sabato 31 marzo 2012

Ripetendo

Giovedì mi chiama una mamma preoccupata per il rendimento del figlio in matematica e mi chiede di fargli un pò di ripetizioni.
Domando la classe e mi risponde che il pargolo fa la prima media.
Se non mi è caduto il telefono di mano, devo ringraziare i miei riflessi.
Ho accettato e ieri ho fatto un pò di matematica con il Marmocchio.

Io sono molto scettica sulle ripetizioni di fine marzo perchè di solito si tratta di casi irrecuperabili, però vista la classe che frequenta il Marmocchio ho accettato, anche perchè non ho mai avuto a che fare con ragazzini così giovani e la cosa mi ha incuriosita.
Io di solito solo la spiaggia di liceali depressi e privi di un minimo di logica matematica, con la crisi ormonale alle stelle e intrisi di pessimismo nerd "fuori è caldo e splende il sole, ma c'è solo ombra nel mio cuore".

Il Marmocchio è tutta un'altra faccenda.
 Le ripetizioni dovrei farle alla madre non al ragazzino che, per inciso, non ne ha assolutamente bisogno.

Avete presente quelle case da telefilm con la cucina in metallo e legno nero, le pareti bianche e prive di qualunque tipo di riquadro tranne che per un disperato orologio anche lui su cornice nera, e con il pavimento in piastrellato nero.
Ecco, questa è la casa.
Sembra che ci viva un single maniaco della pulizia.
Non c'è la minima traccia di colore, non c'è la minima traccia della presenza di un ragazzino di 11 anni e di polvere neanche l'ombra.

Quando sono entrata mi sono subito immaginata un ragazzino lindo e serio con poca voglia di parlare e tante lacune. In realtà, lindo e pulito lo è, e ha anche la camicia dentro i pantaloni, però è dannatamente curioso e sa perfettamente tutto quello che hanno fatto a scuola.
Abbiamo fatto un paio di esercizi insieme (di cose che io neanche mi ricordavo..i criteri di divisibilità!) e sono venuti senza problemi, così come le definizioni di geometria.
Credo gli dovrò preparare degli esercizi extra perchè mi par che quelli sul libro siano troppo semplici. O semplicemente, lui è bravo e la madre è apprensiva, visto che mi ha chiamato perchè nell'ultima verifica il Marmocchio ha preso un sette invece del solito dieci.

Che poi, la madre sembra una di quelle siorette depresse che girano per il centro con il cane piccolo e scemo al guinzaglio e pensano "la Rinascente l'ho vista ieri, oggi tocca a Prada..".  Qui manca il cane, probabilmente perchè sporca, ma il resto è praticamente azzeccato.
L'unica nota "colorata" della casa sembra la governante che ieri indossava una gonna a fiori e puliva un mobile (che era già pulito e non necessitava nessun ulteriore passaggio) e guardava la casa con sguardo vacuo alla "ho bisogno di lavorare e stringo i denti".


Mi sono ritrovata un pò spiazzata e anche vagamente a disagio però nessuno sembrava far caso alle mie scarpe sfondate o ai jeans che dopo tutti questi anni stanno su da soli.
Ho detto alla madre che secondo me il Marmocchio non ha bisogno di nessun aiuto e ce la può fare tranquillamente da solo però ha insistito perchè almeno una volta la settimana vada a fare un'oretta di matematica.
Per loro, secondo me, è uno spreco di soldi, per me è una vacanza.


Seya

giovedì 29 marzo 2012

Mondiali

Non sono molto sicura di riuscire a uscire viva dalla settimana.
Perchè? Perchè ci sono i MONDIALI!
Il vero problema è che nessuno sembra capire cosa questo significhi.
Per me significa che, no matter what, io le gare me le guardo.
Niente pranzo insieme ad Angioletto, niente risposte al telefono, niente serata con Principessa, niente volontariato da Guida, niente prove con i Burattini, niente gita di famiglia sui Colli.
E quando spiego il perchè mi guardano tutti come se fossi pazza.
Sì, in effetti lo sono.
Sono anche stronza ed egoista ma parliamo di 4 giorni all'anno.
E lasciatemeli, no?
Ci pensa già la Rai a rovinarmi questi giorni! Seriamente, potrei azzanare quello che ha organizzato il palinsesto (ieri mi hanno cancellato le ultime 4 coppie della gara dell'artistico per far vedere la serie D di calcio..credo di aver tirato giù tutti i santi del paradiso..).

Va beh, giusto per rendervi partecipi della mia passione, ecco un pò di performances!

 
Kanako Murakami, Ladies SP 
Lei oggi mi è piaciuta particolarmente...una gran carica!


 
Alena Leonova, Ladies SP
Io adoro questo programma e oggi mi è piaciuto anche più del solito!



 
 Volosozhar/Trankov, Pairs SP
Lui è troppo...troppo! E poi il programma è bellissimo..peccato per la caduta che però è anche molto comica!

