lunedì 28 maggio 2012

Florence..one year later

Date fiato alle trombe e stendete i tappeti: sono tornata.
Piu` insonnolita, piu` felice e piu` vecchia.

Scherzi a parte, questi giorni a Firenze sono stati utili oltre che meravigliosi. Ho ripreso fiato dalla routine, dalle persone di tutti i giorni, dalla citta` che mi sembra mi chiuda sempre di piu` la visuale.
Sabato sono arrivata a dire:
"Vorrei non tornare in Veneto. Mi sento talmente tanto bene qui e mi sento talmente tanto libera di dire quello che penso, che se tornassi a Padova (o a Venezia) in questo momento avrei paura. Potrei combinare dei disastri".
Parole testuali.

Lo so, non e` una bella cosa verso coloro che frequento in questa zona d'Italia, pero` la mia indole e` molto legata al compromesso e alla diplomazia e spesso mi mordo la lingua invece di parlare chiaro.
Spesso, non sempre. E sempre di meno, vorrei aggiungere.
Pero` accade.


La fiera, TerraFutura, l'ho trovata un po` sottotono: meno banchetti dell'anno scorso, meno gente. Pero` ho seguito un workshop sul lavoro molto interessante, anche se vagamente prolisso, e degli incontri/dibattiti molto interesanti.
Ho scoperto l'esistenza di una politologa, Susan George, che e` geniale.
Dice delle cose giuste e sacrosante, le dice con un inglese britannico pacato e perfetto, le dice con una convinzione totale su quelli che sono gli argomenti che sostiene.
Insomma, una persona che dice quello che pensa.
Una delle poche, a mio avviso.
Sabato ho seguito un insieme di dibattiti sulla Mafia e la 'Ndrangheta.
Non volgio parlare di queste realta` che conosco poco e capisco ancora meno, ma commento quelli che sono gli interlocutori: Bonanni, della CGIL, che non si e` ben capito che cosa avesse da dire al riguardo (forse solo il suo essere siciliano...?); un tizio che si occupa del riassegnamento dei beni confiscati, che parlava con un accento talmente tanto marcato da non farsi capire da mezza sala; due procuratori (Pignatone e Prestipino) che parlano con condizione di causa ma lo fanno male.
Alla fine, una bella giornata pero` difficile per me che ne so poco.

Firenze mi ha accolto calorosa, calda e chiassosa come l'avevo lasciata l'anno scorso.
E Gentleman e Pastore che mi hanno ospitato hanno confermato quello che l'anno scorso avevo provato: per loro sono Seya.
Non sono la figlia di una che conoscono ormai da anni, non sono la ragazzina rompiballe che accolgono per amicizia verso la madre, non sono la ventenne fuori di testa che devi andare a raccatare nei bar a notte fonda.
Sono una persona.
Mi accolgono perche` ci tengono a me, perche` mi vogliono bene.
Mi danno le chiavi di casa, mi danno autonomia e indipendenza per quanto riguarda cibo e spostamenti, mi danno compagnia nelle serate.
Ed e` una cosa che mi fa talmente tanto piacere che non so spiegarlo a parole.

Senza contare che sono simpaticissimi.

Giovedi`, per il mio compleanno, mi hanno portato a cena fuori e hanno fatto mettere sulla fetta di torta che avevo ordinato per dessert una candelina, di quelle che non si spengono mai per quanto tu soffi, e in pizzeria ha iniziato a suonare "tanti auguri".
Io avrei voluto nascondermi sotto il tavolo, loro due che cantavano e battevano le mani neanche avessero ancora trentanni.

Se non e` amicizia questa?!


Seya

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