mercoledì 30 aprile 2014

Casting

No, non mi vedrete a Xfactor (anche perchè vi romperei i timpani ancor prima di avvicinarmi al microfono) o a MasterChef (Potrei anche farlo, ma non credo reggerei la pressione e le offese di Bastianich).
Ho fatto un casting per modelle di capelli. In sostanza mi pagano per farmi tingere e tagliare i capelli.

Ora, come voi sapete, io ho un pessimo rapporto con i parrucchieri. Sono talmente affezionata al mio Parrucchiere d'Infanzia che l'idea che qualcun'altro mi metta le mani nei capelli (letteralmente), mi fa un pò impanicare.

La cosa divertente però è ricordare le squinzie le smorfiose che si sono presentate.
Alcune tiratissime, alcune sciattissime, altre più spaventate di me, ma nel complesso tutte molto chic. Io sembravo una monaca paragonata a molte di loro.
Tacchi alti, canotte attillate e trucco ricercato, loro. Felpa calda, raffreddore e scarpe da ginnastica, io.
Sentirle parlare poi, è stato come ricadere al Liceo, quando tutte volevano andare in tv o sfilare per Tizio o Caio, e in sostanza far soldi.
Per loro sfortuna, la selezionatrice era una donna, anche piuttosto tosta, e poco interessata a profili e smorfie.
Cercavano capelli "difficili" da sistemare, non tette sode e tacchi alti. Per fortuna!

Ero divisa tra il desiderio di tornarmene a casa per curare il mio raffreddore (e magari sentire se quelli dello stage sono morti) e la curiosità di restare e vedere come sarebbe andata a finire.

Alla fine ho passato il casting: ho allontanate le smorfiose a suon di fiancate e starnuti.
E così l'11 pomeriggio mi faranno bionda. E mi pagano!

venerdì 25 aprile 2014

Le massime della mia insegnante di russo

ты можешь быть с частливой, только надо очень сильно этого хотеть.
Tu puoi essere felice, solo occorre (avere) molto forte il desiderio (di esserlo).


человек должем быть уверен в себе, должен умегь постабить на карту всё для того, чтобы мечта стала пеальностью.
Un uomo deve essere sicuro di sè, deve saper puntare sulla carta (poker) tutto, perchè il suo sogno diventi realtà.


-все женшины одинакавы-
-нет, женшины разные, просто нам нравятся похожие женшины-
-Le donne sono tutte uguali-
-No, le donne sono diverse, semplicemente a noi piacciono simili-


счастье похоже Hа короткое письмо от любимого: читается быстро, а заканчивается ешё быистрее...а слова так и остаются словами, а не реальчостью.
La felicità è simile ad una lettera breve da parte dell'amato: si legge velocemente, e finisce ancora più velocemente..e le parole così rimangono (solo) parole, mai realtà.



Seya

giovedì 24 aprile 2014

GiC goes on!

Le mie ripetizioni con GiC (il ragazzo con deficit neuro-motoria che seguo) continuano. Ora è in terza media e gli esami si avvicinano.
Sarà la Primavera, sarà la voglia che ha di andare ad un liceo e di non sentirsi troppo indietro rispetto agli altri, fatto sta che il suo rendimento, almeno per quanto riguarda la matematica è ottimo.
O meglio, dovrei dire, ottimo con me.

E' attento, segue, chiede, fa gli esercizi, ricorda le regole e le applica.
Il problema sorge davanti alla verifica.
Gli prende il panico e va in crisi.

Ho escogitato più modi per cercare di farlo sentire maggiormente a suo agio ma poche cose sembrano funzionare. Senza contare poi che la nuova insegnate di sostegno non è esattamente una cima in matematica, anzi.
Mi sono anche proposta di dare ripetizioni a lei, ma figuriamoci se se ne preoccupa!
Per lei GiC è uno dei tanti che ha seguito finora e se tutti sono passati indenni (!) all'esame, non è sicuramente lei il problema.
Avrei voluto tirarle i capelli.

Per me GiC è una piccola scommessa, oltre che un enorme orgoglio.
Vero, ha delle verifiche semplificate e vero, inetivabilmente i suoi voti, oggi come il giorno dell'esame, saranno accuratamente limati sulle sue capacità, ma è anche vero che il libro di testo è unico e se lui riesce a risolvere un'equazione difficile sul libro, lo fa esattamente come tutti i suoi compagni.
Ora, se lui non riesce neanche ad iniziare un'equazione semplice sulla verifica, cara la mia esperta, fatti da parte!

