giovedì 11 agosto 2011

primo turno in cassa

In un pomeriggio sono riusciti a darmi della razzista, della xenofoba, della stronza, della paziente, della staccanovista, della gentile signorina, della simpatica, della disponibile, della "troppo giovane per le responsabilità che ho", della antipatica.

Dove è succeso tutto questo? Al mercatino dell'Usato del Magazzino dove faccio volontariato.

Ero in cassa e, ovviamente, le trattative sui prezzi erano al centro dei discorsi.
Senza un "buongiorno", la gente si avvicinava e metteva pile di cose sulla cassa chiedendo sconti. Ed io inflessibile non li concedevo.
Alcuni accettavano e andavano con le loro buste, altri andavano alla ricerca del Responsabile, che mi metteva i piedi in testa e concedeva sconti a go-go.
La rabbia che non mi ha fatto salire questo suo comportamento!
Io non sono cattiva o stronza o inflessibile come tanti mi hanno gentilemente descritto questo pomeriggio ma, dal momento che i prezzi sono bassissimi di loro, e che molti ne approfittano, non trovo il caso di attuare ulteriori sconti. Inoltre penso che, da momento che i prezzi sono già decisi e segnati, non debbano essere ulteriormente discussi. Last but not least, non mi piace che la gente mi metta i piedi in testa e che mi disqualifichi davanti ad estranei, e nel particolare ai clienti.
Se il mio responsabile concede cose che io non do, andando contro le regole, tutti si metteranno in testa che basta rivolgersi a lui per superarmi. Odio essere "aggirata" in questo modo, specilamente perchè sono molto competente in materia.
Passare da un negozio in cui ero uno dei pilastri e nessuno metteva in discussione le mie parole, a meno di avere la ragione dalla sua parte (e parole me ne sono prese molte) , ad essere l'ultima di turno non mi piace molto.
Mah.. vedremo!

Seya

3 commenti:

Amedeo ha detto...

Odio, ti giuro: odio le richieste di sconti a tutti i costi!
Da me, piccolo paese di campagna, si usa moltissimo chiedere sconti al mercato della domenica. Della serie: "Ma toglimeli 'sti 2 euro, no?".
La cosa peggiore la fanno con gli stranieri, di solito senegalesi che vendono CD e simili. "Quanto viene?". "7 l'uno". "Ti do 10 per tutti e due, va bene?".
Dio, che nervoso!

pitito ha detto...

Posso fare il provocatore? Perché è meglio lavorare per volontariato che non avendo in cambio un salario?

seya ha detto...

@Amedeo Stessa solfa ieri! Il problema è che la maggior parte dei clienti sono stranieri e giocano tanto sul non conoscere la lingua per avere sconti oppure sull'essere dei "poveracci" solo perchè stranieri. Quello che mi ha ferito inoltre è stato che mi comporto con italiani e stranieri alla stessa maniera ma mi sono presa comunque della razzista, come se facessi preferenze per gli uni o per gli altri.

@Gas Per due motivi. Primo: non ho tutto questo tempo (o meglio sono una frana ad organizzarmi) e dunque ho bisogno di massima flessibilità, cosa che il volontariato mi offre. Il problema tempo è anche quello che mi fa fare ore e ore di ripetizioni tutto l'anno per guadagnare qualcosa.
Secondo: Affetto. Ormai sono molto affezionata alla Cooperativa, nonostante tutti i problemi e le arrabbiature, e mi dispiace lasciarli. Anche se sono un pò al limite della sopportazione. Da Settembre volevo provare a cercare lavoro per il weekend ma la cosa un pò mi deprime...

Seya