sabato 24 marzo 2012

due euro

Ieri sera non dovevamo fare le prove per lo spettacolo di burattini, lo dicevo io.

E è scesa da Trento in modo che, per la prima volta da Natale, fossimo tutti e cinque (Io, Principessa, E, EPGIC Jr, Bella) a provare lo spettacolo per la scuola elementare di Vicenza e ci siamo trovati tardi a casa dei due fratelli (EPGIC Jr e Bella) perchè questi due, stasera, hanno uno spettacolo di teatro e dovevano provare.
Ci siamo seduti attorno ad un tavolo per cercare di inquadrare e decidere le date ottimali per lo spettacolo e poi abbiamo chiamato la maestra di inglese.
E vai la secchiata di acqua fredda!
Sembra che lo spettacolo non si farà, lo scopriremo lunedì.

Allora, la scuola elementare (pubblica, ndr) ogni anno fa partecipare le sue quarte e quinte ad una rappresentazione teatrale, in inglese, di una compagnia madrelingua.
Bravissimi, giusto perchè lo sappiate.
La suddetta compagnia chiede 7.50euro a bambino.
Quest'anno molte famiglie hanno rinunciato alla spesa e la scuola, per non perdere l'aggancio, ha inserito nel progetto anche le terze e le seconde, ovvero le classi che noi "intratteniamo" con i burattini.
Ora molti genitori non vogliono pagare 2euro a bambino per il nostro spettacolo.

Ora, le questioni sono due:
1) La compagnia inglese è bravissima, bla bla bla...ma cosa vuoi che ne capiscano delle seconde di un intero spettacolo madrelingua? Non hanno le basi e l'attenzione per star dietro ad una rappresentazione teatrale. Noi abbiano un'esterna (Principessa) con tanto di volume al massimo per poterli controllare e coinvolgere nelle attività. Ed è già difficile..

2) Stiamo parlando di 2euro. Io non metto in discussione che ci siano delle famiglie per cui ogni spesa sia difficile, per cui ogni euro sia importante. Non metto assolutamente in discussione che il periodo sia difficile, anche se dopo 5 anni di commercio equo ed economia sostenibile, farciti da visione di programmi e inchieste come Report, Servizio Pubblico, Invasioni Barbariche, Presa Diretta e co, inizi a domandarti quanto di quello che ci dicono sia vero e quanto invece "al lupo! al lupo" ci sia.
Non lo metto in dubbio.
Ma stiamo parlando di due euro.
Due.
Una merendina costa di più! Non puoi evitare di comprare il succo di frutta a tuo figlio per una mattina e mandarlo a imparare qualcosa?

Ora, non voglio autoincensarmi o risultare più presuntuosa di quanto io sia veramente, però lo spettacolo è veramente bello.
E' molto curato e molto studiato, ad hoc per bambini delle seconde e delle terze.
Un'ora e un quarto durante la quale i bambini seguono la storia, hanno un punto di riferimento che di volta in volta li accompagna nella narrazione, hanno cinque attività diverse su cinque regole grammaticali diverse e ascoltano tanto inglese di base.
La storia è, a grandi linee, questa: Mr Rabbit e Mr Turtle (io) discutono su chi sia il migliore. L'esterna (e i bambini) propongono loro di fare una gara per decidere chi debba prevalere sull'altro e quindi partono. La tartaruga tranquilla, tranquilla cammina e arriva al traguardo, vincendo, mentre Mr Rabbit viene coinvolto di volta in volta da personaggi diversi in diverse attività.
La base è la storia della lepre e della tartaruga di Esopo (Fedro?) e i personaggi che Mr Rabbit incontra nel tragitto sono i protagonisti di favole famose: Mr City Mouse (attività sulle indicazioni stradali) da Il Topo di campagna e il Topo di città, The Big Bad Black Wolf (attività sulle preposizioni di luogo) da Cappucetto Rosso, Prince Frog (ancora io - attività sulle stanze della casa e i mobili) da La Principessa e il Principe Ranocchio e Don Donkey e Lady Cat (attività sui colori e i cibi) da I Quattro Musicanti di Brema.
Per concludere canzone in inglese con traduzione.
Ah, il tutto infarcito con musiche e canzoncine preparate appositamente per la storia.
Vi par poco?
Non li paghereste 2euro?

Ci siamo offerti di fare lo spettacolo ad un prezzo stracciato (ovvero al solo prezzo di benzina per arrivare a Vicenza con due macchine, stiamo parlando di 50 euro) che decideranno le maestre come tirare fuori però la cosa pesa.
Nessuno di noi si è buttato nell'impresa per fini economici, vi assicuro che con molto meno sforzo avremmo tutti guadagnato molto di più, però scoccia che anche per avere il minimo rimborso spese (che non tiene conto della strada macinata per fare ogni singola prova, delle pile per i microfoni, delle fotocopie e stampe dei copioni, delle casse nuove, delle mie scenografie) si debba lottare.

Siamo proprio messi male, o almeno questo è quello che vogliono farci credere.

Seya


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