E' che non sono abilitata a seguire GiC durante le lezioni e le verifiche, ma veramente vorrei esserci e vedere in che modo si svolgono i fatti.

Morale della storia, GiC ha ottimi voti per quanto riguarda l'orale e mediocri (per non dire pessimi) sullo scritto.
L'esatto contrario che con me.

Abbiamo metri di misura diversa ma le situazioni non possono essere così divergenti!

Spero di trovare una chiave o un qualcosa che permetta a GiC di fare i bellissimi esami che si aspetta e di ottenere i risultati che merita.


Seya

mercoledì 23 aprile 2014

attese

Mi stanno facendo dannare.
Mi hanno confermato lo stage ma non mi chiamano per la firma del contratto e la cosa mi manda in bestia...oltre che in ansia.
Anche perchè io ho già avvisato in giro, dicendo che durante la settimana (e per i prossimi sei mesi) avrei lavorato (e quindi ciao volontariato e lavoro in aeroporto) e prendendomi pacche sulle spalle da amici, parenti e conoscenti.
Insomma, al solito non sono riuscita a starmene zitta.
E ora ho il terrore che mi rimandino o che non mi chiamino mai più.
E io ho rinunciato a due lavori e un progetto leonardo per loro.

Ansia ansia ansia ansia ansia ansia!!!




Seya

sabato 19 aprile 2014

I love shopping... di libri

Chi di voi non ha letto la collana I love shopping? *Mani che si alzano da tutte le parti*.
Scherzi a parte, venire in Foresteria a me piace un sacco.
Basta nominare la località perchè io inizi a dormicchiare e sospirare pensando a quanto potrei leggere, dormire e mangiare. E cucinare!

Stamattina ho deciso di fare due passi, ma proprio veloci veloci in centro al paese. Dovevo prendere un regalino per Medico che, ormai un mese fa, ha compiuto gli anni.
Dopo la commissione, sono entrata nella purtroppo unica libreria del posto e mi sono smessa a spulciare.
Un pò di tutto, alcuni best seller e tanti libri religiosi.
Ho ordinato "streghe" della Gruber con l'idea che i 10€ del libro preferisco darli a loro piuttosto che ad amazon, ho letto le qurte di copertina di tutti i libri presenti, non religiosi per lo meno, e alla fine da una pila di libri ne ho scelto uno da comprare.
Rileggendo i titoli e scegliendo la mia preda mi sono resa conto di due cose:
a) io detesto comprare qualunque cosa (specialmente abbigliamento) ma comprerei vagonate di libri, e lo farei anche se non temessi una lenta e dolorosa (credo per scuoiatura) da parte di mia madre, altra fanatica di libri ma più concreta di me sugli spazi della nostra unità abitativa;
b) che amo generi estremamente diversi.

La rosa dei candidati variava da un saggio sulla storia antica ("In principio fu Troia") a un libro sulle religioni (Una sorta di "da dove vengono i credo del mondo"), passando per Murakami (quanto mi piace) e per una guida sulle casate reali europee (sia mai che mi trovi un principe, o una principessa).
E li avrei comprati tutti, con la buona volontà di leggerli tutti...un giorno.

Ma visto che tra Foresteria, Cà e Padova sono piena di letture, anche importanti, che non ho ancora portato a termine (o alla luce), mi sono limitata al sequel di "Educazione Siberiana", "Caduta Libera".

Ebbene sì, in una libreria religiosa ho comprato un libro che parlo di violenze, omicidi e mafia.
Ma il prequel è così bello!



Seya

mercoledì 16 aprile 2014

stage

Alla fine ho scelto il lavoro, o meglio lo stage. Sei mesi pagati, a Padova, lavoro che credo potrebbe piacermi.
L'alternativa era un Progetto Leonardo in Lettonia nell'ambito turistico. Sarebbe stata una bella esperienza, meravigliosa, ma anche una spesa.
Vorrei invece guadagnare qualcosa.
Alla fine questo è l'unico motivo per cui lo faccio. Per la mia indipendenza.
I miei non ne sono poi così contenti perchè mi avrebbero voluto in Lettonia e io ho sempre paura in questi casi perchè non voglio piegare la testa e ammettere che hanno ragione.
E ho paura per i parallellismi con la situazione universitaria.
All'epoca avevo rinunciato a Milano per non ricordo neanche più quale motivo e ancora adesso me ne pento.
Spero che le cose cambino questa volta.
E spero che lo stage inizi presto così smetto di domandarmi come sarebbe stato.