 
Anna Cappellini/Luca La Notte, Dance SD
Non sono una loro fan, per niente, però ieri sono stati bravi!



Seya
 

martedì 27 marzo 2012

le 12 fatiche

Dopo lunga ed attenta riflessione, Seya e` giunta alla formulazione de


Le Dodici Fatiche di Seya nel Mondo della Matematica


1) Dormire sul Tappeto di Sierpinski

2) Trovare tutte le formulazioni del cognome "Chebyshev"

3) Mangiare la Pera di Riemann

4) Ballare una Martingale

5) Resistere al risucchio di un bacino di attrazione

6) Liberare i Booreliani dal dominio delle Famiglie elementari

7) Lavarsi con la Spugna di Menger

8) Cavalcare un vettore divergente

9) Salire la Scala del Diavolo

10) Percorrere una Passeggiata Aleatoria

11) Attraversare i ponti di Koninsberg

12) Giocare a calcio con una palla di Gershgorin


Seya

sabato 24 marzo 2012

due euro

Ieri sera non dovevamo fare le prove per lo spettacolo di burattini, lo dicevo io.

E è scesa da Trento in modo che, per la prima volta da Natale, fossimo tutti e cinque (Io, Principessa, E, EPGIC Jr, Bella) a provare lo spettacolo per la scuola elementare di Vicenza e ci siamo trovati tardi a casa dei due fratelli (EPGIC Jr e Bella) perchè questi due, stasera, hanno uno spettacolo di teatro e dovevano provare.
Ci siamo seduti attorno ad un tavolo per cercare di inquadrare e decidere le date ottimali per lo spettacolo e poi abbiamo chiamato la maestra di inglese.
E vai la secchiata di acqua fredda!
Sembra che lo spettacolo non si farà, lo scopriremo lunedì.

Allora, la scuola elementare (pubblica, ndr) ogni anno fa partecipare le sue quarte e quinte ad una rappresentazione teatrale, in inglese, di una compagnia madrelingua.
Bravissimi, giusto perchè lo sappiate.
La suddetta compagnia chiede 7.50euro a bambino.
Quest'anno molte famiglie hanno rinunciato alla spesa e la scuola, per non perdere l'aggancio, ha inserito nel progetto anche le terze e le seconde, ovvero le classi che noi "intratteniamo" con i burattini.
Ora molti genitori non vogliono pagare 2euro a bambino per il nostro spettacolo.

Ora, le questioni sono due:
1) La compagnia inglese è bravissima, bla bla bla...ma cosa vuoi che ne capiscano delle seconde di un intero spettacolo madrelingua? Non hanno le basi e l'attenzione per star dietro ad una rappresentazione teatrale. Noi abbiano un'esterna (Principessa) con tanto di volume al massimo per poterli controllare e coinvolgere nelle attività. Ed è già difficile..

2) Stiamo parlando di 2euro. Io non metto in discussione che ci siano delle famiglie per cui ogni spesa sia difficile, per cui ogni euro sia importante. Non metto assolutamente in discussione che il periodo sia difficile, anche se dopo 5 anni di commercio equo ed economia sostenibile, farciti da visione di programmi e inchieste come Report, Servizio Pubblico, Invasioni Barbariche, Presa Diretta e co, inizi a domandarti quanto di quello che ci dicono sia vero e quanto invece "al lupo! al lupo" ci sia.
Non lo metto in dubbio.
Ma stiamo parlando di due euro.
Due.
Una merendina costa di più! Non puoi evitare di comprare il succo di frutta a tuo figlio per una mattina e mandarlo a imparare qualcosa?

Ora, non voglio autoincensarmi o risultare più presuntuosa di quanto io sia veramente, però lo spettacolo è veramente bello.
E' molto curato e molto studiato, ad hoc per bambini delle seconde e delle terze.
Un'ora e un quarto durante la quale i bambini seguono la storia, hanno un punto di riferimento che di volta in volta li accompagna nella narrazione, hanno cinque attività diverse su cinque regole grammaticali diverse e ascoltano tanto inglese di base.
La storia è, a grandi linee, questa: Mr Rabbit e Mr Turtle (io) discutono su chi sia il migliore. L'esterna (e i bambini) propongono loro di fare una gara per decidere chi debba prevalere sull'altro e quindi partono. La tartaruga tranquilla, tranquilla cammina e arriva al traguardo, vincendo, mentre Mr Rabbit viene coinvolto di volta in volta da personaggi diversi in diverse attività.
La base è la storia della lepre e della tartaruga di Esopo (Fedro?) e i personaggi che Mr Rabbit incontra nel tragitto sono i protagonisti di favole famose: Mr City Mouse (attività sulle indicazioni stradali) da Il Topo di campagna e il Topo di città, The Big Bad Black Wolf (attività sulle preposizioni di luogo) da Cappucetto Rosso, Prince Frog (ancora io - attività sulle stanze della casa e i mobili) da La Principessa e il Principe Ranocchio e Don Donkey e Lady Cat (attività sui colori e i cibi) da I Quattro Musicanti di Brema.
Per concludere canzone in inglese con traduzione.
Ah, il tutto infarcito con musiche e canzoncine preparate appositamente per la storia.
Vi par poco?
Non li paghereste 2euro?

