giovedì 18 settembre 2014

Le due vie del destino - the railway man

Colin Firth non ne sbaglia una.
Okay, è uno dei miei attori preferiti, ma non sono di parte se dico che anche nel suo ultimo film dà una interpretazione magistrale di un veterano di guerra inglese in piena crisi post trauma.

La storia è scontata ma poco conosciuta, ovvero il tema trattato (la costruzione della ferrovia nel sud est asiatico da parte dei prigionieri inglesi, sotto la mano dura dei giapponesi) è poco conosciuto, per me proprio sconosciuto, però la trama si scopre facilmente già dalle prime battute.

No vi svelo come si svolge la storia perchè vi lascio il piacere di godere dell'arte di Firthe colleghi, mi soffermo invece a sottolineare quanto mi sia piaciuta la fotografia e quanto abbia apprezzato la scelta del tema.

Con una tematica, la Seconda Guerra Mondiale, trita e ritrita, si è riusciti a estrarne una visione nuova e insolita. Il fronte asiatico (che personalmente non ho mai nè studiato nè sentito) e le sue difficoltà, i prigionieri di guerra considerati schiavi per costruire quella che adesso è una realtà: la grande ferrovia.
A questa ambientazione storica, si è sovrapposta una storia reale e si è scavato nell'anima di un soldato giovane e sognatore che, in seguito alle torture e alle privazioni subite, è diventato un uomo silenzioso e tormentato.
La ricerca di risposte e di una vendetta, l'amore di una brava donna, il supporto di un amico, condiscono il tutto di quei temi universali e cari ai più.

Bello, vale il prezzo del biglietto!

Buona visione!



Seya

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