lunedì 8 settembre 2014

Io sono un gatto

Il romanzo è stato scritto nel 1905 in Giappone da Natsume Soseki e ha per protagonista un gatto che vive in casa della famiglia di un insegnante di inglese.

La storia non ha un vero e proprio filo conduttore od una trama che evolva nel tempo, però rappresenta lo spaccato della vita di inizio secolo scorso in un mondo completamente da quello vissuto in Europa.

Ci si muove in risciò o vetturine, si indossano kimono, si scrivono haiku e si recita il no.
O meglio, questo è quello che fa il padrone del gatto, strambo personaggio che si crede più colto e versatile di quanto sia in realtà.
Uomo di poche abilità ma tanti giudizi, il professore è circondato da una combricola di amici strani che gli fanno visita continuamente e alterano quelle che sono le sue certezze su una realtà in continuo mutamento.

Personalmente ho trovato la traduzione (non posso parlare diprosa, non avendolo io leto in lingua originale) un pò pomposa e pesante.

La storia è accattivante e il punto di vista anche, eppure finisce in secondo piano quando la palpebra ti cala per i ghirigori stilistici inseriti.
Che poi, 'sto gatto, sarebbe da fargli fare un viaggio di sola andata per Vicenza in alcuni momenti.
(Visentin magna gati!).

Boh, provate a leggere e poi fatemi sapere!




Seya

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