Ci siamo offerti di fare lo spettacolo ad un prezzo stracciato (ovvero al solo prezzo di benzina per arrivare a Vicenza con due macchine, stiamo parlando di 50 euro) che decideranno le maestre come tirare fuori però la cosa pesa.
Nessuno di noi si è buttato nell'impresa per fini economici, vi assicuro che con molto meno sforzo avremmo tutti guadagnato molto di più, però scoccia che anche per avere il minimo rimborso spese (che non tiene conto della strada macinata per fare ogni singola prova, delle pile per i microfoni, delle fotocopie e stampe dei copioni, delle casse nuove, delle mie scenografie) si debba lottare.

Siamo proprio messi male, o almeno questo è quello che vogliono farci credere.

Seya


mercoledì 21 marzo 2012

Vamos!


Datemi una S!
Datemi una P!
Datemi una A!
Datemi una G!
Datemi una N!
Datemi una A!
SPAGNA! SPAGNA! SPAGNA!

No, non sono impazzita, non ancora almeno.
Volevo colo condividere con il mondo virtuale la mia gioia: sono stata presa al SCI per un progetto belleeeerrrrrrrimo in Spagna.

Cos'e` il SCI? (Si`, proprio quello con cui vi ho messo alla prova intorno a Natale).
E` il Servizio Civile Internazionale.
Ho fatto domanda per un campo breve (15 giorni) in Spagna per quest'estate e mi hanno preso.
Quest'esperienza mi dara` il lascia-passare per fare domanda per un campo a lungo termine (parliamo piu` o meno di 9 mesi) da qualche parte nel mondo.
A me piacerebbe il Sud America ma ho l'impressione che (sempre che mi prendano) finiro` in Indonesia o Corea.
Ma di quello ci sara` tempo per parlarne.

Invece la Spagna e` praticamente dietro l'angolo!

Due settimane ad Agosto in un centro di accoglienza per HIV positivi con annesso centro di riabilitazione da tossicodipendenza.
Non male, direi.
Io posso scegliere se andare li` come "aiuto passivo" (il che significa cucinare, fare le pulizie o fare manutenzione) oppure come "aiuto attivo" (il che significa organizzare il tempo libero con attivita` e momenti ricreativi).
Indovinate cosa ho scelto?
Se mi rispondete "aiuto passivo" avete capito male come sono fatta: fare la colf (con tutto il rispetto per i/le colf) non e` nelle mie corde e mia madre puo` testimoniarlo.

Ora, hanno accettato la mia domanda e devo solo dare conferma una volta che avro` prenotato il volo di andata e di ritorno e gli annessi trasferimenti. Il che significa riuscire a capire come e` organizzata la rete ferroviaria spagnola, e il gioco e` fatto.
E non e` una cosa banale visto che, ovviamente, non saro` in un luogo "turistico" ma a Manzanares, nella Ciudad Real, in piena Mancia. Uno di quei posti che puoi scoprire solo lanciando una freccetta contro la cartina del paese.
Se qualcuno c'e` stato o conosce vagamente i luoghi, due dritte su come arrivarci senza spendere un capitale potrebbero tornarmi molto utili.
Finora ho visto che d'estate c'e` un unico treno da Madrid alle 20.30 di sera (alla faccia della zona turistica, eh?!), gli autobus sembra non siano ancora stati inventati e di aerei non ne parliamo. Sembra che l'unica alternativa al treno sia una macchina o un taxi ma vorrei evitare...vedremo!
Che poi, fara` un caldo assurdo visto che la zona e` nel pieno entroterra e tutta pianeggiante..per una che soffre il caldo, sara` dura!

Quando ho cercato tra i progetti quello che piu` mi ispirasse, questo e` uno dei primi che avevo addocchiato e il primo della mia lista di scelte per la comodita` (diciamocelo, due settimane in Mongolia sarebbero state difficile da organizzare) e un po` per la tematica.

Sia la tossicodipendenza che l'HIV sono temi che non ho mai affrontato o vissuto con nessun amico o conoscente. Sono curiosa, molto, forse affascinata, ma anche spaventata.
Non perche` penso possa succedere qualcosa, anzi, sono tranquillissima da quel punto di vista, ma perche` non so come reagiro`.
Andare li` e` per me una sfida, un modo per trovare e scoprire una Seya che non conosco. Forse si trattera` solo di ritrovare tratti di me che si sono oscurati con il tempo ma che so esserci, li` da qualche parte, pronti ad uscire e farmi fare il salto di qualita`, quel salto che mi portera` ad essere adulta.
Ho paura di non trovare questi tratti, di scoprire che sono stati cancellati dal tempo, dalla routine, dalla crescita.
Ho paura che due settimane non saranno sufficienti pero` l'idea di un campo piu` lungo, in un settore un po` piu` tranquillo, potra` aiutare.

