lobby e interessi privati, però questi non si traducono poi per chi della lobby non fa parte e vuole solo vivere la sua vita privata, sentimentale e sessuale in sacrosanta pace.<br />
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Sinceramente sono stupita che la comunità di Padova, la più numeorsa dopo Roma, non abbia organizzato nulla. Ma poi penso a chi fa parte del comitato e scuoto la testa.<br />
Tanta disco, tanta festa e poca consapevolezza.<br />
A volte mi viene quasi voglia di prenderli a calci.<br />
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Mah, non so bene cosa dovrei dire e come dovrei articolare il mio pensiero, quindi la chiudo con una battuta sentita ieri sera, che mi ha lasciato amaro e dispiacere.<br />
Piazza dei Signori, Padova. Un casino inimmaginabile e una sporcizia che, né io né Cricetino, avevamo mai visto.<br />
Un ragazzetto, praticamente un bambino, richiama un suo amico con un sorriso ammiccante e canzonatorio<br />
"Ehi frocetto, vie 'n pò qui"<br />
Dietro di lui era sventolava una bandiera con su scritto NO OMOFOBIA, probabilmente dimenticata lì dalla manifestazione pomeridiana.<br />
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Mi ha messo tristezza e mi ha fatto sentire molto incompresa.<br />
Normalmente sarei andata lì ad attaccar rissa, ma ieri proprio non ero io.<br />
Sono tornata a casa con la testa pesante e ho dormito fino alle 9 passate.<br />
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Seyaseyahttp://www.blogger.com/profile/05948019562006946918noreply@blogger.com0