domenica 7 ottobre 2012

uniformi e potere

Chi era? Wilde?
Quello che diceva "Tutti gli uomini sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri".
Ieri mattina abbiamo avuto una prova di questo detto, o meglio di una sua rielaborazione, ovvero "La legge è uguale per tutti ma per alcuni è più uguale che per altri".

Allora, Seya, Mamma e Papà sono in macchina per andare dal dentista. Entrano in tangenziale e artono a correre.
La guida di Papà non è delle più tranquille dal momento che, forte del suo "guido tutti i giorni, io so come si guida", ognitanto tende a correre o frena all'ultimo, "perchè io conosco la mia macchina".
A Seya non piace molto questo suo modo di fare sebbene apprezzi una guida sportiva come la sua.
Sono in macchina, dicevamo.
Ad un certo punto una pattuglia della municipale si butta in tangenziale, tagliando la strada alla macchina dietro a quella di Seya e parte a corre.

Nessuna luce o sirena accesa quindi nessun diritto a correre più del consentito.

Per superare proprio la macchina di Seya, si mette in corsia di accellerazione senza nessun tipo di segnalazione.
Papà, che ama la correttezza e la giustizia più di qualunque cosa, fa segno alla pattuglia di inserire le frecce in caso di cambio corsia.
Il gesto viene mal interpretato dalla pattuglia e le due macchine iniziano una breve gara per dimostrare che "siamo uomini e abbiamo le palle", finchè la pattuglia mette fuori la paletta, facendo segno di accostare.

Il poliziotto-autista scende iroso e forte della sua posizione e aggredisce Papà per il segno fatto.
Papà, che le cose non le manda a dire, spiega a modo suo, cioè non in maniera diplomatica, quelle che sono le mancanze della pattuglia in fatto di segnalazioni, per non parlare della velocità. Il poliziotto piegato sulla macchina minaccioso, Papà in macchina con le mani sul volante.

Forte del suo ruolo, il poliziotto chiede patente, libretto e assicurazione.
Fregato, tutto regolare.
E allora fa notare che la macchina non ha gli anabaglianti accesi.
Inutili, completamente inutili, viste le condizioni di visibilità.
Ma qualcosa dovevano pur trovare..
Mamma zittisce Papà, gli fa accendere gli anabaglianti e gli dice di ripartire.
I poliziotti restituiscono i documenti e lasciano andare, ignorando che Papà ha intenzione di far ricorso.

Nuovamente in strada, con veleno nelle vene, Papà supera un pò di macchine tra cui una senza luci (neanche quelle di posizioni), una con il bambino lasciato senza cintura nel sedile posteriore e una terza che ha il volume della musica decisamente alto.
La pattuglia arriva da dietro e supera tutti, in barba alle regole sui limiti delle velocità e a quello che è il suo dovere, per poi fermarsi al primo autogrill per il caffè di metà mattina.

Seya e Mamma hanno dovuto trattenere quasi fisicamente Papà dal fermarsi in autogrill per riprendere i due poliziotti.



Seya


PS: Questo non vuole essere un attacco alle forze dell'ordine, cui io sono legata avendo anche parenti tra loro. Non posso però negare che molti di quelli con l'uniforme si sentano degli dei in terra, cosa per nulla corretta.

1 commento:

Amedeo ha detto...

Confermo che hanno spesso un atteggiamento volgare, saccente, spaccone e sprezzante.
Molti di loro mi infastidiscono, insomma.