Sono invece curiosa di arrivare, farmi i miei due giorni di formazione e iniziare a lavorare e darmi da fare. 

Ho deciso di non comunicare ancora niente a nessuno quindi sentitevi onorati: siete i primi a saperlo!
Per gli altri aspettero` che il biglietto del volo sia nelle mie mani.
Al momento le uniche persone che sanno la questione sono i miei (ovviamente..), Guida (ma non le ho ancora detto che mi hanno presa) e Gentleman (ma solo perche` mi ha tenuto al telefono per un'abbondante mezz'ora durante la quale mi sono lasciata fuggire la novita`).

Ho tante aspettative, forse troppe, pero` e` una bella cosa che abbia questo entusiasmo: ho passato troppo tempo languendo nel grigiore, ora e` il momento di risvegliarsi.
Dopotutto, e` arrivata la primavera!


Seya


domenica 18 marzo 2012

Trokadero

Come avevo anticipato, l'altra sera sono andata a teatro con mia madre a vedere il Balletto dei trokadero.
Avete idea di chi sono? Io no.
Sono arrivata, ho letto la brochure emi si sono illuminati gli occhi.

Balletto classico maschile. Maschile!!!

Comico. Da morire!

Nessuna donna. Oh, che liberazione!

Ovvero ruoli femminili interpretati da ballerini uomini, bravissimi, il tutto letto in chiave comica per ovviare alle ovvie mancanze/differenze della danza classica femminile (c'è 'na allitterazione di "v" in questa frase impressionante..).
Inutile dire che il divertimento è totale ed assicurato ma la meraviglia e il piacere di vedere il balletto maschile è impagabile.

Ma soprattutto è eccezionale vedere come il corpo maschile, ovviamente ben allenato, si adatti a forme e posizioni femminili in maniera quasi naturale. I muscoli si tendono, guizzano quasi, fino a creare le posizioni classiche, le punte vengono tirate e le gambe ruotano in modo innaturale ma estremamente flessuoso fino a concludere un perfette Arabesque.

Le cosce muscolose, i dorsali allenati, il collo largo sono gli unici indizi che possono tradire la virilità dei ballerini.
Inoltre la natura internazionale multiculturale della compagnia fa si che ballerini mulatti, afroamericani e indoeuropei ballino insieme per creare una coreografia multicolore simpatica e ben integrata.

Non so se posso dire molto di più.
Sicuramente se vi capita l'occasione, andate a vederli.
Qualunque costo vi sparino per il biglietto (a parte un rene, si intende..), ne vale assolutamente la pena.





Seya

sabato 17 marzo 2012

mi è serivto..

Per la seconda volta questa settimana mi ritrovo a scrivere un post su una cosa di cui non volevo parlare ma su cui sento il bisogno di esprimermi.
Sabato sono stata ad una tavola rotonda sull'ecologia molto interessante, martedì sera ad una conferenza-incontro con Mela sul ruolo della donna nel mondo della ricerca scientifica, ieri sera a teatro con mia madre a vedere uno spettacolo dei Trokadero (meravigliosi!)...di tutte queste cose vorrei parlare ma è troppo forte ora mettermi a scrivere, riflettere su oggi.

Ancora martedì Stella mi aveva chiesto di tenermi libera nel pomeriggio di oggi che voleva andare a prendere un regalo con me e approfittarne per stare insieme e chiacchierare.
E così è stato.
La presenza prima di Angioletto e poi di EPGIC Jr con sua sorella Bella hanno rimandato le chiacchiere ma hanno portato tante risate e tanta serenità. Cose di cui entrambe avevamo bisogno oggi.
Io sono ancora parecchio nervosa per l'altra sera, lei ha uno dei suoi periodi bui.
Le chiacchiere sono arrivate relativamente poco fa.
Ovvero, sono appena tornata dai Colli, dove lei abita, dopo averla riportata a casa.

I nostri discorsi sono sempre seri.
Lei parte con una battuta del tipo: "posso chiederti una cosa ma sei libera di non rispondere..." e poi sgancia la bomba. Questa volta la discussione riguardava l'amicizia, i rapporti, le aspettative.
Non un discorso facile perché, per quel che mi riguarda, riporta a galla delle ferite ancora molto fresche. Non ho voglia di riproporre qui i contenuti ma mi è servito.

Mi è servito in primis per capire che le ferite sopra citate fanno ancora male e in alcuni casi, continuano a sanguinare.
Mi è servito per fare il punto della situazione.
Ma soprattutto mi è servito per realizzare (e gioire del fatto) che non sono di ghiaccio.
Vi è mai capitato di non provare sentimenti? Passare un periodo in cui può capitare qualunque cosa, nel bene come nel male, e non riuscire a gioirne o soffrirne?
A me si. E mi spaventa.
Come se le cose che accadono mi scivolassero addosso senza intaccare la superficie del mio essere.

