domenica 8 luglio 2012

festival a confronto

Con l'inizio della stagione estiva a Padova si aprono e inaugurano diversi "festival" che attirano giovani e non.
Nella fattispecie il Pride Village, inaugurato venerdì, e lo Sherwood, in vita già da un paio di settimane ma in cui ho iniziao a lavorare martedì.
Sono due mondi diversi e per certi versi opposti, e proprio per questo vicinissimi.

Il Pride è nato 5 anni fa come manifestazione a tema LGBT e ormai è diventato un'attrattiva per chiunque perchè c'è bella musica, si beve e si mangia sufficientemente bene e costa poco.
Lo Sherwood è una manifestazione controcorrente, in cui musica raggie o alternative si sposa con parole come "Diritti civili", "giustizia", "peace and love". Anche qui la nomea di festival alternativo per sciroccati è rimasta nonostante gli anni però sempre di più vedo famiglie, ragazzi più o meno truzzi, vecchiotti che si sentono giovani.

Le persone che li frequentano spesso non vengono a contatto le une con le altre eppure hanno tanto in comune: sono entrambe realtà alternative ma di moda, che portano avanti ideali comuni su fronti diversi, che si rifanno a stili di vita per certi versi simili.
L'immagine stereotipata del "fattone da sherwood" prevede un ragazzo con i rasta e i pantaloni in cotone che non vengono lavati da due settimane, con gioielli in pietra dura alle orecchie e le mani piene di canne, birre e hotdog con salsicce.
L'immagine stereotipata di "frocetta da Pride" prevede ragazzo magro magro magro, vestito in abiti strettissimi dai colori improbabili, eyeliner e drink in mano, che balla come un forsennato sulle musiche di Madonna.
Se ci fermiamo agli stereotipi sono due mondi antitetici.
Ma grazie al cielo le persone non sono stereotipate! E dunque, ecco che in entrambe le manifestazioni c'è il banchetto per la raccolta firme per la legge sul riconoscimento delle unioni civili, c'è lo stesso catering che propone panini da camionista, c'è la stessa atmosfera di serena libertà.

Non saprei dire quale dei due festival preferisco.
Al Pride sono legata per motivi di orgoglio e di affetto: fare parte della comunità LGBT (per quanto io sia l'ultima ruota del carro) è importante per me. E' il mondo in cui sono cresciuta e in cui vivo con i miei amici, con quelli più importanti almeno.
Dallo Sherwood sono attratta: è da me apprezzare le cose etniche e alternative, le mode non tradizionali e gli aspetti più idealistici della vita.

Hanno entrambi del bello, ma anche del brutto.
La cortina di fumo di erba e simili che aleggia sopra lo Sherwood fa si che tu esca alle 3 del mattino completamente fatto anche senza aver mai preso in mano uno spinello; la presenza di una dose massiccia di forze dell'ordine al Pride fa sì che se tu provi ad avvicinarti e a flirtare con qualcuno, rischi una denuncia per molestie.
Dello Sherwood non mi piace la disorganizzazione dello staff e la musica troppo alta, del Pride non mi piace la presenza così massiccia di bar e lounge, neanche uno dovesse passare la serata a bere.

Va anche detto che quest'anno frequento le due realtà per motivi opposti: allo Sherwood "lavoro" come volontaria per la cooperativa, al Pride vado per divertimento.

Mah, tra una settimana lo Sherwood chiude mentre con il Pride si prosegue fino a Settembre.
C'è ancora tempo per tirare le somme..

Vi lascio con il promo del Pride e la sigla di quest'anno, enjoy!!



quanto bello è Giousva?????



Seya

2 commenti:

Amedeo ha detto...

un C-A-P-O-L-A-V-O-R-O di video :-)

seya ha detto...

Addirittura capolavoro?!?!! Lo comunicherò a chi di dovere!!!XD


Seya