giovedì 10 luglio 2014

snobbismo culturale

Visto che lavoro tutti i giorni (ma proprio tutti tutti) in media 9h, ho pensato bene di iscrivermi ad un corso intensivo serale di spagnolo. Costicchia un pò per i miei gusti però ammetto, dopo due lezioni, di trovarmi molto bene con l'insegnante.
Inoltre a lezione siamo solo in tre e quindi riusciamo a parlare sufficientemente.

L'ho iniziato per tanti motivi, e nessuno in realtà!
La scusa di aggiornare il mio registro linguisticoper il lavoro aeroportuale durante i weekend e la necessità di non perdere una lingua che può sempre tornarmi utile.
Poi c'è anche la necessità di far girare i due neuroni che mi ritrovo e che dopo 8h di un lavoro monotono e ripetitivo tendono alla fusione e alla staticità cerebrale.
Per concludere, ovviamente, con il motivo più basso ed egoista: elevarmi dalla condizione di forza lavoro in um mondo maschilista e facilmente appagato.
Non per cattiveria nè per alterigia, però sento l'ambiente che mi circonda limitato.
Non mi sono mai considerata una snob e non mi sono mai comportata come tale ma questa mia scelta serale io la vedo come snobbismo culturale.

Ed è aria fresca.

Improvvisamente nella mia testa tante memorie, tante frasi e tanti piccoli tasselli di un puzzle si ricompongono.
Il volontariato in Spagna, il sole di Manzanares, i colori della stanza da ridipingere, le risate con il gruppo internazionale. Ma anche le serate passate a studiare spagnolo.

E ancora una volta mi sono ricordata che io sono altro.



Seya

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