Invece stasera, nel parlare, il magone mi è nato allo stomaco, la gola si è strozzata e gli occhi si sono riempiti di lacrime. Non ho pianto ma il cuore ha iniziato a dolere.
Non credo di essermi mai sentita tanto viva.
A me spaventa soffrire ma so che è una cosa a volte utile e quindi non la reprimo.
E quindi mi sono fatta il viaggio di ritorno ascoltando a ripetizione Nothing Else Matter dei Metallica e ripensando che è stato un bene che Stella abbia perso il pullman di ritorno.



Mesi fa, pensando a lei, mi era venuta in mente una citazione da Wuthering Heights di Emily Bronte: 
"He's more myself than I am. Whatever our souls are made of, his and mine are the same".

Ora, questo non significa niente tra me e lei e non cambia il nostro rapporto però mi fa sentire dannatamente fortunata.


Seya

mercoledì 14 marzo 2012

telefonate

Volevo scrivere un bel post divertente sulla palestra visto che la PT, perfidissima, mi ha cambiato la scheda con il risultato che sono uscita più morta che viva però.. però..

Devo ricordarmi di non chiamare o farmi chiamare MAI da E dopo essere stata massacrata in palestra.

Allora, come ormai sanno anche i bit, E studia a Trento (specialistica) e ha un passato di litigate e rancori con Principessa degno di uno dei personaggi di Beautiful.
Adesso siamo al nuovo capitolo.
Cos'è successo?
Allora, Seya, in un momento di rabbia repressa nei confronti di Principessa, ha coniato un soprannome serpe dei suoi per chiamare la fanciulla e E ha fatto suo (trovandone anche delle accezioni positive, a detta sua) questo nomignolo e lo ha usato con cani e porci.
Un paio di volte Seya ha cercato di farle notare che il nomignolo in sè e il tono con cui lo usava era troppo pesante, intuendo che prima o poi la fanciulla sopra citata ne sarebbe venuta a conoscenza, ma è sempre stata ignorata.
E infatti Principessa l'ha saputo.
Ma non perchè qualcuno abbia fatto la spia ma perchè, da brava impicciona qual'è, ha letto una mail tra Stella e E e, non essendo stupida, ha scoperto l'arcano.
Ovviamente Principessa ha affrontato di petto E e, visto che lei non pensa mai prima di parlare, le ha fatto pesare anche troppo la cosa con il risultato che adesso E è incavolata a morte con Stella e Principessa.

Lo ripeto, non siamo all'asilo. Sono tutte ventenni, vaccinate e pretendono di essere adulte.

Come avevo già chiarito tempo fa, io non voglio saperne niente nè da una parte, nè dall'altra però..però..
Il problema di E è la solitudine. Non sta passando un gran periodo e lo sta affrontando da sola. La sua coinquilina è molto fantasma perchè il suo orario di lezione le permette di tornare a casa sua spesso e volentieri, i compagni di corso sono, a detta sua, freddi e troppo individualisti e in generale Trento non è Padova e "non c'è nulla da fare".
Ora, io non conosco Trento e non conosco i suoi compagni di corso quindi non posso dire nulla, però veramente, a volte mi domando se non esageri.
Non lo credo, ma me lo domando.

Quando si è da soli per molto tempo si inizia a pensare, cosa che di solito è positiva ma che diventa negativa e autodistruttiva quando si inizia a soppesare ed analizzare ogni singolo gesto altrui.
Si finisce per perdere ogni tipo di fiducia e di trasporto per la gente.
E se lo dico, è perchè lo so.

Si pensa talmente tanto che quando ad una frase del tipo:
"ti dico una cosa ma tu non dirla in giro.."
rispondi con un:
"io non parlo e lo sai però se ti aspetti una replica, sappi che io non posso essere obiettiva perchè conosco troppo bene le persone e la situazione"
e ti senti replicare:
"io questo lo interpreto come un 'sono dalla loro parte ed è meglio che tu lo sappia'"
l'unica cosa che vorresti fare è chiudere il telefono in faccia alla tua interlocutrice e lanciarlo nel fiume dietro casa.