Seya

domenica 13 aprile 2014

Ansia

Il weekend volge al termine e l'inizio della settimana porta con sè nuove scelte, nuove sfide e forse una nuova vita.
Domani qualcosa potrebbe cambiare ma ho paura di scoprire in che senso questo avverrà.
Per quanto io mi sforzi di apparire la solita forte e diretta, in realtà mi rodo dentro e le poche persone che mi conoscono e con cui io mi apro, lo percepiscono.
L'ansia mi rode il fegato.
Incrociamo le dita.


Seya

martedì 8 aprile 2014

L'immagine della città europea

La mostra " L'immagine della Città Europea" è la dimostrazione di quante volte in Italia si facciano mostre bellissime e curiose ma prive di ogni intento didattiche e prive di un filo conduttore.

Il Museo Correr di Venezia ha messo insieme carte e mappe di alcune delle più famose città europee, principalemnte italiane a dire il vero, nonchè dei quadri che dovrebbero farci intuire come si presentassero le suddette ai viaggiatori.
In teoria la mostra presenta un profilo cronologico e si dovrebbe percepire un cambiamento dalle prime carte a inchiostro e buona volontà, fino alla cartografia stampata.

Ora, io mi chiedo, come diavolo si fa a capire nel profondo un'evoluzione così significativa e così importante senza uno straccio di spiegazione nè sonora (leggi audioguide o visite guidate) nè scritta (depliant, cartelli, denominazioni)??

Tra l'altro il Museo Correr ha una bella collezione di mappe e mappamondi antichi di reale pregio, quindi perchè non includerli nella mostra?
La risposta è semplice, per far pagare due biglietti, uno per la mostra, uno per il museo (che io e Cugina ci siamo girate tranquillamente perchè gratuito in quanto residenti).
Eppure avrebbe fatto un bell'effetto vedere, ad esempio, la matrice tipografica di una grande carta di Venezia e il suo risultato vicine. Invece, solo la carta, senza alcuna indicazione riguardo al fatto che il museo contenga anche la matrice.
E come questo, tanti esempi di piccole cose che si sarebbero potute fare per rendere la visita molto più istruttiva e anche interessante.

Il risultato? Un'accozzaglia bellissima e curiosa di carte e quadri da cui non si ricava molto.
Un peccato. Veramente.

Alla fine, non so se consigliare o meno la visita. Da una parte sì, perchè Bellotto è sempre bellissimo, perchè alcune cose sono curiose e perchè un giro per il museo de sconton fa sempre bene all'anima; d'altra parte sono 5€ che senza un minimo di spiegazione o senza un accompagnatore che due cose te le sa raccontare non vale la pena spendere.

Piccola nota divertente:
Davanti a questo quadro,
Io: "L'ho già visto...alla mostra di Bellotto!"
Curgina: "E' di Bellotto"
Io: "Sono un genio"
Cugina: "E' solo memoria"


Seya

lunedì 7 aprile 2014

Spring Awaking

Spring Awaking è un'opera teatrale di tale Frank Wedekind che il Teatro Goldoni di Venezia ha presentato la settimana scorsa in versione musical.
Allegro e frizzante, un pò retro ma con buon aggancio al moderno, racconta le vicende di un gruppo di ragazzi (anni 50-60??) alle prese con il sesso.
In una società in cui istituzioni e famiglie sono chiuse e poco liberali, i ragazzi si rivolgono domande e dubbi e si confrontano con le pulsioni che tutti i giorni agitano i loro animi.
Alla fine della storia, uno dei ragazzi si uccide perchè dilaniato dallo scontro giusto/perverso che è nella sua mente, un altro convince l'amico che l'amore omosessuale è divertente quanto quello eterosessuale, una ragazza è vittima di violenze paterne ma sta zitta per non finire come l'amica, allontanata di casa per vergogna, e una, ingannata dalla madre che non le ha mai spiegato nulla sul concepimento, non solo resta incinta, ma muore durante un operazione di aborto clandestino.

