lunedì 4 luglio 2011

a tutto gas

Io ho una grande passione: le moto.
Quelle veloci, quelle potenti, quelle scattanti.
Non so bene come sia nata questo mio interesse, forse dal seguire con mio padre i gran premi la domenica pomeriggio, forse dalla sensazione che ho provato la prima volta salendo in sella, forse dall'idea di non avere un tettuccio che mi divida dal cielo.
La prima volta che sono salita in moto dietro a qualcuno ero su una Yahama 125 (non ricordo il modello) e avevo quindici anni. E' stato subito amore.
Mi ricordo di aver staccato una mano dal fianco del guidatore e di averla alzata in aria, bene aperta, perchè il vento passasse tra le dita.
La seconda volta ero in Florida e avevo la stessa età.
La signora da cui avevo affittato una camera, mi portava tutti i giorni a Sant'Augustine per lavorare e poi mi riportava a casa. Un giorno per motivi che ora non ricordo non è riuscita ad accompagnarmi ed ha chiesto al vicino di casa di portarmi.
Aveva anche lui un gran motore. Di nuovo non ricordo nè modello nè marca eppure ricordo perfettamente la sensazione di fare quasi un'ora di strada con gli occhi verso il cielo e l'aria in faccia.
Sempre questo vicino mi ha potato un altro giorno su una Harley e in quel momento ho capito quanto siano belle queste moto.

Una volta presa la patente mi ero ripromessa di fare anche quella per guidare i miei amati due cicli ma i miei si sono opposti in maniera piuttosto decisa e ancora adesso non vogliono che io mi ci avvicini. Capisco le loro paure e in parte, le provo anche io ma, così come ci sono automobilisti idioti e motociclisti pirata, ci sono quelli bravi e attenti che però sono sfortunati o subiscono l'idiozia altrui.


Sono inoltre convinta che in un territorio come quello italiano, a meno di poche zone, l'uso di una moto particolarmente potente sia quasi inutile.
Ci sono delle zone che in moto possono risultare bellissime come la campagna fiorentina e la valle del chianti, le zone dello Stelvio e magari anche le Dolomiti venete ma sono aree troppo piccole e comunque prevedono una vacanza. L'idea di usare una moto tutti i giorni per spostarsi non è molto comoda visti i consumi e le difficoltà delle aree cittadine.
In territori molto più vasti, in cui è normale fare più di un'ora di strada per andare al lavoro, come l'America e soprattutto l'Australia, l'idea della moto mi attira molto di più.


Orami è abitudine consolidata sedersi la domenica pomeriggio e guardare i gran premi delle tre cateogrie su Italia1. A volte ci si addormenta perchè dopo mangiato, l'assopimento è facile, altre volte si sta con le unghie conficcate nei braccioli della sedia e si urla, incitando i propri beniamini.
Ieri, gran premio d'Italia, Mugello, nuova emozione.
Io sono una Ducatista da sempre e questa mia passione va trasversale con l'amore per alcuni motociclisti.
Da brava italiana (quando mi ricordo di esserlo) tifo Valentino. Credo che ormai tutti abbiano dato una parte di cuore a questo eccezionale talento. Poi però ci sono anche Stoner e Marquez, della serie mi piacciono i velocisti.
Mi piacciono anche quelli con una guida aggressiva, vedi Sic e Iannone, mentre sopporto molto molto poco Lorenzo e Dovizioso.
Inutile, ci provo, ma niente.
Il Dovi mi è già più simpatico dello spagnolo, specialmente come carattere, ma come guida non ci siamo. In ogni caso, complimenti per ieri!
Lo spagnolo, invece, proprio non lo reggo. Non tanto per quanto è successo l'anno scorso in casa Yamaha (lui era solo il front, i problemi erano con quelli dietro a lui) ma proprio per l'atteggiamento di chiusura e sbruffoneria che ha ogni volta che gli si chiede qualcosa.
Una lancia la spezzo per Simoncelli. Mi piace come guida, mi piace la sua spericolatezza, la sua guida potente e aggressiva, un pò alla Spies, ma non apprezzo l'atteggiamento dei commentatori  (Reggiani&Co) nei suoi confronti. E' giusto sostenere i propri piloti, ma bisogna riconoscerne i difetti.
In ogni caso, ho provato ormai più di un anno fa a vedere a casa del mio ex un paio di gare via Sky: si perde metà del divertimento senza i commenti (a volte esilaranti) di Meda e Reggiani, Beltramo e Porta.


Uno dei dispiaceri che ho riguardo questa passione è il non poterla condividere pienamente.
Un paio di volte ho provato a dire, "venite da me a guardare la gara" oppure "possiamo partire dopo le 15.30 che c'è la gara" ma non ho mai avuto seguito, anzi mi sono presa parole.
L'unico che mi capisce è mio padre perchè animato dalla stessa passione, però solo televisiva, gli altri zero.
E' un peccato.

Seya

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