Seya


lunedì 12 marzo 2012

a Lezione


Prof Simpatico scrive un'equazione alla lavagna e poi domanda:
"Cosa vi ricorda?"
Seya tra se` e se` mormora qualcosa che per sua somma sfortuna viene intercettato dal docente.
Prof:" Tu! Cosa dici?"
Seya fa finta di non aver capito che si riferisce a lei e quindi si nasconde dietro la propria bottiglia dell'acqua e aspetta che quello dietro di lei, saccente del cavolo, domandi un orgoglioso: "Chi? Io?"
Prof:" No, non tu..lei! La ragazza con gli occhiali da sole"
Seya: Beccata..
Prof: "Come ti chiami?"
Seya: "..Seya.."
Prof: " Allora, Seya, cosa ti ricorda questa equazione?"
Seya:"Un determinante.."
Prof: "Si, si puo` vedere anche cosi`..oppure? Cos'e`? una? una.."
Seya: "..boh.."
Prof: "Ma hai fatto Analisi 2?"
Seya: "Certo.."
Prof: "e l'hai passato?con quanto?"
Seya: "27.."
Prof: "e non ti ricordi cos'e` questo! Ma chi era il tuo insegnante?"
Seya: "Lei"



Seya



domenica 11 marzo 2012

in Palestra

Seya ormai da qualche mese frequenta una palestra della zona con la stessa voglia con cui va a lezione il lunedì mattina. Dovrebbe andarci come minimo tre volte la settimana, in realtà si sente brava se riesca ad andarci due volte e non si ferma mai più di un'ora, un'ora e mezza. La Personal Trainer che la segue con la stessa solerzia con cui un idraulico ripara macchine pensa, anche giustamente, che sia una gran scansafatiche.
Inutile dire che la bilancia non ha registrato alcun cambiamento mentre non pochi le hanno fatto notare che la pelle è più luminosa e lei prontamente ha replicato con un fiorelliano:
"Sono Edward Cullen..fiu fiu"
Comunque, ieri mattina Seya si è alzata dal suo adorato divano e si è mossa verso la palestra, deserta, e ha iniziato i suoi soliti esercizi.
La Personal Trainer fa le pulizie.

Pedala pedala
S: "caldo..ma una finestra aperta no? oddio ancora tredici minuti..qualcuno mi salvi...non pensarci! Leggi!"
Seya si autoimpone di leggere una rivista che si è portata dietro
S: "Sì, allora..gli inceneritori in Puglia...Bussi..che è Bussi? Mamma che caldo! Dodici minuti...non pensarci! Pensa a Bussi! Ma che è Bussi?"

Dopo 15 minuti finisce la pedalata e passa alla camminata sul nastro il che, inevitabilmente, significa non leggere. Davanti al macchinario c'è un grande specchio attraverso cui si vede tutta la palestra.
S: "E adesso che faccio? Non c'è nessuno da guardare..va bè..pensiamo.."
Dopo pochi minuti
S: "quanto manca?! Non guardare..continua a camminare..pensa ai prati in cui stai camminando..sei all'aperto, i prati verdi..e il sole..sole..caldo! Mamma che caldo.."

Tra un'imprecazione e l'altra Seya finisce anche la sessione di camminata e si avvia verso la sezione pesi. Guarda i diversi attezzi poi si dirige verso la PT.
S: "Ciao, scusa, disturbo? Volevo sapere se posso iniziare a fare qualcosa di diverso tra i pesi..così, per cambiare.."
PT: "Hai la scheda?"
S: "Sì anche se..ehm, non la seguo molto"
PT: "Male! E se cadi? E se ti cade un seììpeso addosso? E se ti procuri uno strappo? E se ti procuri una frattura? Non ci pensi? Le istruzione dei PT devono essere sempre seguite alla lettera!"
Sguardo di rimprovero severo e cattivo.
S: "Ok.." (tono moooolto convinto)
PT: "Prendi la scheda e lasciamela sulla scrivania che poi te la cambio..."
S: "E io adesso che faccio?"
PT: "Fai un pò di Knox..ai pesi pensa la prossima volta.."
S: "Knox? Come la attrice di Sex and the City?"
PT: "Eh?"
S: "Niente niente...cos'è?"
Sguardo di rimprovero della PT sulla cui faccia si leggevano queste parole "Ma da dove esci tu che non sai cos'è uno knox?"
Seya torna verso i macchinari e ricomincia a marciare.

Una volta finito, Seya torna a casa con le gambe a pezzi ma la pelle luminosa, quasi lucida..per il sudore!