Al di là della storia e della oggettiva bravura dei ragazzi (cast molto giovane e dinamico) che hanno cantato dal vivo (con musica dal vivo) per due ore con salti e balli, la questione resta spinosa nel passato come oggi.

Ho sempre più la sensazione che la sessualità venga presa troppo seriamente fino ad una certa età (8-10 anni), poi alla leggera (fino ai 20-25) per tornare ad essere seri e contriti al riguardo superati i trenta.
Eccezioni escluse ovviamente.
Si pensa che i bambini debbano essere protetti e rassicurati (ma fino a che punto è una protezione e dove diventa un inganno?) che il mostro con un occhio solo (citazione "Runaway bride, ndr) non si occupa dei fanciulli, poi si passa alla fase "oh, mio dio, è meglio che diciamo subito certe cose ai ragazzi prima che ci portino la figlia della vicina incinta a tredici anni" e si chiudono gli occhi su comportamenti e atteggiamenti che andrebbero sorvegliati (non dico corretti, ma in alcuni casi ci starebbe anche). Poi la palla passa ai ragazzi stessi e le famiglie e le istituzioni non fanno più alcun commento.

Io non ho mai ricevuto una vera educazione sessuale, nè a casa (dove è tuttora un argomento simil-tabù), né a scuola dove le timide lezioni di educazione sessuale erano tutte incentrate sul "non fare sesso, che ti viene la gonorrea".
L'ho sempre vissuta male e la vivo ancora male.
Metà dei miei problemi con me stessa derivano da qui ma non ne faccio una colpa a nessuno.
Anzi, cerco di illuminare gli altri perchè non siano restii al contatto fisico quanto lo sono io.
E in questo mio sembrare mai scandalizzata o molto liberale di fronte alle vite sessuali altrui (della serie, mi sorbisco ore e ore di racconti altrui...mi voglio male!), la percezione che ho è che il sesso sembri il grande muro, il grande ostacolo fino alla prima fatidica volta, per poi passare ad un'allegra ginnastica, e finire a ventiquattro anni a dire "Oh, ma non riesco a vivere senza. Sono proprio una puttana!" (frase che ho sentito la settimana scorsa).
Per dover di cronaca, il mio campione non si limita a persone eterosessuali, ma comprende lesbiche/gay e un transessuale.

Se poi c'è di mezzo una relazione seria, il tutto assume necessariamente una visione emblematica.
E' tutto un ripetersi di "se lui mi lecca lì, non ti scoccia che lo dica?, allora vuol dire che mi ama davvero" e "se mi amasse davvero non vorrebbe mai che io la toccassi di dietro".
Quando si è in una relazione, tutto quello che succede tra le lenzuola è commisurato al più o meno amare l'altro.

Ma quand'è che si raggiunge l'equazione, essere porcelli nella nostra stanza da letto (o sull'amaca, o dove si vuole) non influisce sull'amore che proviamo?

Conosco più di tre persone (facciamo cinque considerando i miei genitori) che risponderebbero "quando si è dei pervertiti", dove la peccaminosa parola ha un'orrenda accezione.
A me fa quasi ridere.

Ho provato a chiedere a più di una persona se stessero bene con loro stesse in generale, ma anche riguardo alla loro vita sessuale, e la risposta quasi totale (dove il quasi è influenzato dalla birra e dal linguaggio colorito di certi miei confidenti) è "Io godo".
Della serie, che domanda fai?
Magari ci serve un altro decennio per arrivare a certe questioni.

Morale della favola, il musical è elettrico e dinamico, piacevole da vedere e ottimo spunto di riflessione su un argomento in cui il cervello è sempre l'ultimo chiamato a testimoniare.


Seya

venerdì 4 aprile 2014

tulipani

Mamma: "Seya, hai visto che belli i tulipani?!"
Io: "tulipani?"
Mamma: "Sì, sono sul terrazzo. Li hai presi tu!"
Io: "io?"
Mamma: "Si, in Olanda, in aeroporto quando siamo tornati dalla Svezia...li hai piantati tu!"
Io: "Ah.."