lunedì 15 ottobre 2012

liberazione

Venerdì sera sono stata in piazza a Padova a sentire Travaglio, Davigo e Colombo parlare di giustizia, politica e corruzione.
Son venute fuori molte cose, molte riflessioni e molti spunti per mettere in discussione se stessi, prima degli altri. Ma anche un inaspettato senso di liberazione.
Davigo mi ha ricordato una cosa che ognitanto dimentico: la lealtà è importantissima ma quando si va contro la legge, diventa reato.
Nel mio piccolo non si parlava di legge e reato ma di regole ed etica.
Questo l'episodio:

Terza superiore. Seya è Rappresentante di Classe per la seconda volta di fila.
L'Insegnante di Filosofia interroga quattro per volta (interrogazioni programmate), seduti sui posti di fronte a lei. Gli studenti, tanto per fare i furbi, fanno un muro di diari e astucci sul bordo dei banchi e nascondono bigliettini e quaderni dietro in modo da rispondere puntualmente.
Va anche detto che l'Insegnante di Filosofia non brilla certo per furbizia.
Seya e Mela sono le uniche due della classe che non usano certi trucchetti (anche se Seya ammette che in occasione di una super interrogazione su Platone, ha sbirciato il bigliettino di un compagno) e hanno, nonostante ciò, i voti più alti.
Seya e Mela sono scocciate a morte per questa situazione (che si stava ampliando anche verso certi altri docenti).
Seya decide di dirlo agli insegnanti in occasione di un incontro di classe.
Inutile dire che si è sentita dare della "spia", "leccaculo", "seccia de mer" e altri simpatici epiteti per almeno un meso, dopo il quale i compagni hanno capito che in realtà erano state parole al vento visto che l'Insegnante non aveva preso alcun provvedimento o cambiato modus operandi (l'avevo detto che non brillava di furbizia). 
La cosa con la classe è stata dimenticata e Seya è rimasta Rappresentante di Classe per i due anni successivi.
La cosa che però ha sempre fatto soffrire Seya è che uno dei Genitori Rappresentanti, insegnante in un altro istituto, l'abbia presa da parte alla fine dell'incontro e l'abbia insultata per una buona mezzora, dandole della sleale e della diffamatrice.
Seya all'epoca ne era rimasta sconvolta e non aveva replicato, anche perchè Seya non è molto brava a replicare.
La scena ognitanto le torna in mente e tante domande le riempiono la testa.

Venerdì la liberazione.
Per quanto io sia sempre stata convinta di essere nel giusto e non mi sia mai sentita una spia, devo ammettere che alcuni momenti mi hanno molto toccata.
Mio padre fa presto ad inneggiare alla giustizia e a scontrarsi con chi dovrebbe garantirla e non lo fa, ma io non ho la sua forza e il restare isolata non mi ha di certo aiutato.
La cosa che più mi ha fatto male è sentirmi dire di aver sbagliato (anche in modo molto focoso e maleducato) da un'insegnante, da una persona che dovrebbe garantire ordine, rigore e formazione, da una madre che ha visto prima il "danno di voto" per la figlia piuttosto che la sua educazione alla correttezza.
La realtà è che, per come è strutturata la scuola e la società oggigiorno, non "vale la pena" essere corretti e gli insegnanti non sono visti (e molto spesso non si comportano) come degli allenatori che ti devono preparare alle difficoltà della vita, ma come dei giustizieri.
Sotto questo punto di vista, sono convinta, abbiamo passi da gigante da fare.


Seya

3 commenti:

melchisedec ha detto...

Condivido le tue riflessioni, esprimendo stima per il tuo comportamento a scuola. Vedi, proprio l'episodio che racconti(l'insegnante che ti critica per avere fatto lac"spia") dà la misura di un'Isalia malata.mel

Amedeo ha detto...

Condivido la stima di mel per te e le tue perplessità.
Anche io vengo spesso colpito da questi dubbi: ne vale la pena? Vale la pena cercare di essere sempre onesti, leali e corretti?
Sì, ne vale la pena.
Immagino tutti noi come tanti tassellini: se ad uno ad uno ci accendiamo, ci illuminiamo, il grigio avrà vita breve. :-)

seya ha detto...

@Mel: Più che Italia malata, parlerei di Italia immobile perchè l'idea della spia e dell'omertà è molto forte nella cultura italiana, che non ha ancora fatto il salto di qualità. Tutti parlano di rispetto delle regole e di crescita morale, pochi capiscono che bisogna iniziare dalle piccole cose.

@Ame: Spero vivamente che il grigio si diradi velocemente perchè sono un pò stufa di alcuni modi di fare..


Seya