Seya

giovedì 8 marzo 2012

lettera di motivazione


Hy,
                I am Seya and I’m 22-years-old. I’ll be 23 in May.
I’m studying Math at the University of Padua, where I live.
I like reading, surfing the net and cooking. I often cook typical Italian cuisine for my family and I like to try new recipes, especially other cultures’.  I’d like to learn a little of Spanish cuisine, too.
I’ve been volunteering since I was 18-years-old for a local cooperative, Angoli, which deals with Fairtrade and Recycling.
In this reality I knew several people: disables, Africans, Bengalis, Indians..
With all of them I work every week easily and positively. I have no prejudices toward other cultures or backgrounds.
Being a volunteer has always been important to me: When I was 18, I thought the world was easy, funny and, especially, mine.
I’d been in England several times, in France, in America twice and in Australia too. I felt great.
Then, because of a school internship, I knew Angoli and my idea of the world changed.
Two of the best people I’ve ever met taught me that world was not so easy to understand, that it was funny but not for everybody and that was not mine, bet ours.
That was a shocking lesson but, thanks God, it came!
From that day I understood world’s economical (unequal) rules and I learnt patience and hard work.
For the first time I realized that my behaviour can mean a lot to others, even to strangers.
That feared me but it also made me more conscious of my decisions.
I learnt thinking before doing. Thinking of how my behaviour can be rendered by others, how to make my work essential to others, how to help.
I felt important and joyful because making others happy makes me happy.
But, on the other hand, I started feeling kind of depressed because I felt like I’ve been lived in Fairytales Land for 18 years.
And an unexpected helpful hand came.
When I was a child my elementary school teacher, Lucilla, gave me a poetry book. I read it and liked it but I never thought of it deeply.
One day, some years ago, I took it from one of my shelves and opened it. I read the dedication Lucilla wrote: “To love world, you have to go out from your house looking at things as you see them for the first time”.
I made those words mine and started looking at reality in a different, more optimistic and positive, way.
I chose Basida Project in order to face up to a problem I’ve never the chance to confront with: HIV.
I know people who were very near to HIV because of wrong behaviours. When it happened I was afraid not only for my friends’ sickness but for my not knowing what to do, too.
Now I want to learn and to understand how it is like to face this problem every single day, not only to make myself aware of risks but also to teach others.
Being an educator has always being very fascinating to me: I do not want to be a teacher but a guide.
I want to make people not to fear problems or disadvantages. This does not mean me to be a prig person.
I am not.
I just want to understand others’ lives and learn from them, becoming more conscious of myself.
I’m motivated and serious. I want to do this experience badly because I think I need it.
I have always imagined that one day I would have understood who I truly am and what to dedicate my life to. That day has not came yet.
Travelling and helping others, I hope, would make that day come as, when I was 18, one day I understood volunteering to be important to me.
To conclude, I speak a little Spanish but it is quite slight. I hope I can work on it during summer in order to be able to speak it fluently. I’d like to improve it also during my service at Basida Centre.

Best regards
                                                                                                                                            

Seya



PS: Per favore, no comment sul mio inglese..devo aver riscritto la lettera come minimo 5 volte..a un certo punto il mio inglese è partito per la tangente..



martedì 6 marzo 2012

el pelo



Come si sa i capelli di Seya hanno subito un tragico destino tra le mani della parrucchiera di Codiverno di Vigonza. Tutti tranne la sua amata treccina che bella e tranquilla fa scena sulla sua spalla.

Ieri sera Seya si è lavata i capelli e non li ha asciugati, come fa tutte le volte. E' andata a dormire senza pensarci e si è fatta un bel sonno.
Stamattina i suoi capelli facevano invidia a quelli del frontman dei Tokio Hotel (a parte per il colore) e allora Seya con immensa pazienza si è messa a pettinarli, cercando di togliere tutto il volume e sperando di dare un senso all'orrendo ciuffo che le attraversa la testa.
Dopo non poche parolacce, i capelli avevano una forma per lo meno accettabile, con la loro riga di lato, le punte tirate verso l'alto e il ciuffo domato.
Al solito in ritardo, Seya esce di casa ricordando miracolosamente di mettere il berretto.
Una volta scesa dall'autobus e prima di entrare in facoltà, la ragazza toglie il berretto.

Pessima idea.
Pessima.

Il vento passa attraverso tutti gli edifici esistenti e sale dal Piovego, il fiume a pochi metri di distanza.
Una folata da davanti e i capelli vengono sparati all'indietro come se li avesse leccati un bovino; uno da destra e il ciuffo compie una rotazione di 180°; uno da dietro e la treccina viene a cadere sugli occhi della ragazza.
Seya entra in facoltà con una criniera leonina (anche per il colore) sulla testa.
Indossa gli occhiali da sole a mo' di cerchietto e spera che nessun professore si lamenti della sua scelta.

Seya e Angioletto, successivamente, si incontrano per pranzo e tra un discorso e l'altro la ragazza si lamenta della propria pettinatura.
Lui, gentile e ingenuo come sempre, la tranquillizza per poi dire:
"Massì, fregatene. Come per la mia laurea...hai presente le foto?"
Seya: "Purtoppo"
Ang: "Sono venute bene, vero? E' divertente..tu da dietro spunti come una lampadina!"
Silenzio.
Ang: "Perchè quella faccia? A cosa stai pensando?"
Seya: "Che in questo momento è una cosa positiva per te il fatto che ti voglia bene.."



Seya

venerdì 2 marzo 2012

volontariando

L'altra sera la mia cooperativa ha organizzato un incontro con uno dei soci di Libero Mondo, uno dei principali distributori di Commercio Equo e Solidale in Italia, tale Fabrizio Spada.
Io non avevo molta voglia di parteciparvi ma, visto che l'alternativa sarebbe stato andare in palestra e, si sa, io sono pigra, ho pensato bene di recarmi alla discussione.

Ottima scelta.

Mr Spada si e` dimostrata una persona consapevole delle scelte fatte nella sua vita, estremamente aperto, incredibilmente sincero e sufficientemente straffottente da non temere di usare parole come "incazzarsi", "cazzata" e "stronzo" in un discorso serio.

La discussione si e` articolata in due parti, una riguardante l'Africa come produttore di Commercio Equo, l'altra riguardante la Cooperativa Sociale di tipo B come scelta lavorativa.
Il secondo argomento e` stato per me una conferma.

La mia Cooperativa (Angoli) e` di questo tipo, il che significa in sostanza avere una serie di doveri e diritti a livello economico-fiscale e l'obbligo di assumere tra i propri lavoratori 1/3 di inserimenti lavorativi.
Gli inserimenti lavorativi sono i disabili, coloro che soffrono di disagi sociali, etnici o culturali e quanti stanno intraprendendo un percorso di disintossicazione.
La mia Cooperativa ha scelto, ancora vent'anni fa, di lavorare principalmente con disabilita` mentali e fisiche, oltre che con una schiera ben nutrita di bangalesi.
Libero Mondo invece ha deciso di lavorare con disabilita` mentali e ragazzi e ragazze che si stanno liberando dalla tossicodipendenza.
Scelta coraggiosa che pero` sembra stia dando dei buoni frutti.

La vera scelta, pero`, che fa capire perche` Libero Mondo sia importante a livello nazionale mentre Angoli sia a malapena riconosciuta in citta`, e` quella riguardante i volontari.

Mi e` sembrato di tornare indietro nel tempo, quando appena arrivata in Cooperativa come volontaria, Grazia e Guida mi insegnavano cosa significa essere un volontario e quali sono le peculiarita` di questa figura.
Essere volontari significa mettere a disposizione di un'idea le proprie capacita`, le proprie competenze e il proprio tempo.
Un'idea che si concretizza in un'associazione o una cooperativa o un progetto.
Quando si diventa volontari si prende un impegno che deve essere mantenuto costante e deve portare ad una crescita personale, oltre che ad un aiuto per l'associazione di turno.
Ora ci sono realta` che senza l'aiuto dei volontari non potrebbero sopravvivere, altre che sfruttano i volontari come valore aggiunto.
Libero Mondo fa parte della seconda classe mentre, neanche a dirlo, Angoli della prima, anche se non vuole riconoscerlo.
Sembra di parlare con un muro ogni volta che si tocca l'argomento. Io so, cosi` come lo sanno loro, che l'unico motivo per cui continuo ad andare e` la presenza di persone importanti per me e per la mia crescita.
Come sempre la differenza la fanno le persone, molti dei quali sono anche loro volontari.

L'Italia e` la nazione europea in cui ci sono piu` volontari, la Svizzera l'ultimo.
E se si chiede ad uno svizzero perche` questa differenza, la sua risposta e`: "perche` qui tanti servizi sono forniti dallo Stato".
Non e` banale.
Una delle prime persone che ho conosciuto in Cooperativa e con cui sono tornata a lavorare quando ho ripreso a frequentare il magazzino, e` Ste, un ragazzo ventenne, down.
Ora so come comportarmi con lui, come trattarlo, come conviverci, ma quando sono arrivata, ed avevo 18 anni all'epoca, nessuno mi aveva insegnato come agire nei suoi confronti.
L'ho imparato nel tempo.
Alcuni lavoratori ancora adesso non sanno come comportarsi e chiedono il mio aiuto.
Io sono fortunata ad avere una sensibilita` che capisce abbastanza bene come muovermi ma questa e` una dote personale. Non ci si puo` aspettare che ognuno ne sia provvisto.
Eppure lo Stato Italiano si aspetta questo.
In Svizzera in ogni cooperativa sociale lo Stato assume a spese proprie quattro specialisti (quattro! tra cui psicologi, pedagoghi e esperti di educazione e riabilitazione) per aiutare non solo gli inserimenti lavorativi ma anche, e soprattutto, quanti devono lavorarci insieme, volontari compresi.
In Italia ti chiedono disponibilita` temporale, competenza, bravura e che tu sia anche volontario, cosi` non ti devono pagare.

Questo mi fa arrabbiare non poco.

Quello che pero` e` stata fonte di immensa soddisfazione e` stato sentire Spada dire che spesso e volentieri si dovrebbere scambiare alcuni lavoratori con alcuni volontari, che sono piu` motivati, piu` preparati e hanno una miglior affinita` con il tipo di lavoro.
La soddisfazione somma e` stato notare gli sguardi di tutta la sala verso di me che con un sorrisetto sornione squadravo l'Arpia che mi ha "comandato" per alcuni mesi, prima di spostarmi in Magazzino per incompatibilita` caratteriale.

Seya